Si Va verso un piano di accompagnamento e un fondo di garanzia, coinvolgendo proprietari di case e imprenditori.
SALERNO – Presso i locali della Prefettura, su convocazione del Prefetto di Salerno Dott. Sabatino Marchione, si è tenuto l’incontro richiesto dalla USB Immigrati sui temi della emergenza abitativa dei lavoratori extracomunitari residenti nel comune di Capaccio/Paestum.
All’incontro erano presenti, in rappresentanza dei lavoratori, Abed Allah Rawi, Redovane Moussaif, Bannany Farid. Erano altresì presenti la CGIL Dipartimento Immigrazione, il Vice sindaco del Comune di Capaccio Sig. Tarallo Lorenzo Gerardo, la responsabile del Piano di zona n.6 Avv. Rosa Fasullo, il sindaco di Sicignano Avv. Alfonso Amato e l’Associazione Anzianinsieme.
Tenuto conto delle condizioni di vita e di lavoro dei 39 migranti già sgomberati il 15 giugno da Via Varolato a Paestum, si è chiarito che la soluzione al loro problema di alloggio va ricercata entro i confini del comune di Capaccio.
Il Comune ed il Piano di zona, dentro un programma di accompagnamento, si faranno garanti nei confronti dei proprietari di casa, e per questo daranno vita ad un Fondo di Garanzia come proposto dalle organizzazioni sindacali presenti all’incontro.
I percorsi futuri vedranno necessariamente il concorso delle aziende che impegnano lavoratori migranti nella sottoscrizione del Fondo di garanzia, e le Amministrazioni ricercheranno gli strumenti normativi per la sua istituzionalizzazione.
Non verrà eseguita l’ordinanza di sgombero, fermo restando che per i migranti si tratta di una residenza provvisoria che verrà abbandonata non appena trovata la soluzione presso altre abitazioni.
L’incontro è stato aggiornato alla prima decade di settembre per una valutazione delle soluzioni e degli impegni assunti dalle parti convocate.
Il Coordinamento formato dai rappresentati dei lavoratori migranti presenti all’incontro, dalla USB Immigrazione, dalla CGIL Dipartimento Immigrazione, e dal Sindaco di Sicignano, faranno pervenire al Prefetto ed ai sindaci della Piana, un documento programmatico sui temi della casa, della salute, della Istruzione e formazione, dei trasporti e delle truffe, così come è stato discusso ed elaborato nelle riunioni che si sono tenute fino ad ora; saranno questi i temi che porremo all’ordine del giorno dei prossimi incontri con le istituzioni competenti e le parti interessate.
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ECCO LA RASSEGNA STAMPA sull’Argomento
11 agosto 2010 – Il Manifesto
altra italia «VIA DALLE VILLE DEI BOSS» SOSPESA L’ORDINANZA Capaccio NON SI SGOMBERA
I 39 marocchini che vivono nelle case confiscate alla camorra per il momento non saranno sfrattati. Raggiunto un accordo. Il prefetto di Salerno: «Non vogliamo cacciarli, sono lavoratori regolari e li aiuteremo a trovare casa non lontano dal loro luogo di lavoro»
di Romina RosoliaSALERNO – L’ordinanza di sgombero dei trentanove marocchini alloggiati nelle ville di Capaccio confiscate alla camorra (della quale ci eravamo occupati nei giorni scorsi su queste pagine) è stata momentaneamente sospesa. La decisione è stata raggiunta ieri a Salerno nel corso delle tre ore di incontro tra il prefetto Sabatino Marchione, le istituzioni, i sindacati e una delegazione dei braccianti nordafricani. Resta, quindi, congelata l’ordinanza di sgombero firmata il 27 luglio scorso dal sindaco di Capaccio, Pasquale Marino, che imponeva di lasciare gli immobili perché privi del permesso di abitabilità. Ora, anzi, così come sancito in prefettura, sia il comune di Capaccio che il piano di zona dei servizi sociali dovranno accompagnare i migranti alla ricerca di nuove strutture abitative istituendo, inoltre, un fondo di garanzia per agevolare eventuali insolvenze, viste le loro precarie condizioni di lavoro.
