Venerdì 23 dicembre, ore 19,00, Via Parmenide, 39, presso Linee Contemporanee, inaugurazione Mostra: “Angelo Casciello. 45 Ceramiche di 45 cm”
La mostra che ha ricevuto il patrocinio della Regione Campania, la Provincia di Salerno, Il Comune di Salerno si può visitare tutti i giorni escluso i festivi dal 24/12/2022 al 25/01/2023, ore 09,00/20,00 presso l’atelier Linee Contemporanee / Arredamento e progettazione d’interni Via Parmenide 39 – 84131 – Salerno.
POLITICAdeMENTE
SALERNO – Con rinnovato omaggio alla Cultura del nostro territorio, venerdì 23 dicembre 2022, alle ore 19,00 presso i locali di “LINEE CONTEMPORANEE / Arredamento e progettazione d’interni – Via Parmenide, 39 – 84131 – Salerno, sarà inaugurata con la presenza dell’artista la mostra “Angelo Casciello / 45 Ceramiche di 45 cm”, di cui ogni piatto, del diametro di 45 cm, è autografato ed è unico.
Casciello da oltre quarant’anni esplora incantato l’alchimia che si produce tra l’acqua (componente essenziale della diluizione degli smalti) il fuoco (che nella fornace supera i 1000 gradi) e la terra (l’argilla che si trasforma in terracotta). Oltre i suoi celebri lavori, in questa occasione Casciello rende omaggio alla materia, lavorando con diversi smalti.
La mostra di Angelo Casciello rientra nel Progetto “45 Ceramiche da 45 Centimetri” giunta quest’anno alla XV edizione. Pertanto, ci sarà un omaggio, durante il vernissage, di tutti gli artisti che hanno partecipato a questo evento, evento che ha avuto grande successo già dalla prima edizione e che continuerà negli anni.
Casciello espone 45 lavori inediti realizzati nell’arco del 2022. L’esperienza di manipolare l’argilla, materia fortemente amata dall’artista, nasce dalla frequentazione dell’ormai storica Fornace Falcone dove appunto hanno lavorato e lavorano i maggiori artisti contemporanei locali e internazionali.
Per l’occasione viene pubblicato un catalogo curato dallo Studio di Design Calocero, contenente un testo critico di Marco Alfano, un’intervista all’artista di Francesca Blasi, nonché un repertorio di immagini fotografiche del fotografo Michele Calocero, che documentano l’intervento artistico. Più una biobibliografia.
Le ceramiche sono state realizzate e prodotte dalla Fornace Falcone di Montecorvino Rovella (SA). La mostra è patrocinata e sostenuta da istituzioni quali Regione Campania, Provincia di Salerno e Comune di Salerno.
Nunc est bibendum
Marco Alfano
Nell’ambito della felice stagione creativa dell’Officina di Scafati, negli ultimi due decenni del secolo scorso, l’opera di Angelo Casciello si è subito distinta quale fremente facoltà mitopoietica, per la capacità cioè di attingere ad un mondo archetipico, sia quando l’artista perviene ad un’espressione plastica, sia quando si rivolge ad una pittura secondo un taglio prettamente grafico, dando rilievo alle superfici invase da energie dinamiche della natura, quasi ad imitarne le forme organiche. In opere della prima metà degli anni ottanta, all’immaginazione rurale si associa l’evocazione archetipica mediterranea, un sondaggio che lavora su motivi antropologici primari.
Un tracciato che rimane centrale anche oggi nelle immagini che l’artista trascrive sulla superficie delle opere eseguite per questa mostra 45 Ceramiche da 45 Centimetri: l’elemento oscuro, primordiale, emerge in modulazioni grafiche sensibili che assecondano un esercizio del disegno dove il riferimento metaforico è il gemito della terra, un tessuto vivente intriso di sacralità, quale tensione dell’uomo verso il divino. L’artista assume l’impaginato bianco e astratto della ceramica quale schermo lucente, sul quale è possibile seguire l’evolversi di un racconto; una sorta di palinsesto memoriale, dove le tonalità dense o più diluite del nero delineano un repertorio immaginativo che trova origine nella sintassi di un astrattismo “lirico”, assumendone valenze esistenziali.
È un’esperienza, quella della ceramica, che riveste una notevole importanza nell’attività quarantennale dell’artista: nata dall’amichevole frequentazione della Fornace Falcone, testimonia un’ulteriore sfida nei confronti di una tecnica difficile, che consente al pittore di verificare le possibilità degli smalti nel momento della cottura, mediante un processo imponderabile perché comunque sottoposto alla casualità. In effetti, Casciello non mira a ricercare soluzioni nello sviluppo plastico, tanto meno un’effettiva sperimentazione del linguaggio della ceramica: egli dipinge su piatti già torniti, riportandovi sopra la stessa intensità e qualità che si ritrova nella sua pittura; tale modalità gli consente di stabilire la partizione necessaria a delineare uno spazio – da intendersi quale spazio evocativo, psichico – svincolato da un’indagine esclusiva sulla forma; in altri termini, egli considera la superficie della ceramica come contigua a quella della tela, come “schermo” sul quale si delineano formazioni di nuclei organici.
