La corresponsabilità è la voglia e la gioia di stare insieme abbattendo le barriere fuori e dentro di noi.

Auditorium “Vincenzo Favale“, Parrocchia Sacro Cuore di Gesù

EBOLI – 14 maggio 2010 – Si è svolto presso l’Auditorium “Vincenzo Favale” del Complesso Parrocchiale Sacro Cuore di Eboli, la presentazione  del Progetto “Corresponsabilità“. Il progetto è stato realizzato con fondi provenienti da un protocollo di intesa tra Fondazioni Bancarie e volontariato, nato da una collaborazione della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Eboli, l’Associazione Sportiva dilettantistica e di Promozione sociale oratorio ANSPI “Don Angelo Visconti”, Associazione Opera Marta e Maria Cooperatrici Pastorali.

La “corresponsabilità” è sicuramente un servizio reso alle persone con disagio, ai giovani, e a  tutti coloro che avvertono l’esigenza di essere aiutati, nella consapevolezza di essere parte attiva, bilanciata, di un progetto che coinvolge tutti allo stesso modo, ma è anche un ponte verso chi ha bisogno solo di amore, di essere ascoltati, di chi avverte il bisogno di vivere insieme agli altri per non sentirsi soli. E chi invece non è tutto questo ma vuole allo stesso modo stare con gli altri? In quel caso si può aiutare gli altri, insomma si è in un circolo virtuoso.

L’incontro è stato interessante, i vari relatori hanno chiarito in maniera semplice ed efficace le finalità di questo progetto, supportati da audio e video, che hanno definito ancora meglio i concetti essenziali del progetto stesso: per esempio, il testo di alcune canzoni tra cui quella di Povia “Uniti” è stato determinante.

Per divulgare il concetto della corresponsabilità si può anche ricorrere agli effetti speciali, ma è sempre meglio quello della discrezione e dell’esempio. Le comunità più operose siano esse religiose e/o civili basano il loro successo sulla condivisione, sulla partecipazione sulla corresponsabilità, sullo stare con gli altri consapevoli di essere importanti ma non determinanti, consapevoli di essere accanto a chi in quel momento ne ha bisogno e non come fatto sporadico ma come modus vivendi.

Allo stesso modo la corresponsabilità è un atto che ci pone rispetto agli altri, e a completamento degli altri e ci porta a vivere insieme e provare insieme gioie e ansie. In quel caso è naturale che si pensi insieme, è naturale che si impara a dare, sapendo bene che gli altri hanno bisogni delle stesse cose di cui abbiamo bisogno noi.

E chi non l’ha ancora capito? La corresponsabilità è la voglia e la gioia di stare insieme abbattendo le barriere fuori e dentro di noi.

All’incontro, tra l’altro, ha partecipato oltre che l’Assessore Annarita Bruno, anche il Sindaco di Eboli Martino Melchionda che ha voluto dare un suo personale contributo al dibattito, sottolineando le difficoltà che spesso, anche economicamente, impediscono di far decollare e realizzare al meglio questi progetti utili e interessanti.

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Presentazione del Progetto “Corresponsabilità”

Interventi:
– Dott. Pasquale Longo – Presidente CSV Salerno;
– Dott.ssa Simona Dino Guida – Sociologa
– Don Giuseppe Guariglia – Presidente ANSPI “Don Angelo Visconti”
– Dott.ssa Annarita Bruno – Operatrice Gruppo Logos
– Dott. Angelo Visconti – Sociologo.

Moderatrice: Dott.ssa Concetta Sgroia – Psicologa

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Foto gallery

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L’Oratorio Anspi “Don Angelo Visconti”

L’Oratorio é lo strumento per avvicinare i ragazzi, quelli del nostro quartiere, perché vivendo un’esperienza di gioco, possano vivere esperienza di grandi valori e di grandi sentimenti; ed esprimendosi, dare spazio alla propria personalità, che é in evoluzione, vulnerabile e bisognosa di ritrovarsi. Durante il cammino fatto in questi anni, abbiamo avuto la fortuna di incontrare un maestro ed un amico, Don Angelo, che ci ha guidati e incitati, per capire di più e meglio l’importanza dell’oratorio, lui che ne é stato il primo edificatore nel nostro paese; ad apprezzare lo spirito e l’animazione oratoriana, arricchendoci della sua testimonianza e della sua veterana esperienza. Da qualche anno Don Angelo non é più tra noi, ma nonostante tutto restano vive dentro ad ognuno la gioia, l’armonia, l’allegria, l’infinita voglia di vivere che ha sempre saputo donare, il suo insegnamento. Come comunità, dopo la sua morte, esprimemmo ai suoi familiari il desiderio forte di voler intitolare il nuovo oratorio a lui, non per formalità o per meccanici convenevoli, ma per profonda riconoscenza ad un amico e forse umanamente per colmare, con un gesto, il vuoto che la sua assenza lasciò. Nella profondità della sua fede, Don Angelo era un uomo di grande semplicità, la stessa che sa dare valore alle cose, a quelle importanti, della vita. L’augurio più profondo che possiamo donare ai nostri ragazzi é che in nome di questa semplicità, domani, possano diventare uomini di grandi valori perché é nella memoria dei sentimenti che poi si tramanda la vita.