Fino a settembre, quindi, i migranti regolari resteranno nelle villette di via Barriale tolte ai clan, nella zona Laura di Paestum. Così come conferma il prefetto al termine dell’assemblea: «Ci rincontreremo a settembre per risolvere definitivamente la condizione abitativa di questi trentanove ragazzi nordafricani che per il momento resteranno a vivere nelle ville. Cercheremo degli alloggi non distanti dalla loro zona di lavoro e quindi non lontano da Capaccio. In tutta questa storia – aggiunge – non c’è né razzismo né altro, la maggioranza di loro non ha famiglia e li aiuteremo».
Redouane, 27 anni, Farid, 35 e Abdullah, 50, hanno parlato nel corso dell’assemblea rappresentando le loro condizioni e quelle dei connazionali marocchini. Il prefetto ha chiesto ad ognuno di esporre le proprie problematiche e richieste e loro hanno messo in risalto la difficoltà nel trovare persone disposte ad affittargli una casa. Inoltre, hanno dichiarato che «se non abbiamo lasciato le ville e se non abbiamo accettato le soluzioni che ci ha proposto nelle ultime settimane il piano di zona è perché si trattava di spostarci in abitazioni in paesi molto distanti da Capaccio e quindi dal posto di lavoro, come Albanella e Roccadaspide».
Molti di loro si muovono in bici e attualmente da Capaccio fino a Bivio Santa Cecilia o Ponte Barizzo, località a una ventina di chilometri di distanza dove si concentrano le maggiori aziende agricole, impiegano da un’ora a un’ora e mezza per arrivare a destinazione. Al mattino si alzano alle cinque per essere a lavoro alle sei e trenta.
Al tavolo in Prefettura hanno preso parte l’assessore alle politiche sociali di Capaccio Lorenzo Tarallo, la responsabile dei piani di zona per i servizi sociali Rosa Egidio Masullo, il sindaco di Sicignano degli Alburni Alfonso Amato, i responsabili provinciali della Cgil, Anselmo Botte e dell’Unione sindacale di base, Nicola Quagliata. C’era, inoltre, Luigi Scorziello, vicepresidente dell’associazione Onlus “Anzianinsieme”, che dal 2002 è l’affittuaria delle tre ville confiscate alla camorra e al quale il prefetto ha chiesto conto del modo in cui vengono gestite. «Nella villa più grande abbiamo intenzione di organizzare un centro ricreativo», ha detto Scorziello e ha aggiunto «Per il resto, visto che non abbiamo l’abitabilità, vogliamo metterci in regola. Ma devono aiutarci anche le istituzioni, così come noi ci siamo messi a disposizione nell’accogliere i migranti sgomberati dalla polizia dal capannone in Via Varolato». Dal canto suo Quagliata dell’Usb ha dichiarato: «La riunione di oggi ha rotto un pregiudizio e ha fatto chiarezza sulle reali condizioni di vita dei migranti nella Piana del Sele e a Capaccio». Per Farid, da dieci anni in Italia, l’incontro di ieri «ci dà coraggio per andare avanti».———————
11 agosto 2010 – La Repubblica
Paestum. Niente sgombero per 39 magrebini
di ILARIA URBANI
Paestum – Scongiurato lo sgombero per trentanove immigrati magrebini a Paestum, in provincia di Salerno. I migranti, tutti regolari, rimangono fino a settembre nelle ex ville confiscate alla camorra nella località Laura, di proprietà di ex affiliati cutoliani, dove soggiornano dal 15 giugno in seguito allo sgombero dalle abitazioni fatiscenti di via Verolato.
La decisione è stata presa ieri durante l´incontro tra il prefetto di Salerno, Sabatino Marchione, l´Usb (Unione Sindacale di Base, Cgil Dipartimento Immigrati), il vicesindaco del Comune di Capaccio-Paestum Lorenzo Gerardo, la responsabile del Piano di zona di Capaccio Rosa Masullo e il sindaco di Sicignano, Alfonso Amato dei braccianti Abed Allah Rawi, Redovane Moussaif e Bannany Farid.
