Nella notte dei lunghi coltelli il Pd chiude liste e candidati. Si aprono le polemiche: Federico Conte rifiuta, Enzo Amendola ci pensa.
Il PD come gli altri partiti procede nella colonizzazione del mezzogiorno e la nordizzazione del Parlamento. Con Franceschini a Napoli e la Camusso al proporzionale al Senato, Vincenzo De Luca paga il dazio a Letta. Speranza abbozza, si mette al sicuro e sotto suggerimento sceglie Scotto e sacrifica Conte. Il PD dal campo largo passa ad essere campo di conquista.
POLITICAdeMENTE
SALERNO – Con 5 astenuti e 3 contrari la Direzione Nazionale del PD ha approvato le proposte del Segretario e nella notte dei lunghi coltelli si tagliano le teste pensanti e si mettono le “cape di pezza” e i paracadutati dal Nord atterrano a Napoli e a Salerno e si completano le liste dei candidati, sia plurinominali che uninominali, per Camera e Senato. Al termine viene fuori un compromesso al ribasso tra il Governatore De Luca e il Segretario Enrico Letta con la mediazione ruffiana del Commissario regionale del PD Francesco Boccia. Il PD nemmeno ci prova a vincere, ha deciso di gestire la sconfitta e dal campo largo si è passati al campo di conquista, fregandosi di ogni richiamo alla territorialità, alla rappresentanza locale e partecipando colpevolmente alla nordizzazione del Parlamento e favorendo le Lobbye del Nord che hanno messo il veto sui miliardi del PNRR per compiere un altro bottino sempre ai danni del Sud. La cosa grave che a questo disegno “criminale” abbia partecipato anche il Ministro Roberto Speranza. Lui si è messo al sicuro, anche perché in Basilicata non è che sia ben gradito, i sondaggi poi dicono che per il PD e chi gli gira intorno sarà un’ecatombe. Niente paura per Speranza, ci pensa Arturo Scotto che con i milioni di voti che porta lo farà eleggere tra i primi in Italia. Peccato che scotto scambia i fischi per voti.
«Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti, – ha spiegato il segretario del PD Enrico Letta presentando i nomi – ma non è stato possibile per il taglio dei parlamentari e per esigenza di rinnovamento». E in quel rinnovamento rientra Dario Franceschini, Susanna Camusso, Roberto Speranza? Un rinnovamento come sempre che passa attraverso gli equilibri politici della “consegna” della Campania a De Luca in cambio di una gabella.
Quale è la gabella? Enrico Letta ha paracadutato l’ex segretario della Cgil Susanna Camusso al vertice del listino proporzionale, davanti a Federico Conte, deputato uscente di Articolo 1. Una scelta che ha alimentato polemiche e rinunce come quella di Conte. Ma Conte non è il solo a fare un passo indietro, lo ha fatto anche Enzo De Luca. Il senatore irpino ha ritenuto di “agevolare” le scelte del Pd a vantaggio dei candidati esterni nell’ambito della coalizione. Di contro il Governatore e i suoi hanno avuto campo libero nel resto dei collegi, nel listino proporzionale con Capolista Piero De Luca e Rosetta D’Amelio e ad Avellino e Benevento con Maurizio Petracca e Carlo Iannace. Gli altri tutti a mare grazie al bagnino Speranza. E che ti puoi aspettare tra l’altro: Chi di Speranza vive disperato muore; Del resto i latini dicevano “nomen omen“.
Allo sfregio, perché di sfregio si tratta, l’On. Federico Conte lascia e spiega le ragioni di un rifiuto: “Ringrazio la direzione nazionale del Partito Democratico per la proposta di candidarmi al secondo posto della lista plurinominale del Senato della circoscrizione Campania 2 (Avellino, Benevento, Caserta e Salerno) ma mi vedo costretto a ribadire la mia indisponibilità già comunicata, a tempo debito, al segretario nazionale di Articolo Uno.
La ondeggiante politica dell’ultima fase e l’algido svolgimento delle trattative per la formazione delle liste, caratterizzate da veti autoreferenziali, provano che non sono venute meno, specie in Campania e in particolare a Salerno, le ragioni per le quali alcuni di noi decisero di candidarsi con LeU. – prosegue Federico Conte – Mi ha colpito la scelta di trasformare la Campania in un’area di atterraggio per candidature prestigiose di altre realtà. Evidentemente si ritiene che la classe dirigente espressione del sistema di potere locale non sia all’altezza di esprimersi a livello nazionale e, nel contempo, si impedisce che ne emerga una nuova. – conclude l’On. Federico Conte, parlamentare di Art1 – A pro di chi? Non certo della Campania e tantomeno di Salerno e dei territori. Io non ci sto, la mia identità, la mia formazione, il mio vissuto e la mia idea della politica mi hanno indotto a non piegarmi ai potentati per il passato, e mi impongono di non farlo neppure ora. Non mi interessava comparire ma poter competere per cambiare la realtà, non conservarla. Non ho vissuto di politica ma per la politica. E non smetterò di farlo“.
La compilazione delle Liste e le scelte di paracadutare Leader di altre realtà politiche forse non gradite nei luoghi di loro provenienza è motivo di polemica da parte dell’ex On. Simone Valiante, un’altra vittima dei giochi piddini, il quale coglie l’occasione per criticare la scelta e schierarsi a favore dell’On. Federico Conte.
I termini per la presentazione delle Liste scadono alle ore 20.00 del 22 pv. C’è ancora tempo per ripensarci e meglio definire liste, candidati. Se il Pd non lo farà perderà un’altra occasione e perderà sonoramente anche le elezioni.
ECCO LISTE E CANDIDATI IN CAMPANIA
Campania 2 02 (Salerno/Avellino)
1) Piero De Luca
2) Rosetta D’Amelio
3) Nunzio Senatore
4) Caterina Lengua
Collegio Uninominale 1 Agro Nocerino Sarnese Paola Lanzara
Uninominale di Salerno Gianfranco Valiante.
Collegio Uninominale 2 Cava Irno Salerno Picentini Battipaglia Fulvio Bonavitacola
Collegio Uninominale 3 Eboli (Vallo Diano/Cilento) Luca Cascone
SENATO
Campania 1
1) Dario Franceschini
2) Valeria Valente
3) Enzo Amendola
4) Giuliana Di Fiore
Campania 2
1) Susanna Camusso
2) Federico Conte
3) Eva Avossa
4) Giovanni Lombardi
Napoli 16 agosto 2022