Il terzo settore preoccupato dei ritardi chiede rinnovamento e qualità degli organismi dirigenti per l’Azienda Speciale (ex Piano di Zona).
Nei ritardi gli ETS sono preoccupati per possibili sanzioni e individuano come possibili Presidenti Donato Guercio (Capo Staff del Sindaco), Enrico Tortolani (Eboli 3.0) o il “terzo uomo” Fausto Vecchio. E mentre questi “Medici” studiano, gli “ammalati” muoiono. E dei servizi alle persone fragili? Nemmeno l’ombra. Quelli possono attendere.
POLITICAdeMENTE
EBOLI – «In un momento in cui il nostro Piano di Zona dalla forma convenzionale ex art. 30 del T.U.E.L. transita verso la forma giuridica dell’Azienda Consortile Speciale, si richiama l’attenzione della politica a non arenarsi nelle beghe dei giochi di palazzo. – si legge in un comunicato stampa di diverse associazioni del così detto “Terzo settore” – Il percorso virtuoso intrapreso dovrà assumere tempi celerissimi e la costituenda Azienda dovrà, necessariamente, per l’interesse dell’intero tessuto sociale dell’Ambito, prevedere una “governance di elevato profilo umano e professionale” nonché “competenze adeguate alle singole funzioni e ruoli istituzionali”; dovrà vedere la partecipazione, né episodica, né periodica ma stabile dei soggetti del Terzo Settore, attraverso il Tavolo Permanente del Terzo Settore, il cui Regolamento è stato approvato con Delibera n. 43/2022 del Coordinamento Istituzionale dei Sindaci dell’Ambito S3 ex S5.
Sarebbe opportuno che una qualsiasi forza politica che volesse “riqualificare” l’approccio alla gestione delle politiche sociali e di welfare reimparasse i punti fondamentali del linguaggio sociale, investisse in competenze di alto profilo morale e professionale ed evitasse di perseguire una prospettiva “cleptocratica”, intesa come la spoliazione sistematica “del valore delle competenze qualificate” e di “adeguati ruoli istituzionali” da mettere in campo. – prosegue la nota degli Enti del Terzo Settore – E’ questo il terreno su cui muovere un’innovativa gestione delle politiche sociali. – e rivolgendosi direttamente – e rivolgendosi direttamente all’Amministrazione comunale – Vi invitiamo a presidiare con cura questa funzione svolta dall’Azienda Consortile Speciale, non limitandovi a percepirla come semplice opportunità di delega di compiti e funzioni istituzionali.
Si adottino criteri di trasparenza e chiarezza nelle relazioni intercorrenti tra titolarità politico istituzionale della programmazione, supporto tecnico alla stessa e funzione di gestione e di produzione/erogazione di interventi e servizi. – aggiungono le ETS firmatarie del documento – Non si reiterino logiche gestionali e paradigmi operativi già fallimentari in passato, perché l’Azienda Speciale trova la sua ragione nell’essere un connettore, a cavallo tra pubblico e privato, capace di innovare le modalità di governo dei servizi e di alimentare una diversa cultura del sociale sul territorio, affrontando con tutti gli attori in campo i complessi mutamenti in corso.
A tal fine, i sottoscritti Enti del Terzo Settore facenti parte del Tavolo Permanente chiedono ai comuni:
- – di scegliere “ruoli di governo di alto profilo professionale ed umano” capaci di governare scenari, prospettive innovative, cavalcare scenari legislativi in continuo mutamento, implementare l’applicazione di nuovi strumenti (quelli contenuti nel Codice del Terzo Settore e nelle Linee guida sul rapporto fra PA ed Enti del Terzo Settore);
- – di costituire l’Azienda Consortile Speciale entro e non oltre il 31/12 c.a., considerato che tutti i Comuni hanno già da tempo approvato nei relativi Consigli comunali gli atti propedeutici;
- – di costituire l’Azienda Consortile Speciale entro e non oltre il 31/12 c.a, al fine di non perdere “la premialità” prevista per incentivare l’adozione di forme associative o di gestione diverse dalla convenzione ex art. 30 del TUEL, in favore degli Ambiti che costituiscano dette forme associative e formalizzino i relativi atti entro il 31 dicembre di ciascun anno del triennio 2021-2023, i cui organi si siano insediati al 31/03 di ciascun anno successivo.
