«Lo svincolo autostradale di Eboli “tirato fuori” dai cassetti dell’Anas». Dice l’Amministrazione. Diciamo noi: “Chi lo ha messo in quei cassetti a più segreter?”
Una storia lunga 25 anni. Da Rosania a Melchionda, da Cariello al Commissario De Jesu e a Conte oggi. 25 anni di disagi e di inerzia ad aspettare i continui progetti dell’ANAS che non arrivano mai a conclusione. Prima tra Eboli e Campagna, poi tra Battipaglia e Eboli, poi ancora un maxi Ovale e poi tre rotatorie. E la Caserma Polstrada? Ci sarà un confronto. Come quello dell’Alta Velocità?
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Apprendiamo da una nota stampa del Comune di Eboli che il progetto dello Svincolo autostradale di Eboli è “stato tirato fuori dai cassetti dell’ANAS“, e non può che farci piacere, peccato che quel cassetto in tutti questi anni e specie nell’anno di Gestione del Commissario prefettizio Antonio De Jesu ha diversi segreter, e peccato che in quell’anno specifico si è perfino paventato di non voler più realizzare la Caserma della Polstrada, conseguenza questa che portava ad un significativo ridimensionamento dello stesso svincolo, il quale nella seconda forma prevedeva un ovale che raccoglieva in maniera ordinata tutte le intersezioni stradali che in quell’area vi erano oltre l’entrata e l’uscita autostradale. Ovale che la stessa ANAS aveva “subito” nel corso degli anni e delle varie contrattazioni, a partire dalle Amministrazioni: Rosania 1 e 2; Melchionda 1 e 2; Cariello 1; Commissariamento De Jesu; E ora da soli 8 mesi Mario Conte.
Insomma una storia lunga 25 anni. 25 anni di disagi e di inerzia ad aspettare “buzzatianamente” questo svincolo che sta li, li per arrivare ma che non viene mai fino a “consumare” nell’attesa i vari protagonisti politici. Speriamo non finisca tragicamente come nel romanzo di Dino Buzzati “Il deserto dei Tartari“. Tuttavia sebbene tutte le buone intenzioni, sarebbe utile conoscere con precisione il Progetto, atteso che ne sono girati tanti, da quello che avrebbe dovuto servire l’eventuale Ospedale Unico della Valle del Sele e la Zona industriale di Battipaglia e Eboli, a quello di prima che invece prevedeva la realizzazione di una complanare affiancata al tragitto autostradale verso Sud (Zona Pescara Eboli) laddove sarebbe dovuto essere realizzato lo svincolo ebolitano che allontanandosi da Battipaglia si avvicinava a Campagna, fino poi alla possibilità di realizzare su varie pressioni delle varie Amministrazioni, tranne quella Commissariale, uno svincolo che prevedeva la grande circolare ovoidale, per poi arrivare nel corso del commissariamento alla realizzazione di una uscita autostradale con ben tre rotatorie: Una per l’Area Industriale appositamente dedicata; Una che raccoglie le due Provinciali e via Cupe inferiore; L’altra che accoglie le entrate e le uscite autostradali per la Città eliminando la costruzione della Nuova Caserma della Polizia Stradale, compromettendo, tra l’altro, anche la sua futura permanenza in Città, (come pare stia avvenendo per la Caserma della Guardia di Finanza che verrebbe declassata in favore di Battipaglia).
“E la Madonna” direbbe Pozzetto, e noi aggiungiamo, e mo quale è questo progetto che come dice la nota comunale «L’’Anas ha – avrebbe diciamo noi che la trasformiamo in domanda – depositato il 12 luglio scorso al Ministero della Transizione Ecologica (MITE) come progetto definitivo per ottenere la valutazione di impatto ambientale per l’ammodernamento dell’attuale svincolo autostradale in località San Giovanni? La valutazione – prosegue la nota – dovrà essere espressa nel tempo massimo di sei mesi e ciò renderà possibile le ulteriori fasi di progettazione e l’appalto dell’opera.
A riuscire nell’impresa, che vede oggi riavviata l’importante opera, – prosegue ancora la nota avendo motivo di crederlo – il Sindaco Mario Conte e l’Assessore all’Urbanistica Salvatore Marisei, con il notevole contributo, in sede ministeriale, dell’onorevole Federico Conte. Nel corso di numerosi incontri tra Roma e Salerno, infatti, l’Amministrazione comunale ha rappresentato la volontà di proseguire nell’iter dell’opera che, avviatosi molti anni fa, si è poi inspiegabilmente rallentato, considerata l’urgenza e la necessità di ammodernare e rendere più funzionale l’attuale svincolo autostradale cittadino.
Nelle more, – si aggiunge nella nota – l’amministrazione comunale punta anche ad ottenere una soluzione “privilegiata” per l’area Pip che, in ragione dell’aumento considerevole dei traffici, del futuro ampliamento dell’area e dell’ingresso nella ZES, dovrà avere una propria uscita autostradale per separare i flussi e decongestionare via San Vito Martire e la strada provinciale 30. Sono in corso incontri con i livelli istituzionali interessati.
Il progetto di ammodernamento dell’attuale svincolo all’attenzione del MITE – aggiunde ancora la nota lasciando intendere di condividerne le ultime risoluzioni proposte e imposte nell’era Commissariale senza alcun contraddittorio o coinvolgimento – eliminerà già molti problemi sia all’ingresso che all’uscita, eliminando le “strozzature” e migliorando sensibilmente la viabilità esistente. Infatti, sia per la carreggiata nord che per quella sud sono previste due distinte rampe a doppia corsia che terminano in un sistema di rotatorie che faciliteranno il transito dei veicoli. L’intera area verrà resa più funzionale e le strade di intersezione adeguate, così come i marciapiedi esistenti e da realizzare.
Da oggi, dunque, decorrono i 60 giorni entro i quali potranno essere inviate al MITE eventuali osservazioni sul progetto, pubblicato e visionabile sul sito del Ministero, e chiunque abbia un interesse qualificato potrà dare il proprio contributo. – conclude la nota comunale – Parte, dunque, anche il confronto con la città sul nuovo progetto che l’amministrazione faciliterà in appositi incontri pubblici per concorrere, insieme ai cittadini, alla prospettiva d’avvenire promessa».
Attenderemo sebbene sarà tardi, come in ogni circostanza, il confronto pubblico che sarà sicuramente come quello avvenuto con Terna e quel farsesco incontro con Rete Ferrofie Italia. Attenderemo sperando, come questa nuova e “risolutiva” opera agisca nel contesto urbano cittadino, atteso che dovrà fare i conti con il Progetto Attila dell’Alta Velocità, devastante, tra l’altro, per oltre 200 ditte interessate agli espropri, 50 delle quali sarebbero abitazioni ed attività produttive frutto di sacrifici di una vita, oltre che come interagisca con la bretella Veloce Agropoli – Campagna. Insomma ancora, è possibile che tutto quello che piove in trrmini di investimenti addosso a questa città la escluda sistematicamente da ogni beneficio reale? È come stare vicino al Sole e morire assiderati.
ECCO UNA PARTE DEI VARI PROGETTI
Eboli, 13 luglio 2022
Vi continueranno a prendere in giro ora più di prima perché L’ANAS non ha più SOLDI, a stento riescono a pagare gli stipendi