“La poubelle de la poubelle” affonda Draghi: Putin festeggia

“La poubelle de la poubelle” affonda Draghi e l’Europa. Putin festeggia e a noi resta la puzza e “la poubelle”. 

Dal Senato è arrivata la fiducia “minima” a Draghi: 95 sì, 38 contrari su 192 senatori presenti e 133 votanti. L’immondizia di palazzo ha lavorato contro l’Italia. Si attende domani cosa accadrà alla Camera. L’alternativa è subito alle elezioni. E i sovranisti senza ancora catturare “l’Orso” già si vendono la pelle. 

Mario Draghi

POLITICAdeMENTE

ROMA – Oggi è stata una giornata di quelle che non si dimenticheranno mai, da vergognarsi e per il futuro gli italiani ne porteranno a lungo il segno. Dal Senato è arrivata la fiducia “minima” a Draghi: 95 sì, 38 contrari su 192 senatori presenti e 133 votanti. L’immondizia di Palazzo ha lavorato contro l’Italia. Sovranisti, populisti e qualunquisti, in un momento delicatissimo per il Paese e per gli italiani hanno demolito il Governo Draghi, anche se tecnicamente è ancora in Carica, ma Draghi salirà comunque al Colle, intanto si aspetta domani cosa accadrà alla Camera.

Draghi ha detto basta alle ambiguità e nei 36 minuti del suo intervento si è rivolto, ma senza citarli, soprattutto a Lega e M5S. Ha comunque riconfermato l’apertura ai principali temi della controversia: autonomia, riforma delle pensioni, miglioramenti al reddito di cittadinanza, sul Superbonus, sugli obiettivi della transizione ecologica. Ma nello stesso tempo fa rilevare le ambiguità di Lega e M5S nel momento in cui: si chiede la sicurezza energetica e nello stesso tempo si protesta contro il gassigicatore a Piombino. Oppure non si può sostenere le riforme nel Consiglio dei Ministri e poi per strada sostenere la protesta (taxi). E sul conflitto Russo-Ucraino senza mezzi termini sostiene che bisogna armare l’Ucraina perché si possa difendere. Nella replica poi è ancora più duro ed esplicito. Ma le cose, indipendentemente dai tatticismi giocati con le presenze e le assenze in aula si prende atto che questa è una “pagina nera per l’Italia“. Gli sfascisti hanno lavorato contro l’Italia.

E mentre c’è chi di nascosto si sfrega le mani ed esulta Piazza Affari soffre, tuttavia niente è perduto, ma perché le cose possano cambiare domani ci vuole veramente un miracolo. Un miracolo possibile vista la “statura” dei protagonisti dello sfascismo. Un miracolo che dovrebbe portare ad annullare tutto quello che si è detto nel frattempo rispetto ai veti e ai diktat (Mai più con il M5S) chiedendo un Governo che li escluda. Un ultimo tentativo con la consapevolezza che il quadro politico è di fatto lacerato tra: Un centrodestra diviso ma arrogante, che pur non avendo ancora catturato l’orso si vuole già vendere la pelle, sentendosi vincitori alle prossime elezioni sulla base di sondaggi appezzottati, salvo poi ad uscirne sonoramente sconfitti come nelle amministrative scorse; Un Movimento Cinque Stelle dilaniato al suo interno e in preda a continue scissioni, e pur avendo perso i buoi cerca ancora le corna e vorrebbe incamminarsi in un neopopulismo ma governista; Un centrosinistra con il PD in testa che vede allontanarsi il “Campo largo” e dovrà inevitabilmente, e farlo in fretta, scegliere se proseguire nell’alleanza con il nulla del M5S o recuperare tutte quelle fronde che da Calenda a Toti, da Renzi a Speranza pronte e aperte a nuove soluzioni. Il tempo incalza e se Draghi salirà per l’ultima volta al colle si voterà subito e altrettanto in fretta si devono scegliere collegi e candidati per avere un voto in più sulle Destre. Non sarà facile, anche perché si gioca una doppia partita se si tiene conto che Berlusconi e Salvini faranno di tutto, anche liste comuni, per prendere un voto in più della Meloni.

Tranquilli! Gli italiani non sono stupidi, si dicono tante cose, e mentre c’è chi dice che Draghi era l’unica alternativa e la sua presenza nei luoghi della politica europea ha giocato un ruolo centrale e determinante per l’Europa, c’è anche chi sospetta che dietro le destre ci sia una manovra di Putin, atteso la sua esultanza. E chi dovrà votare si ricorderà di questo? Potrà mai sostenere qualcuno che è contro l’Italia?

C’è anche chi liquida come “immondizia” queste manovre e chi ne è protagonista e appunto lo faremo usando un “francesismo”:

“La poubelle de la poubelle” ha affondato Draghi e l’Europa. Però mentre Putin festeggia a noi resta solo la puzza.

In francese perché in genere la lingua si presta ad addolcire ed elegantizzare anche le cose più schifose come l’immondizia: “La Poubelle“. Dalle nostre parti invece sarebbe molto più pesante “mennezza” poi per dire la mennezza della mennezza si una un altro termine che rende a pennello “La chiavica della chiavica” e quando questo si trasferisce agli uomini è il massimo.

Roma, 21 luglio 2022

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