“La montagna ha partorito il topolino”
Scrive in un articolo per POLITICAdeMENTE il rappresentante provinciale e nazionale degli Infermieri Cosimo Cicia a commento dell’accorpamento dei Reparti di Chirurgia e Urologia all’Ospedale di Eboli.
di Cosimo Cicia
EBOLI / SALERNO – Riceviamo e volentieri pubblichiamo le riflessioni di Cosimo Cicia, Presidente OPI (Ordine delle Professioni Infermieristiche) Salerno e Vicepresidente Nazionale FNOPI, scaturite all’indomani del provvedimento che ha visto l’accorpamento dei Reparti di Chirurgia e di Urologia dell’Ospedale di Eboli per superare “temporaneamente” le criticità riscontrate, manifestate e affrontate nell’ultimo Consiglio comunale straordinario, utili (sic) a scongiurare un effetto domino che avrebbe portato dopo la chiusura del reparto di chirugia, conseguentemente quella delle Sale Operatorie e in ultimo del Pronto Soccorso, mettendo a rischio l’esistenza dell’intero Ospedale di Eboli.
“GRAZIE DIRETTORE, COME È BUONO LEI“….. avrebbe detto il mitico Paolo Villaggio nelle vesti del Ragionier Fantozzi che noi mutuiamo per ringraziare il DS dell’Ospedale di Eboli per la sua infinita bontà.
«Gentile Direttore, dopo aver partecipato al consiglio comunale monotematico sulla sanità per le criticità che il nostro presidio ospedaliero sta vivendo, umilmente mi permetto di fare alcune considerazioni. Un dibattito di circa cinque ore che ha visto la partecipazione di Deputati, consiglieri regionali e provinciali, sindacati e rappresentanti di associazioni, è stata votata una delibera all’unanimità.
Bene, anzi male, – prosegue Cosimo Cicia commentando il provvedimento adottato che di fatto “ridimensiona” il Direttore Sanitario e nello stesso tempo conferisce poteri ai due bravi medici Francesco La Rocca e Fernando Chiumiento, il primo Direttore dell’unità Operativa di Chirurgia di Battipaglia, il secondo Direttore dell’Emergenza-Urgenza del PO di Eboli, i quali, facendo il loro meglio, hanno riaperto accorpando i due reparti, conservando 16 posti letto ma preannunciando una serie di altri problemi che Cicia rileva – il primo atto firmato da una triade è stato quello di accorpare le Unità Operative di Urologia e Chirurgia. Fuochi d’artificio, bandiere esposte sui balconi e gara per chi prima si deve prendere i meriti di un provvedimento che se avesse risolto i problemi, mi chiedo perché non è stato adottato prima. Non avrei neanche minimamente immaginato che la soluzione poteva essere quella di una “scorciatoia” predisposta con giochetti di prestigio che, anziché risolvere, hanno vieppiù aggravato la soluzione.
La soluzione adottata ed adattata, mi offre l’occasione per chiedermi e chiedervi: questa scelta risolve il problema della carenza dei chirurghi? Assolutamente no.
Attualmente le due U.O. accorpate prevedono tre chirurghi e tre urologi coordinati dal valente dr. Michele Pierri, i quali per proprie peculiari caratteristiche, non possono in alcun modo, garantire la riapertura e il funzionamento della chirurgia con erogazione di prestazioni in sicurezza e di qualità che i nostri cittadini meritano. – prosegue Cicia riferendosi alle rispettive specialistiche che in ogni casa non sono cprrispondenti alle funzioni accorpate, immaginando i disagi nell’ordinario i drammi nelle emergenze – Disagi su disagi che ancora una volta vede anche il personale infermieristico bistrattato, mortificando le proprie competenze e conoscenze con il risultato che adesso si penalizza anche le attività di Urologia. Nel mio intervento in consiglio comunale in qualità di presidente dell’Ordine Provinciale Professioni Infermieristiche di Salerno e di vicepresidente della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche, quindi di Ente sussidiario dello Stato, in premessa avevo evidenziato che:
la sanità non ha logiche di appartenenza politica, che bisognava spogliarsi delle vesti di difensori di ufficio per difendere l’indifendibile: appello caduto nel vuoto.
Avevo fatto anche riferimento all’inaugurazione dell’apertura del reparto UTIC – Cardiologia – Emodinamica con note ufficiali che evidenziavano illegittimità nella predisposizione di turni per il personale infermieristico settimanali e non mensili come previsto dalla normativa vigente, – aggiunge Cosimo Cicia – dove la progettazione dei turni deve prevedere che venga effettuata dapprima un’analisi organizzativa della realtà di riferimento, che venga determinato il fabbisogno di personale, vengono applicati e rispettati gli istituti contrattuali (permessi, riposi e ferie) e le varianti socio-ambientali che influenzano la domanda di prestazioni e/o l’erogazione dei servizi, note a cui non ho avuto risposte nemmeno per garbo istituzionale. Infermieri che in questi due ultimi anni hanno lavorato con spirito di sacrificio, senso del dovere mettendo a rischio anche la propria vita.
Si è passati dall’essere eroi a fantasmi, – aggiunge ancora Cicia – fantasmi a cui non è stata nemmeno riconosciuta l’indennità da covid. Ho sempre sostenuto che noi non siamo eroi semmai ”eroi della quotidianità“. Spero che in futuro si riesca a dare soluzioni per una sanità di qualità, ognuno per il proprio ruolo e responsabilità, lo meritano i nostri concittadini, lo meritano i nostri professionisti. – conclude con i ringraziamenti il Presidente OPI Salerno e Vicepresidente Nazionale FNOPI Cosimo Cicia – Colgo anche l’occasione per ringraziare le colleghe e colleghi per quanto hanno fatto, stanno facendo e faranno con la rassicurazione di essere sempre al loro fianco. Grazie».
Purtroppo, mentre ringraziamo l’amico Cicia che ha scelto POLITICAdeMENTE per partecipare ed arricchire il dibattito in corso sulla Sanità e sull’Ospedale di Eboli, questa è una storia che non finisce mai o almeno finirà solo quando si deciderà di rimuovere i resposabili che nel tempo hanno dimostrato la loro piu assoluta inadeguatezza, e se non è inadeguatezza è un’arrogante e impunita colpevolezza che non esclude affatto vi siano altri disegni a giustificazione di questo continuo depotenziamento dell’Ospedale di Eboli. Uno di questi potrebbe essere vi siano forti interessi nella gestione dell’ALPI, e questo giustificherebbe la mancanza cronica di personale medico. Secondo qualche “corvetto” l’ALPI sarebbe quel “sonnifero” che molti medici preferiscono per garantire lo status quo. Sarà vero? Per saperlo basterebbe solo fare qualche indagine. A noi tutto questo non interessa. Quello che ci riguarda, e lo pretendiamo, è che l’Ospedale funzioni al meglio e che l’utenza possa usufruire dei suoi servizi e delle sue prestazioni.
Eboli/Salerno, 2 giugno 2022