Al Borgo antico di Serradarce di Campagna, protagonisti assoluti il “il castrato al ragù con i maccarun r zit”, fiumi di vino, musica, canti e balli.
La Sagra del ragù di Castrato alla sua 22^ edizione ha fatto registrare uno straordinario successo di pubblico.
SERRADARCE di CAMPAGNA – Si è conclusa la 22^ Sagra del “Castrato al Ragù con Maccarun r’ zit”. L’evento come e più degli anni scorsi ha attirato migliaia di visitatori e turisti.
La rinomata festa del magnifico Borgo di Serradarce, una frazione alta di Campagna, giunta ormai alla sua 22esima edizione, ha chiuso i battenti nel più totale successo di pubblico.
Sei giorni di festa e di gastronomia, che hanno animato questo suggestivo Borgo, attivo e prosperoso, che per l’occasione della Sagra si mobilita e si trasforma in un appuntamento accogliente ed interessante, fatto di tradizione, musica, canti, balli e il famoso Castrato al Ragù, che accompagna un bel piatto fumante di “maccarun r zit” conditi con il ragù di castrato, con una spolverata di pecorino, un pizzico di pepe e per i più esigenti un “cerasiello amaro” che esalta questa formidabile accoppiata, bagnato da un ottimo bicchiere di vino, con contorni di una ottima “ciambotta”.
La tradizione si ripete e si ripete magicamente con la presentazione di un piatto povero ma di “occasione”, nel senso che la tradizione voleva che i “mccarun r zit” fossero serviti nelle occasioni importanti, come i matrimoni e per questo chiamati “pasta degli sposi”, conditi rigorosamente con il ragù di castrato. Il castrato, altro non è che il maschio della pecora , opportunamente castrato, per farlo irrobustire, fatto crescere dai genitori degli sposi, per il pranzo nuziale, dando quindi un significato simbolico all’evento, che rappresentava nel castrato la forza e nel ragù e la carne la tenerezza e il piacere.
Un piatto straordinario, che ancora oggi tra Campagna e Eboli rappresenta il “piatto della domenica”, a conferma di quanto è ben riuscito sia il ragù di castrato che i maccarun r zit, è la spiegazione che ci da Alfredo Connella, titolare di “Felicella” un noto Agriturismo di Serradarce, che tra i suoi piatti si vanta di presentare proprio questa magnifica accoppiata: “Il ragù con il Castrato che si cucina in questa Sagra è magnifico, nemmeno io riesco a farlo così buono– cercando di dare una spiegazione tecnica Gonnella azzarda – forse sarà che in questo ragù ci mettono di tutto, dal muscolo allo noce del collo, sarà forse la quantità, fatto sta che il risultato è eccezzionale”. Gonnella ha ragione. In questi giorni di Sagra, lui chiude il ristorante è trascorre le sei serate in compagnia e in allegria.
Sa Sagra del “Castrato al Ragù con i maccarun r zit” si è svolta dall’8 al 13 agosto ed è stata organizzata dall’Associazione O.P.E.R.A.R.E., presieduta da Antonio Avallone. L’Associazione si propone di valorizzare le tradizioni e la cultura popolare, coinvolgendo un intero borgo, e visti i risultati c’è riuscita fin troppo bene.
Vi è da dire che indipendentemente dalla bontà del famoso Castrato al ragù e gli Ziti, gli abitanti di Serradarce e i campagnesi in generale sono gente operosa ed ospitale e lo dimostra il numero crescente di visitatori, che quest’anno sono stati diverse decine di migliaia, accorsi da tutta la provincia ad immergersi in una zona ricca di tradizione, di cultura e buona cucina, per stare in buona compagnia e soprattutto per gustare il Castrato al ragù e i maccarun r zit.
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Foto Gallery dell’evento.
Rivediti nelle foto
Sagra castrato serradarce Area espositiva
1 commento su “Si è chiusa con succes so la Sagra del Castrato al Ragù di Serradarce”
Alfrè va te corc.