Conte (LeU), Letta rimuova il deluchismo. Il PD tace

Elezioni, l’On. Federico Conte (LeU), ritorna all’attacco di Letta e del PD sulla compilazione delle Liste con i paracadutati.

Federico Conte: «In Campania è in atto una presa di coscienza diffusa sul deluchismo. Letta faccia ammenda per liste elettorali “di occupazione” e rimuova il deluchismo». Il PD “maggiore” tace. Per il PD “minore” parla Femiano. 

Andrea Manzi-Federico Conte

POLITICAdeMENTE

SALERNO“In Campania è in atto una presa di coscienza diffusa sul deluchismo, ormai nella società stessa, di cui l’appello degli intellettuali raccolto nel libro è un’interpretazione qualificata, una espressione significativa che può segnare una svolta. Ha tutte le caratteristiche proprie degli eventi che stanno per accadere”. – ha dichiarato il deputato uscente di Leu, Federico Conte, intervendo nel pomeriggio a Napoli alla presentazione del libro “Il monarca”. Una seconda bordata questa dopo quella di lunedì scorso a Salerno, in occasione della presentazione del suo libro “Con la stessa passione” nel qiale egli faceva il report della sua corposa attività parlamentare. – Credo – ha proseguito Federico Conte che si debba accompagnare questa iniziativa con una proposta concreta: chiedere ad Enrico Letta, se vuole limitare lo scivolamento dell’elettorato verso la destra, di fare pubblicamente ammenda delle scelte fatte con le liste, di impegnarsi a liberare la Campania dal deluchismo.

Questo – conclude l’On. Federico Conte aggiungendo considerazioni al saggio-inchiesta “Il Monarca. De Luca una questione meridionale”, edito da Paper First a cura di Massimiliano Amato e Luciana Libero, con l’introduzione di Aurelio Musi e i contributi di Licia Amarante, Fabio Avallone, Giuseppe cantillo, Daniela De Crescenzo, Raffaella Di Leo, Vincenzo Iurillo, Paolo Macry, Marco Plutino, Isaia Sales, Aldo Schiavone, Pietro Spirito e Massimo Villone, presentato al Gambrinus di Napoli – sì sarebbe un atto di coraggio e di sana democrazia che potrebbe generare effetti assai positivi il 25 settembre. Il silenzio, invece, sarebbe un comportamento concludente definitivo per molti elettori”.

Federico Conte

Come può Letta rimuovere il “deluchismo” se lo ha accettato e gli si è alleato?

Oggettivamente ci vorrebbe un atto di coraggio affinché il Partito Democratico e la sinistra in generale si liberassero in primis dal “complesso” della “primazia” politica, poi dal deluchismo in Campania, ma anche dai “deluchismi” generali che sono lo strascico del “governatorismo”, lo stesso coraggio che Federico Conte dovrebbe dimostrare nel mandare a fanculo il suo leader Roberto Speranza, il quale, oltre a garantirsi “coraggiosamente” un posto sicuro a Napoli e garantirne un altro per l’ambiguo e “mezzadro” deluchiano Arturo Scotto, scaricando gli altri, che al contrario lo hanno sostenuto, ha accondisceso alla “pulizia etnico-politica” degli avversari del Governatore, e  fuggendo dalla sua Basilicata, sebbene si fosse liberato il posto nel proporzionale poi affidato a Enzo Amendola, ha dimostrato di essere un uomo piccolo piccolo.

Purtroppo per il giovane Conte, il paracadutismo elettorale è frutto di questa e delle precedenti leggi elettorali, che tutti i Partiti, a chiacchiera, vorrebbero cambiare ma per convenienza non fanno e ormai da un ventennio hanno spopolato il Mezzogiorno dalle sue rappresentanze parlamentarie territoriali, favorendo una totale sottomissione delle terze e quarte file di ripescati e contribuendo a rinforzare la delegazione parlamentare del Nord ormai più che maggioritario nel paese, condizione che unitamente alle lobbye trasversali, continuano a depredare il Sud delle sue risorse. Sono anni che POLITICAdeMENTE denuncia questa follia imperante e sono anni che uomini piccoli come Speranza contribuiscono alla desertificazione parlamentare del Sud e alle rapine contro il Sud. I “deluchisti” di ogni regione si illudono di conservare un potere ma al contrario sono e restano solo “collaborazionisti”.

Raffaele Femiano

Alle bordate politiche di Federico Conte il PD provinciale  dei “cerchi concentrici” non risponde, impegnato com’è a promettere la querela alla senatrice Virginia Villani del M5S e a querelare Antonio Iannone di FdI, risponde il PD “minore” con il “pasionario rosicatore” Raffaele Femiano componente della Direzione provinciale del PD il quale,  pur “rimproverando” Conte, da una parte tenta di assolvere il PD locale, dall’altra accusa il PD nazionale e il “sistema” degli “inquisitori” aggravando ancor più le scelte politiche ad exscludendum che si sono adottate nella compilazione delle liste:

«Mi corre l’obbligo morale e politico di rispondere a Federico Conte, persona che stimo, sull’attacco indiscriminato al PD. Pur comprendono la sua amarezza e le mortificazioni di tipo “personali” subite voglio ricordare che non è vero esista un sistema De Luca, o altri sistemi esistenti riconducibili a questo e/o a quello capo bastone ma esistono ben altri sistemi marci, coperti e tollerati nascosti sotto parvenze democratiche e di libertà utilizzati a proprie convenienze. 

Sistemi che ho sempre definito di compromessi tra parti in spregio delle regole morali e politiche che perseguono solo benefici di comodo e per pochi, verso i quali non ci sono “Sistemi” da difendere ma solo da condannare.

In questo marasma politico, alcuni processi non hanno nulla a che vedere con la politica perché seguono principi di convenienze, facendoci capire quali sono i mali dei partiti e della politica. Per questo mi sento di precisare che l’attacco scomposto di Federico Conte, nei riguardi del PD, mi sollecita una domanda: Se lo avessero candidato a capolista allora era tutto lecito?

Posso assicurare che sono stati rispettati tutti i passaggi istituzionali all’interno degli organismi Provinciali del PD, tutti i nomi erano espressione dei territori si sono inseriti anche giovani, purtroppo gli inquisitori a Roma continuano a fare i “carcerieri dei territori”. Di questi signori ormai ne abbiamo le scatole piene, e finché non termina questo sistema marcio e sopratutto non vengono rispettate le regole Democratiche e statutarie, questi fatti ne vedremo ancora.»

Salerno, 14 settembre 2022

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