Vi invitiamo a farvi protagonisti della costruzione di una comunità di cura e di un nuovo approccio culturale alla gestione delle politiche sociali e di welfare, evitando quei, poco graditi, interventi a gamba tesa nelle piaghe aperte del tessuto sociale dettati dalla sola gestione del potere perché, così facendo, invece di prendervi cura di queste ferite le infettate ulteriormente, aumentando la marginalità sociale. – conclude la nota delle Associazioni del Terzo settore firmatarie del documento – Si tratta di questioni cruciali di fronte alle quali la politica deve misurarsi con materie che richiedono “umana dignità ed elevata competenza morale e professionale”.»
Gli ETS (Enti di Terzo Settore) del Tavolo Permanente, firmatari del presente documento sono:
- Roberto Cuomo Onlus,
- Levi&Scotellaro Aps – Ets,
- Gattapone Aps – Ets,
- L’Ermice Aps – Ets,
- Cinema sociale 99 Aps – Ets,
- Forno di Vincenzo Odv – Ets,
- Mo’ Art Aps – Ets,
- Noi Amici dell’Hospice e dell’Ospedale di Eboli Aps – Ets,
- Sassolini Bianchi Cooperativa sociale,
- il Giardino Segreto Aps – Ets,
- Oratorio Anspi San Francesco Aps – Ets,
- Proloco Eboli Aps – Ets,
- DPI Campania Odv – Ets,
- Pro Handicap Odv – Ets
Cosa aggiungere? Poco e niente rispetto alle volontà che le Associazioni firmatarie del documento e della nota stampa hanno espresso, ritenendo, tra l’altro, siano preoccupazioni giuste, che fanno riferimento a principi giusti, che comunque vengono invocati per un ambito, quello afferente i servizi che dovrebbe organizzare e prestare attraverso il Piano di Zona o la costituenda Azienda Consortile Speciale, servizi purtroppo negati alle persone: anziani o bambini che siano; abbisognevoli di aiuti, da oltre 2 anni, il primo afferente la gestione disatrosa del Commissario Prefettizio Antonio De Jesu, il secondo in capo all’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Mario Conte.
Due anni persi per chi avrebbe dovuto ricevere servizi e prestazioni, due anni utili per chi invece ha tentato nel frattempo di cercare di affrontare e risolvere un problema, ovviamente con tutti i danni che si sono riversati sulle famiglie e le persone fragili. Anni nel corso dei quali si è solo assistito a politiche “punitive” ma sbagliando obiettivi e mira (quelle della gestione De Jesu), e da politiche “ricostruttive” (quelle della gestione Conte) che vorrebbe andare nella direzione, come le stesse Associazioni firmatarie del documento hanno indicato adottando: «prospettiva “cleptocratica”», fatto sta che nel mentre il “Medico” studia “l’ammalato” muore.
E la “morte” è la prospettiva più verosimile, atteso che i tempi sono brevi, mentre le incombenze sono tante e lunghe. E se i tempi (31 dicembre prossimo venturo) non vengono rispettati, si incorrerebbe in una “sanzione” da parte della Regione aggiungendo acqua al fuoco. Ma perché questi tempi si allungano? Certamente come gli Enti di Terzo Settore temono è da ricercare solo ed esclusivamente alla difficoltà di indicare una “Governance”. E qui il problema. Mentre il lungo lavorio, ad ostacoli, più tecnico che politico, tracciato dall’Assessore Massimiliano Curcio si andava concludendo, di pari passo quello politico si andava arenando. E dove si è arenato? Appunto sulla “governance”, ovvero chi dovrebbe essere il Presidente, chi invece il Direttore Generale, e sempre le voci, piuttosto sussurrate vi sarebbero più di un contendente, e se alcuni indicano in Donato Guercio l’attuale capo staff del Sindaco Conte, altri invece nel ruolo di Presidente dell’Azienda Consortile, indicherebbero Enrico Tortolani attualmente coordinatore di “Eboli 3.0” una delle Associazioni di maggioranza. Chi scegliere tra questi? Certo non dipenderà solo dal Comune di Eboli, ma in questo ritardo, con un tempo così tiranno, ecco che appare il “terzo uomo“, individuato, sempre secondo i “sussurrii” nell’ex Presidente del Consiglio comunale della prima consiliatura Cariello Fausto Vecchio, il quale, nella ipotesi in cui non si giunga ad una intesa che soddisfi tutti, potrebbe assumere il ruolo di “Provvisoria gestione“.
Voci o verità? Intanto di servizi nemmeno l’ombra. E tra le voci c’è anche quella che Curcio medita di lasciare. Sarà vero? E mentre questi “medici” studiano gli “ammalati” muoiono.
Eboli, 19 dicembre 2022