Che faccia hanno tradimento e ipocrisia? Se il tradimento ha la faccia di Roberto Speranza quella di Enrico Letta invece è spiaccicato all’ipocrisia.
E quella del Capo? Sicuramente è la rappresentazione più rispondente a Vincenzo De Luca, nonostante tutti i suoi sforzi per sembrare un leader resta sempre un Capo. D’altronde leader si nasce, Capo si diventa. Intanto base e dirigenti di Art1 accusano il “si salvi chi può” di Speranza “ci ha mortificato”.
POLITICAdeMENTE
SALERNO – Qual’è la faccia del tradimento? E quella dell’ipocrisia? La risposta è semplice e l’abbiamo verificato nella circostanza dell’approvazione delle Liste e dei candidati proposti dal Segretario Letta da parte della Direzione Nazionale del Partito Democratico: Il tradimento ha la faccia di Roberto Speranza; Enrico Letta invece è spiaccicato l’ipocrisia. E Vincenzo De Luca? Il Governatore-Sceriffo ha la faccia del “Capo”. Nonostante tutt i suoi sforzi per presentarsi come leader, resta sempre un capo. D’altronde leader si nasce, capo si diventa.
“Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così…..” cantava il bravo Bruno Lauzi, forse Lauzi a quel tempo premonizzava e pensava a Speranza. In effetti la sua faccia è “un po’ così“, tra il sornione-furbo, l’addormentato e insieme del tradimento, e oggi per noi, pensando a come ha condotto le trattative, e a come ha svenduto il suo Partito e a come abbia pensato al “si salvi chi può“, dopo essere stato spodestato nella sua regione da un giovanotto, approdando in Campania, proprio nella Regione del suo più acerrimo nemico-detrattore, partecipando con “quella faccia” al più brutto dei tradimenti verso i suoi e da “parricida” nei confronti di Federico Conte contribuendo a liberare il campo allo Sceriffo senza fargli lasciare le sue orme, ha conquistato il Guinnes dell’opportunismo.
Il PD per tutte le difficolta e i problemi che sta affrontando, si è esposto senza vergogna sotto i riflettori ed è riuscito a coprire tutti gli altri Partiti, Movimenti e i loro Capi politici, i quali a loro volta non stanno messi meglio. Sia il Centrodestra e sia il “polo” moderato di Azione e Italia Viva non riescono a far quadrare i conti e a pagare tutte le “cambiali” che hanno sottoscritto e se dalle parti di FdI, Lega e FI tanti problemi non se li creano e li risolvono “muscolarmente” magari all’ultimo minuto, Carlo Calenda e Matteo Renzi stanno attenti perché se sbagliano le candidature l’obiettivo del 10% se lo possono scordare. In Campania poi sarà un’impresa specie dopo il rifiuto a candidarsi di Tommaso Pellegrino Presidente del Parco del Cilento e degli Alburni e Consigliere e capogruppo in consiglio regionale di Italia Viva.
E il tempo passa, mancano poco più di 24 ore alla presentazione delle Liste e dei Candidati e nonostante tutto entrambi i poli, come il Partito Democratico ha fatto in tutta fretta, paracaduteranno un bel po’ di persone da Renzi ad Ettore Rosato, da Antonio Tajani allo stesso Silvio Berlusconi, Maria Stella Gelmini, Elena Binetti, Giuseppe Conte, che andranno a fare compagnia a Dario Franceschini, Roberto Speranza e Susanna Camusso, e così il gioco è fatto, i collegi sicuri agli esterni, in seconda posizione i napoletani o i giovani indicati da Letta, in terza posizione i salernitani escluso Piero De Luca.
E dopo i vari rifiuti di Federico Conte e Tommaso Pellegrino e altre rientrate e le varie proteste, arriva una lettera di presa di distanza e di invito a Speranza da parte di vari dirigenti a prendere le dostanze dai metodi e le politiche del Governatore De Luca. “Ci hai mortificato” Scrivono i firmatari: Valentina Botta, coordinatrice regionale Articolo Uno Campania, Maria di Serio, presidente commissione garanzia, Carmine Ansalone, coordinatore provinciale di Salerno, Rodolfo Boccia, Antonio Famiglietti, Pompilio Albanese, del Coordinamento di Avellino, Pasquale Giardiello, Laura Della Monica, Coordinamento provinciale di Napoli, Francesco Sannino, coordinamento provinciale di Benevento, Michele Gravano, ex segretario Cgil Campania e ex segretario Articolo Uno Campania, Lanfranco Polverino, segretario Spi Vomero Napoli, Anita Sala, ex consigliere regionale, Michele Giardiello, ex parlamentare Ds, Giorgio Piccolo, ex parlamentare Pd, Luisa Bossa, ex parlamentare Pd. Sono risentiti o evidenziano una cattiva pratica politica? Entrambe diremmo, anche perché i territori con quelle scelte vengono mortificati, vieppiù rappresentano un vero sberleffo per la Campania e più in generale per il Mezzogiorno, affermando quella verità che tutti però vogliono nascondere, che il Sud è terra di conquista, una colonia: che peccato; E peccato che anche la Sinistra sta contribuendo alla colonizzazione affidando a proconsoli con poteri assai limitati se non concentrati su pochi intimi e familiari le sorti del meridone, mentre i potentati economici del Nord, che subito si sono messi a spingere i carri dei possibili prossimi vincitori, già festeggiano e già hanno imbandito le tavole. A noi toccano le briciole che cadono a terra e quelle se le prenderanno gli Speranza, i De Luca e quelli che vinceranno anche anche se perdono, seguendo quel bel detto che recita: “Megl’ cap’ e sarac’ ca cor’ e cief’l“
Salerno, 21 agosto 2022
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