L’ex Ministro On. Carmelo Conte ha ricevuto la Cittadinanza Onoraria di Piaggine dal Sindaco Pizzolante
La prestigiosa onorificenza all’ex Ministro Conte, 83 anni, nativo di Piaggine, 4 legislature in Parlamento come deputato, con la seguente motivazione: “quale testimonianza di stima, di affetto e gratitudine di tutta la cittadinanza”.
POLITICAdeMENTE
PIAGGINE – L’ex Ministro Carmelo Conte, 83 anni, 4 legislature in Parlamento come deputato, è stato insignito della cittadinanza onoraria di Piaggine, il suo comune di nascita. La motivazione:
“quale testimonianza di stima, di affetto e gratitudine di tutta la cittadinanza”.
Alla seduta del Consiglio Comunale, celebrata nella serata del 21 agosto scorso, hanno partecipato delegazioni di tutti i comuni dell’Alto Cilento e tra i quali sono intervenuti: Il Sindaco di Piaggine, Renato Pizzolante; L’on. Attilio Pierro; L’on. Tommaso Pellegrino; Michele Albanese, direttore della Banca Monte Pruno; L’avvocato Mario Conte, Sindaco di Eboli.
La cittadinanza onoraria di Piaggine per Carmelo Conte segue quella già ricevuta dai comuni di Salerno e San Cipriano Picentino.
Per l’occasione, è stato proposto il gemellaggio tra Piaggine ed Eboli, città della quale Carmelo Conte è stato Sindaco, anche per ricordare gli antichi legami dell’imprenditoria pastorizia che gli allevatori esercitavano d’inverno ai piedi del Monte Cervati e d’estate nella valle del Sele.
La cerimonia si è conclusa con un intervento appassionato, ricco di ricordi dell’infanzia e di richiami politici passati e attuali, da parte dello stesso ex Ministro Conte che ha invitato, tra applausi ripetuti e lunghi, a non rassegnarsi, ma a lottare per la politica dei territori, in particolare quelli delle comunità minori, oggi abbandonate e mortificate.
L’ex Ministro Carmelo Conte rappresenta quella parte dell’Italia meridionale che si è ribellata alla condizione di povertà che relegava e relega tutt’ora le aree interne e montane e sebbene di famiglia modesta ha saputo cogliere, e con non tanta facilità, le occasioni, seppur minime che si offriva ai giovani del suo tempo. Con lo studio innanzitutto e la tenacia, da Avvocato incominciò a farsi conoscere, erano gli anni ’70, e da li iniziò il suo cammino, dapprima contestando la classe dominante che in quel tempo governava la Città di Eboli, laddove la sua famiglia si trasferì, e aprí un varco nel quale dapprima da visionario e poi da illuminato, iniziò a scardinare quelle stratificazioni di poteri familiari, raccogliendo intorno a se decine di giovani e le varie intelligenze che comunque non riuscivano ad esprimersi al meglio perché soffocate.
Da consigliere comunale indipendente prima e poi conquistando la locale sezione del PSI, divenne punto di riferimento dei socialisti in Città fino ad essere eletto Sindaco di Eboli. Da quel momento solo successi ma soprattutto successi legati ad un progetto, ad un programma, che sndava ben oltre la Città di Eboli e della Piana del Sele. Progetto che entusiasmó oltre che i socialisti tante altre persone che arricchirono le fila socialista e si trasformarono in consensi elettorali che portarono il PSI ad essere il Partito di maggioranza in provincia e il primo in Italia. Da Sindaco a Segretario Provinciale dei Socialisti a Consigliere Regionale e a Vice Presidente della Giunta Regionale presieduta da Gaspare Russo, tra le più profique. I suoi successi erano quelli di un gruppo e per tutti era Carmelo e oggi anche è Carmelo e tutti lo chiamano così, quello che dava ascolto all’ultimo dei cittadini se esiste un ultimo dei cittadini e a persone importanti. Caratteristica questa che lo proiettarono ben presto a conquistare terreno, prima approdando primo degli eletti alla Camera dei Deputati e ben presto ricevette l’incarico di Sottosegretario alle Partecipazioni Statali e successivamente, passando da altri prestigiosi incarichi parlamentari divenne Ministro delle Aree interne.
Un percorso che non lo ha mai allontanato dalla sua terra che lo ha sempre premiato. Tuttavia non sono mancate le critiche e i distinguo così come accade sempre a chi, come nel suo caso, raggiunge i successi così prestigiosi e non di meno sono arrivati anche i dispiaceri, quelli lasciati alle spalle, ma che comunque non lo hanno mai allontanato dalla Politica, la sua passione l’ha alimentata e l’ha esercitata anche attraverso la scrittura di saggi di grande rilevanza politica, storica, letteraria. Non di meno trasmettendo a chi gli stava intorno e specie alla sua famiglia, ai suoi figli, ai suoi nipoti, condizione che spesso è stata additata come un fattore negativo e non come una ricchezza l’interesse verso l’esercizio nobile della politica.
La Cittadinanza onoraria conferita oggi a Carmelo Conte, rappresenta un ritorno alle origini, ma anche una realtà che si mescola con la favola, ma che ci riporta alla brutalità di oggi e a quelle “palestre” della politica che oggi si può costruire solo chi ha i mezzi per farlo e ogniuno si allena nella sua palestra personale fino poi a giungere nei luoghi istituzionali senza aver avuto nessun confronto, nessun maestro, nessuna passione nessuna scuola. Carmelo rappresenta la favola, quella di un giovane di famiglia modesta e povera che ha espresso il meglio di se, raggiungendo strepitosii successi, rappresentando altresì quella speranza che ogniuno possa fare lo stesso, e lo può fare solo se il terreno è costituito da principi sani, valori sociali e umani solidi, idee proprie e capacità di ascolto e di confronto. Quel riconoscimento e il possibile gemellaggio potrebbero essere una “Bussola” per i giovani.
Piaggine, 22 agosto 2022