L´accordo prevede, entro settembre, l´individuazione di nuovi stabili nelle vicinanze delle campagne dove i migranti sono impegnati periodicamente nella raccolta. Il Comune di Capaccio e il Piano di zona si faranno garanti nei confronti dei proprietari di casa. «Daremo vita ad Fondo di Garanzia – spiega Nicolò Quagliata dell´Usb – e poi, così come richiede la legge Bossi-Fini, in seguito dovranno essere i datori di lavoro a farsi garanti degli immigrati. Agli inizi di settembre si valuteranno le opzioni di alloggio trovate e sarà stilato un documento programmatico sui temi della casa, della salute, dell´istruzione, dei trasporti e delle truffe ai danni degli stranieri».
Gli extracomunitari sgomberati a giugno, inizialmente erano sessanta e occupavano abusivamente il complesso rurale di via Verolato. L´ordinanza di sgombero era stata emessa per fronteggiare le disagiate condizioni igienico-sanatarie in cui versava la struttura-dormitorio: mancavano anche i bagni e le finestre.——————–
11 agosto 2010 – Il Mattino
Immigrati, scongiurato lo sgombero dalle ville. Un fondo di garanzia sulle case prese in fino agli extracomunitari
Comune di Capaccio e Piano di Zona tuteleranno chi affitta
di Oreste Mottola
CAPACCIO. Vertice in prefettura a Salerno per sbloccare la situazione dei quaranta lavoratori, quasi tutti originari dei dintorni di Casablanca, già sgomberati il 15 giugno scorso da un’abitazione di Varolato e ora ospitati provvisoriamente in tre ville confiscate alla camorra, in via Barresi e viale dei Tulipani. Su quelle case pende l’ordinanza di sgombero, emessa dal sindaco di Capaccio, e motivata per la mancanza dei requisiti di abitabilità. Per un altro mese i marocchini continueranno ad abitarvi, in attesa di trovare altri alloggi. Il Prefetto Marchione, gli esponenti sindacali Quagliata e Botte, il vicesindaco di Capaccio Lorenzo Tarallo e Antonio Rinaldi, comandante dei vigili urbani, e con rappresentanti dei lavoratori hanno delineato un percorso per dare un alloggio dignitoso a coloro che assicurano il grosso delle operazioni agricole nella pianura capaccese. Il comune di Capaccio e il Piano di zona per l’assistenza sociale diretto da Rosa Masullo, saranno i capofila nel creare a un fondo di garanzia che tutelerà i proprietari d’immobili concederanno in affitto gli appartamenti ai lavoratori extracomunitari. Farid e Raduan, i due rappresentanti dei migranti, hanno ribadito l’esigenza, per loro vitale, di non spostarsi di molto dal campi dove lavorano. “Ci muoviamo solo in bicicletta”, hanno spiegato. “Non vogliono assistenza fine a se stessa”, aggiunge AlfonsoAmato, sindaco di Sicignano degli Albumi, il loro difensore di fatto in questa vicenda. «Diciamo anche grazie – aggiunge Amato – per la disponibilità a Luigi Scorziello, il vicepresidente di “Anzianiinsieme”, l’associazione attualmente affidataria delle ville.
«Abbiamo scongiurato altri sgomberi selvaggi», commenta Nicola Quagliata, dell’Usb. «Faremo la nostra parte, come sempre, per risolvere quest’emergenza umanitaria», dice il vicesindaco e responsabile delle politiche sociali capaccesi, Lorenzo Tarallo. «E ottima l’idea del fondo di garanzia per consentire il fitto tranquillo di abitazioni a questi lavoratori, noi faremo la nostra parte». Dal comune di Capaccio è intanto partita la richiesta alla prefettura di poter direttamente disporre delle ville confiscate.