La sequenza delle ceramiche delinea le sagome e le loro ombre, intrecci filamentosi di fronde, di boccioli dischiusi ed erbe misteriose che nel continuo smarginare e riemergere s’artigliano fragili alla vita fino a sbiancare: sono forme che mutano di continuo, affidandosi al segno mobile che s’addensa nella forma concava che ricorda quello d’una coppa antica, la kylix che svelava le storie dipinte sul fondo solo quando il vino era bevuto completamente; ecco che allora, al ritmo di danze dionisiache, avveniva la rivelazione del nume celato nell’oscurità del Primordio. E poteva essere una rivelazione terribile, come quella del giovane atterrito della Villa dei Misteri che guarda nel riflesso deformante della coppa offertagli da un sileno incoronato d’edera. «Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda Tellus» (Ora bisogna bere, ora bisogna far risuonare la Terra con libero piede).
L’artista così, di fronte alla paura di fronte alle umane difficoltà e al dolore, ha saputo elevare la condizione dell’anima, danzando con leggerezza sulla Terra, attraverso una proiezione mitica che attinge ai temi della propria infanzia e giovinezza, componendo l’iconografia d’un nuovo spazio immaginario collettivo. Oltre all’eternità sfinita dai «rapimenti, delle lunghe erranze, dei nascondimenti degli Dei» (Plutarco), Casciello sa infatti narrare la fragile condizione d’uomo, la metamorfosi che rende possibile l’uscita fuori di sé e l’esplorazione dell’indicibile: ancora un sottofondo oscuro, primordiale, cui fanno riferimento anche queste opere, dove l’artista-creatore, trasfigurando il mito platonico, conduce in un’alba primordiale il proprio sguardo fuori della Caverna per amore degli altri che verranno, portando la poesia nel cuore delle tenebre, ridestato dal grido terribile del dio Pan prima che salti nell’abisso.
BIOGRAFIA
Angelo Casciello nasce a Scafati (Salerno) nel 1957. Vive ed opera tra Scafati e Milano sia come pittore che come scultore e operatore ambientale.
Il suo esordio nel mondo dell’arte risale al 1977. Nel 1979 tiene una mostra personale alla Galleria Lucio Amelio a Napoli nell’ambito della Rassegna della Nuova Creatività del Mezzogiorno. Si impone sulla scena nazionale e internazionale nel 1986 partecipando alla XI Quadriennale di Roma e alla XLII Biennale di Venezia dove sarà presente negli anni 2006 e 2011.
Maggiori personali e antologiche: Istituto Francese Grenoble, Napoli, 1987; Contemporanea Como3,Como,1997; Palazzo Reale – Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano, Napoli,1998; Museo Stauros d’Arte Sacra Contemporanea, Isola del Gran Sasso,2001; Premio Scipione, Macerata,200; Castel dell’Ovo, Napoli, 2003; Reggia di Caserta,2007; Real Polverificio Borbonico, Scafati – Frac Baronissi ( Salerno),2010 / 2011; Museo Arcos / Museo d’Arte Contemporanea del Sannio, Benevento, 2013; Parco Archeologico di Pompei, 2017 / 2018.
Maggiori partecipazioni: Biennale di Venezia, 1986 – 2006 – 2011; XI Quadriennale di Roma,198; XXVI Biennale di Gravure, Ljubliana, 1998; Premio Michetti, Francavilla a Mare, 1979, 1986,2010; Premio Marche, Ancona, 1990,1996,1999; Biennale di Barcellona, 1992; III Premio Internazionale di Scultura Regione Piemonte, Torino, 2002; XI Biennale Internazionale di Scultura Città di Carrara, 2005; La Scultura Italiana del XX secolo, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2006; Biennale d’Arte Sacra, Isola del Gran Sasso, 9 edizioni dal 1988 al 2010; Biennale Internazionale di Scultura di Racconigi, 2013; Museo della Ceramica, Castelli (Teramo) – Museo del ‘900, Castel Sant’ Elmo, Napoli, 2014; XXV Biennale di Scultura di Gubbio, 2016.
Maggiori realizzazioni ambientali: La Nuova Cappella, Convento Suore Francescane Alcantarine, Abbazia S. Maria di Realvalle, San Pietro di Scafati,1990; Il Ciclope, giardino dell’Hotel Emilia, Parco del Conero / Ancona, 1999; Un fiore per Puglianello, Monumento ai caduti delle due guerre del XX secolo, Puglianello (Benevento), 1999; intervento ambientale totale scultoreo – pittorico – decorativo, Stazione Mugnano, MetroCampania NordEst, con l’architetto Riccardo Freda, 2005/2009; La Stanza della Pace, Fondazione La Verde La Malfa, San Giovanni La Punta ( Catania), 2014; Centro Polivalente, Peccioli ( Pisa), 2015.
Segnalazioni: 1990,1991,1992, segnalato “Uno dei migliori artisti dell’anno”, rivista ARTE, Ed. Mondadori, Milano; 1999, segnalato “Uno dei magnifici 5 del 1998, Il GIORNALE DELL’ARTE, Ed. Umberto Allemandi, Torino – Uno dei migliori artisti degli ultimi 40 anni, FLASH ART, G. Politi Editore, Milano.
Premi: 2001, Vince il Concorso Europeo, Nuovo Palazzo di Giustizia, Napoli; 2002, Vince il 1° Premio al III Premio Internazionale di Scultura Regione Piemonte, Torino – Premio Scipione all’Attività, Macerata.
2007, Invitato dalla C.E. I. illustra alcune tavole del Nuovo Lezionario.
2009, È nominato Accademico del Pantheon, Roma.
I lavori di Casciello sono stati esposti in mostre tenute in Belgio, Croazia, Cina, Francia, Germania, Italia, Kenya, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, U.S.A.