L’Arch. Valeriano Pesce ribatte alle critiche sulle sue osservazioni, ai “refusi” sul PUC e a quelle del consigliere Anzalone: «Ha ragione Anzalone che non mi ha visto più, viviamo su universi paralleli, e qui sono io davvero a non ricordare di averlo mai incontrato in nessuna università».
POLITICAdeMENTE
BATTIPAGLIA – «In merito alle prime dichiarazioni, (per la verità nessuna di natura tecnica, non mi sembra di aver letto repliche nel merito delle osservazioni poste, ma mi saranno sfuggite), rilasciate da persone direttamente interessate alla realizzazione del percorso di adozione del PUC, ci terrei a ribadire alcuni aspetti. – scrive l’Architetto Valeriano Pesce in una nota a chi ha criticato il suo intervento sull’ennesimo dibattito sul Piano Urbanistico Comunale di Battipaglia – Nel percorso di analisi del Puc sono intervenuto non come membro dell’Istituto Nazionale Urbanistica ma come libero professionista, o meglio, come mi piace definirmi, professionista libero, invitato, quale tecnico, dagli amici di Civica Mente e Prima Battipaglia che ho apprezzato tantissimo: ho incontrato tanti giovani che hanno dedicato il loro tempo libero e tanta passione agli incontri nei quartieri per spiegare alla gente il Puc, senza alcun interesse se non per la propria città. Compito che spettava all’amministrazione.
Solo successivamente, l’Istituto Nazionale Urbanistica (INU), sezione Campania a cui appartengo da circa 20 anni, attento nel monitorare le dinamiche urbanistiche sul territorio, ha deciso di istituire, su mia sollecitazione, un laboratorio a Battipaglia, proprio perché attenzionati dal notevole malcontento che vive la città, misurato nei numerosi ricorsi amministrativi e numerose osservazioni, che si consumano proprio per la mancata partecipazione e per le “non” soluzioni (!) che vengono proposte alla città senza diritto di replica. Con la mancata partecipazione è venuta meno la pianificazione come processo, e si è pietrificata la pianificazione come progetto, proposto come un abito prêt-à-porter, e non un abito sartoriale (su misura) che la città richiedeva. – prosegue Pesce – Detto questo, ci tengo a precisare, dopo aver letto alcune dichiarazioni di amici tecnici che, come ho ampiamente illustrato alla conferenza stampa di sabato, gli errori cartografici non derivano da un (probabile) errore sistematico dall’utilizzo di una cartografia di base datata, poiché in alcuni casi, mentre compaiono ancora fabbricati e manufatti demoliti da decenni, contemporaneamente compaiono fabbricati ultimati di recente. Il problema quindi non si pone sugli errori, ma sulla comprensione del criterio adottato per l’adeguamento cartografico. Questi “refusi”, come sono stati definiti, sicuramente risolvibili facilmente, hanno certamente indotto i progettisti in errore sulle scelte progettuali ed hanno alterato anche qualsiasi (efficace) misurazione del carico urbanistico delle aree oggetto di intervento.
Mi spiace che dai titoli sui giornali locali sia emerso che i problemi del Puc siano limitati solo a questi “clamorosi” errori cartografici. Il problema è molto più ampio e profondo. Basta un telefonino e Google per constatare che sono riportati (tanti) fabbricati demoliti (indice di una cartografia vecchia) ma anche fabbricati ultimati da qualche mese (indice di una cartografia aggiornata). La vicenda del “Rettangolo delle Bermuda” è essa stessa una grande provocazione, ma è diventata lo stendardo dell’approssimazione e della superficialità che è stata riversata in questo Puc. – prosegue ancora l’Architetto Pesce – È evidente che quello sia stato “solo” un errore nel taglio cartografico, facilmente risolvibile, ma ricostruendo (tutte) le tavole, erodendo ulteriormente i tempi di approvazione, e lasciando il comparto edilizio in standby (di salvaguardia). Come è evidente che Battipaglia, dopo 50 anni, meritava più attenzione e meno superficialità! Come può esserci un buon piano, se non si conosce perfettamente il territorio?
Questa Amministrazione nel 2017 approvò la famosa Delibera di Consiglio Comunale n.66 (con Ivonne De Notaris) che era perfetta per Battipaglia, aveva il plauso dell’INU e seguiva le tendenze dell’urbanistica mitteleuropea: consumo di suolo zero, rigenerazione urbana, densificazione, etc. È stato un grande peccato che con questo Puc tutti i punti di quella delibera sono stati sistematicamente disattesi. Abbiamo perso una grande opportunità. Abbiamo perso tutti, anche l’Amministrazione. E quando qualcuno contesta, replicando che i “comparti” sono solo di rigenerazione, ci deve spiegare, senza entrare in questioni di semantica, il significato dei “Comparti Aree di nuova edificazione”. Ma poi, siamo sicuri che a Battipaglia servono tutti questi alloggi? Il dimensionamento fu proposto dal PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) nel lontano 2013. È cambiato tutto da allora. Una decrescita demografica lineare. Battipaglia da oltre 50mila abitanti è scesa a 49mila, e di questi l’8,5% sono stranieri residenti. È stato fatto un inventario degli alloggi non occupati in città?
Riguardo, infine, alle dichiarazioni del Consigliere Anzalone, non è mio costume ricercare momenti di protagonismo che invece, comprendo bene, siano necessari in un certo tipo di politica. Alcuni amici mi hanno inviato un video con una manciata di visualizzazioni. Sono molto preoccupato, io Salvatore Anzalone lo ricordo molto bene ed è di qualche anno più giovane di me. Mi spiace che abbia già problemi nel non ricordare che sono stato il suo Assessore all’Urbanistica, di nomina tecnica e non politica, col Sindaco Barlotti, anche se per un’esperienza di poco meno di due anni (si dimise il Sindaco), e lui era consigliere, ma non ricordo più allora di quale partito. Sa bene Salvatore che io sono (lo ero anche da assessore) laureato in Architettura, ho una specializzazione in “Urbanistica Comunale” ed una in “Sistemi Urbani e Sistemi Urbani Complessi”, ho insegnato per diversi anni Cartografia Digitale alla Federico II e ho redatto diversi Piani Specialistici e di Settore per la Regione Campania, col Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ecc. Sono membro del Direttivo Regionale INU Campania, e sono delegato per la Provincia di Salerno per le audizioni ai Puc, e ho seguito, recentemente, i laboratori del Masterplan Litorale Salerno Sud, che ha recepito molte osservazioni mie e dell’INU, che sono agli atti. Anzalone non c’era. – conclude l’Architetto Valeriano Pesce – Credo, a costo di apparire presuntuoso, che in città (e non solo) io sia in assoluto uno dei tecnici più qualificati a parlare di cartografia e di PUC, anche se Anzalone non ricorda quanti piani urbanistici io abbia realizzato a Battipaglia. Concordo: nemmeno io ricordo quanti piani urbanistici sono stati realizzati negli ultimi 50 anni a Battipaglia. Infine, ha ragione Anzalone che non mi ha visto più, viviamo su universi paralleli, e qui sono io davvero a non ricordare di averlo mai incontrato in nessuna università».
Battipaglia, 14 dicembre 2022