Piernicola Pedicini, europarlamentare Gruppo Verdi/Alleanza Libera Europea: “Stop Draghi può essere l’inizio della ripresa”. Altro che sciagure.
L’europarlamentare del Gruppo Verdi-Ale: “Rischio è premier traghettatore che faccia peggio di Draghi. Si lavori a Governo di scopo che porti alle elezioni e non manchi gli appuntamenti del Pnrr”.
POLITICAdeMENTE
ROMA – “Non c’è peggior messaggio da diffondere al mondo, che quello secondo il quale la caduta di Draghi coinciderebbe con sciagure e devastazioni. Un ordine di scuderia che vede coinvolti tutti i partiti dell’establishment, da Forza Italia al Pd, con la new entry del già fallimentare esperimento di Luigi Di Maio. L’opzione “Draghi a vita” è uno dei peggiori esercizi di antidemocrazia che l’Italia abbia mai conosciuto. Piuttosto, l’eventualità di un ritorno anticipato alle urne, comunque vada, non potrebbe che sortire l’effetto opposto: fine del governo insalatissima della finta unità nazionale, per ridare finalmente vita a una maggioranza di governo contrapposta a forze politiche di opposizione, come in ogni sano Paese civile e democratico che si rispetti”. Lo dichiara l’europarlamentare dei Verdi-Alleanza libera europea Piernicola Pedicini.
“Il rischio concreto, piuttosto – prosegue Pedicini – è che Mattarella imponga un premier-traghettatore, esente da responsabilità politiche e tenuto in piedi da una maggioranza forzata, che possa addirittura fare peggio di quanto non abbia già fatto Draghi. Si lavori, piuttosto, a un governo di scopo che, da qui a nuove elezioni, si limiti a operare per il raggiungimento degli obiettivi già concordati per l’ottenimento delle prossime tranche di pagamento dei fondi del Pnrr. Passa da qui la via maestra per rimettere in piedi il Paese – conclude l’europarlamentare – non certo dal tenerlo ostaggio di Draghi e di forze neoliberiste che muovono i fili di tutti i partiti nazionali”.
Roma, 18 luglio 2022