Ancora buona Sanità all’Ospedale “S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno ai Reparti Pediatria Chirurgica e Radiologia.
Eseguito piccola paziente di dieci anni giunta al pronto soccorso per un addome acuto, e nel corso dell’intervento evidenziata anche una massa splenica di 7 cm per 5 cm brillantemente risolta con la equipe medica multidisciplinare guidata dal dott. Umberto Ferrentino.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Un raro intervento congiunto tra la Pediatria Chirurgica e la Radiologia dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, è stato effettuato ad una piccola paziente di dieci anni, che ora potrà vivere al meglio la sua vita. La bambina è giunta al pronto soccorso del Ruggi per un addome acuto, causato da appendice flemmonosa con versamento endoperitoneale, ma durante le indagini preliminari e pre operatorie, è stata evidenziata anche una massa splenica di 7 cm per 5 cm. Dopo aver asportato l’appendice, e risolto il problema acuto addominale, i medici hanno praticato una risonanza magnetica con contrasto, per studiare i limiti e l’origine dell’enorme cisti e capire con quale modalità aggredirla.
Ma il problema maggiore, era scaturito dal fatto che a causa di una malformazione, oltre al volume spropositato di quest’ultima, l’ala del fegato, dall’ipocondrio di destra, si spingeva fino a quello di sinistra, coprendo la cisti nella sua interezza. Per evitare di incorrere in una splenectomia, considerate le necessarie funzioni della milza, e la giovane età della paziente, i medici del reparto di Pediatra Chirurgica, diretti dal dottore Umberto Ferrentino, hanno deciso di affiancarsi a quelli di Radiologia, per praticare un intervento integrato. Dopo aver visualizzato la cisti con tecnica laparoscopica, è stata sollevata l’ala del fegato, e inserito un piccolo catetere per dare la possibilità al radiologo di imberciare la cisti. In seguito, per svuotare la suddetta cisti del suo contenuto, è stato iniettato alcool etilico al 96% e monitorato con attenzione, l’evoluzione della pratica, per evitare che il farmaco iniettato, non uscisse fuori e si espandesse altrove, ma restasse invece circoscritto laddove avrebbe dovuto agire.
L’intero intervento, durante il quale i medici hanno anche provveduto a scollare un’aderenza al colon, causata dalla precedente asportazione dell’appendicite, è durato due ore, e si è concluso con una seconda iniezione tramite catetere, di alcool etilico e antibiotico per aggredire e svuotare ulteriormente la cisti, che con entusiasmo generale, risultava già completamente sparita.
La bambina sta bene, ha cominciato ad alimentarsi, e presto tornerà a casa. Il Primario del reparto di Chirurgia Pediatrica dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, dottore Umberto Ferrentino, elogia i colleghi che hanno collaborato al delicato intervento, segnalato pochissime altre volte dalla bibliografia medica. «Un ringraziamento particolare, – aggiunge Ferrentino, – va alla Direzione Generale e alla Direzione Sanitaria del Ruggi, che hanno sempre assecondato le nostre richieste, valorizzando il nostro reparto con il top degli strumenti microchirurgici e delle attrezzature mediche. Un encomio particolare, – conclude il Primario, – va anche ai dottori Borrelli e Alicchio, ai radiologi Florindo Laurino e Raffaele Cantarella, agli anestesisti Vittorio Canterino e Alberto D’Amicantonio, al responsabile della laparoscopia, dottore Vincenzo Adinolfi, grazie ai quali, abbiamo portato a termine un’impresa straordinaria.
Salerno, 31 marzo 2022