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11 agosto 2010 – La Città
Capaccio, rinviato lo sgombero
Gli stranieri di Varolato restano nelle case
Per il momento l’ordinanza dalle case che accolgono gli immigrati, sgomberati il 15 giugno scorso da via Varolato, non sarà eseguita. E’ il risultato dell’incontro che si è tenuto ieri presso la prefettura di Salerno, richiesto dalla Usb immigrati. All’incontro erano presenti, in rappresentanza dei lavoratori, Abed Allah Rawi, Redovane Moussaif, Bannany Farid, la Cgil dipartimento immigrazione, il vice sindaco di Capaccio, Lorenzo Tarallo, la responsabile del Piano di zona S6, Rosa Masullo, il sindaco di Sicignano, Alfonso Amato, e l’associazione “Anzianinsieme”, presieduta da Antonietta Scovotto, che sta ospitando gli immigrati presso le ville confiscate. Gli alloggi verranno ricercati entro i confini di Capaccio. «Non verrà eseguita l’ordinanza di sgombero – si legge in una nota delle organizzazioni sindacali – fermo restando che per gli stranieri si tratta di una residenza provvisoria che sarà abbandonata non appena trovata la soluzione presso altre abitazioni». L’incontro è stato aggiornato alla prima decade di settembre per «una valutazione delle soluzioni e degli impegni assunti dalle parti convocate». «Il Comune ed il Piano di zona si faranno garanti con i proprietari di casa – conclude la nota – dando vita ad un fondo di garanzia come proposto dai sindacati presenti al l’incontro. I percorsi futuri vedranno necessariamente il concorso delle aziende che impegnano lavoratori extracomunitari».
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11 agosto 2010 – Cronache del mezzogiorno
FERMATO LO SGOMBERO DEI LAVORATORI MIGRANTI A PAESTUM
In data odierna, presso i locali della Prefettura, su convocazione del Prefetto di Salerno Dott. Sabatino Marchione, si è tenuto l’incontro richiesto dalla USB Immigrati sui temi della emergenza abitativa dei lavoratori extracomunitari residenti nel comune di Capaccio/Paestum. All’incontro erano presenti, in rappresentanza dei lavoratori, Abed Allah Rawi, Redovane Moussaif, Bannany Farid. Erano altresì presenti la CGIL Dipartimento Immigrazione, il Vice sindaco del Comune di Capaccio Sig. Tarallo Lorenzo Gerardo, la responsabile del Piano di zona n.6 Avv. Rosa Fasullo, il sindaco di Sicignano Avv. Alfonso Amato e l’Associazione Anzianinsieme. Tenuto conto delle condizioni di vita e di lavoro dei 39 migranti già sgomberati il 15 giugno da Via Varolato a Paestum, si è chiarito che la soluzione al loro problema di alloggio va ricercata entro i confini del comune di Capaccio. Il Comune ed il Piano di zona, dentro un programma di accompagnamento, si faranno garanti nei confronti dei proprietari di casa, e per questo daranno vita ad un Fondo di Garanzia come proposto dalle organizzazioni sindacali presenti all’incontro. I percorsi futuri vedranno necessariamente il concorso delle aziende che impegnano lavoratori migranti nella sottoscrizione del Fondo di garanzia, e le Amministrazioni ricercheranno gli strumenti normativi per la sua istituzionalizzazione. Non verrà eseguita l’ordinanza di sgombero, fermo restando che per i migranti si tratta di una residenza provvisoria che verrà abbandonata non appena trovata la soluzione presso altre abitazioni. L’incontro è stato aggiornato alla prima decade di settembre per una valutazione delle soluzioni e degli impegni assunti dalle parti convocate. Il Coordinamento formato dai rappresentati dei lavoratori migranti presenti all’incontro, dalla USB Immigrazione, dalla CGIL Dipartimento Immigrazione, e dal Sindaco di Sicignano, faranno pervenire al Prefetto ed ai sindaci della Piana, un documento programmatico sui temi della casa, della salute, della Istruzione e formazione, dei trasporti e delle truffe, così come è stato discusso ed elaborato nelle riunioni che si sono tenute fino ad ora; saranno questi i temi che porremo all’ordine del giorno dei prossimi incontri con le istituzioni competenti e le parti interessate.