I motivi del Commissariamento: Carenza dei servizi sociosanitari e assistenziali; ordine contabile; il personale comandato alla SORESA.
Dura nota di Santatangelo e Forlenza e Bassolino pensa al rifiuto: “È una scelta sbagliata, una evidente forzatura Istituzionale, valuteremo con rigorosa attenzione il Decreto appena ci sarà recapitato”
ROMA – Se lo doveva spettare il Governatore della Campania Antonio Bassolino che prima o poi avrebbero Commissariato la Sanità della Campania. Se lo aspettava e come, tanto che già da tempo se ne vociferava e per anticipare le mosse del Ministro del Welfare Maurizio Sacconi, il Governatore anticipandolo, aveva effettuato una sorta di “precommissariamento”, che in verità sembrò già allora un escamotage che per gli addetti ai lavori assumeva un doppio significato: quello di evitare un commissariamento da parte del Governo e quindi una eclatante bocciatura politica; quello di liberarsi dell’Assessore Angelo Montemarano, che pure si era impegnato a redigere il Piano Sanitario Regionale, e lanciare messaggi ai vertici del suo partito (PD), colpevoli di averlo messo da parte, per dire qui comando io e faccio quello che voglio.
Ha fatto quello che voleva: ha nominato chi gli pareva; ha continuato a gestire senza coinvolgere il suo partito; ha incominciato a parlare, con Raffaele Lombardo, e si dice anche con Marcello Dell’Utri e Gianfranco Micciché, ravvisando insieme a loro la necessità di un “patto” o un Partito del Sud, non si è capito bene; poi si è lanciato alla conquista del PD, facendo parlare tutta l’Italia sul tesseramento gonfiato (rapporto Caiazzo), elaborato dal Consigliere Regionale PD Michele Caiazzo; e ciliegina sulla torta, per farla pagare a Dario Franceschini per averlo escluso dalle europee, è tra i promotori della “Mozione Bersani”. Ci vuole uno studioso per analizzare e capire il “linguaggio” politico non verbale di Bassolino.
A più riprese il Governatore ha tentato di difendere il suo operato. Lo ha fatto in più occasioni, il 10 luglio scorso e qualche giorno dopo, affiancato sempre dai suoi fedelissimi Assessori alla Sanità Mario Santangelo e ai Lavori Pubblici Oberdan Forlenza, già Magistrato alla Corte dei Conti, ha rivendicato la esattezza dei conti fino a richiedere con forza il credito che lo Stato ha nei confronti della Regione Campania, Bassolino così ha spiegato – “Lo Stato deve alla Regione Campania 2 miliardi e mezzo di euro. Con assoluta certezza ci deve 1 miliardo e 777 milioni di euro che, appena versati, devono essere immediatamente girati alla Sanità pubblica e privata e ai creditori che attendono da tempo. Queste risorse ci spettano perché sono venute da qui e ora sono bloccate a Roma. Più il pagamento viene rinviato più aumentano gli interessi sulle nostre spalle” -. Rimborsi che riguardano Irpef, Irap e accantonamenti dei fondi del Servizio Sanitario Nazionale per gli anni 2006, 2007, 2008.
Il Commissariamento In Campania, era inevitabile non tanto per gli sprechi, quanto perché, osservando i dati a disposizione dei Ministeri dell’Economia Giulio Tremonti e del Welfare Maurizio Sacconi, emerge una paurosa inefficienza dei servizi sociosanitari e assistenziali, insomma si spende di più e si realizza di meno, ma con meno qualità. Il problema dei conti, non è solo un fatto “ragionieristico” e lo sanno bene sia Bassolino che Santangelo, lo sa meglio anche Forlenza, è un problema di servizi che si offrono, e quando si paragonano i dati della Regione Campania a quelli della Regione Veneto, che si considera essere un modello di efficienza, il tasso di ospedalizzazione è del 157%, rispetto al 113% del Veneto. Troppi ricoveri. E’ palese che c’è un uso indiscriminato e inappropriato del ricovero ospedaliero, evidentemente per aggirare la carenza di servizi ambulatoriali, e se si prende ad esame, sempre le due regioni, rimbalza agli occhi che la percentuale dei ricoveri nel Veneto è più bassa della Campania: 45 a 31.
Sono 3 le motivazioni del Commissariamento: la prima, riguarda la carenza dei servizi sociosanitari e assistenziali; la seconda è di ordine contabile, in quanto il disavanzo non coperto per il 2008 è di 237 milioni, mentre la mancata copertura per il 2009 risulta essere di 881 milioni di €, quindi anche se il Piano Ospedaliero prevede un risparmio di 150 milioni di euro, quel risparmio è solo frutto di uno schema meramente programmatorio; la terza, riguarda la Soresa, nella quale si è riscontrato la palese difformità, rispetto alla scelta di selezionare il personale con la pratica del comando.
Antonio Bassolino, in segno di protesta sicuramente rifiuterà di essere “Commissariato” e Commissario, sta meditando insieme alla sua Giunta, un ricorso al TAR. Intanto è da registrare una dura nota politica degli Assessori Santangelo e Forlenza che si oppongono al Commissariamento – “Il commissariamento non è per nulla un atto dovuto, ma è un puro atto politico, per di più aggravato da una incredibile disparità di trattamento tra due grandi Regioni come Campania e Sicilia. Le cifre fornite dal dicastero costituiscono il risultato non di una valutazione del Ministero ricavata dai conti economici, ma da presunzioni discutibili, correlate all’accusa di una limitata realizzazione delle manovre strutturali previste dal Piano di Rientro” -.
E’ comunque una sconfitta politica, ma cosa più grave è: la sconfitta della Sanità; la certezza di servizi che non si offrono; di scelte che sono state operate in questi anni, che hanno visto privilegiare la diagnostica specialistica o la pratica riabilitativa in regime di convenzioni ad esclusivo favore dei privati; la individuazione delle eccellenze esistenti solo sulla carta, ma che costringono i pazienti a lunghi viaggi di speranza; la totale assenza di politiche sanitarie per gli anziani; i pochi interventi di facciata di strutture per malati terminali.
Queste carenze sono sotto gli occhi di tutti, ognuno di noi spera di non imbattersi mai in questo mondo “malato” della Sanità, per non voler mai verificare a proprie spese il profondo malfunzionamento, e se le motivazioni del Governo sono solo mosse dal desiderio di spodestare il potere del Governatore Bassolino, per sostituirlo magari con altri similari a quelli della Puglia o del Lazio, è meglio che si lasci Bassolino.
Era ora, con tutti gli sprechi che si sono fatti e tutte le nomine clientelari. Bassolino è il vero responsabile. Vergogna!!! Farsi commissariare dalla destra è il colmo.
Bassolino con i due assessori,sembra S. Vito con i cagnolini. Stanno cercando a tuttoi i costi di dimostrare che i conti tornano. La Sanità non è solo una questione di numeri, è anche servizi e qualità, che invece non riscontriamo in Campania.