Piano Sanitario Caldoro – Provincia di Salerno colpita e affondata

Caldoro, Cirielli e Zuccatelli, azzerano la sanità in Provincia di Salerno e smontano gli Ospedali, annullando 1297 posti letto per risparmiare 110 milioni di euro.

Per risparmiare 110 milioni e oltre, basterebbe rivedere qualche convenzione, invece di chiudere gli Ospedali.

Caldoro Cirielli

SALERNO – NAPOLI – Il Piano Sanitario è stato presentato dal Governatore della Campania Stefano Caldoro e approvato dal Governo. Da questo Piano, chi ne esce più di tutti con le ossa rotte è la Provincia di Salerno. Una falcidia. Saranno chiusi perché accorpati nell’Ospedale della Valle del Sele gli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, Oliveto Citra. Anche Mercato San Severino e il Da Procida subiranno la stessa sorte e saranno accorpati al Ruggi D’Aragona, e l’Ospedale di Pagani sarà unito a quello di Nocera Inferiore, mentre l’antico Ospedale di Cava dei Tirreni finirà al Villa Malta di Sarno.

Saranno chiusi quello di Castiglione, Ravello e Agropoli, quest’ultimo per gentile intercessione del Presidente della Provincia Edmondo Cirielli, avrà una destinazione ad Hospice, l’Ospedale di Scafati invece, avrà un indirizzo riabilitativo.

Ospedale di Eboli da chiudere

Peggio di così non poteva andare, la Provincia di Salerno e la sua Sanità in generale è stata distrutta. Di questo possono menarne vanto il Presidente Cirielli, che ha presentato una sua proposta che non ha risollevato per niente le sorti, il Governatore Caldoro che si è fatto suggerire da Cirielli, dal suo Assessore Marcello Taglialatela, e dal suo consulente Raffaele Calabrò, prima di questi possono esserne altrettanto fieri Antonio Bassolino, Antonio Valiante, Clemente Mastella, Ciriaco De Mita e quelli che prima e dopo ci hanno bivaccato facendo scempio della sanità.

La rete Ospedaliera salernitana è stata smantellata in cambio di niente, o meglio in cambio di promesse. Solo promesse. Nell’azione con cui si è mosso il centro-destra si riesce a vedere una sorta di intento punitivo verso la Provincia di Salerno, solo perché per anni ha affidato con il voto la maggior parte delle amministrazioni al centro-sinistra.

E la sanità privata? quella li sembra non c’entri nulla, era troppo facile bastava rivisitare qualche convenzione tra Agropoli, Eboli, Battipaglia, Salerno e il resto della Provincia, e si potevano risparmiare un bel pò di soldi.

In questo bailamme andava tagliato quello che era possibile, la parte pubblica, quella dove non ci guadagna nessuno se non i cittadini, che invece saranno costretti a peregrinare affrontando notevoli disagi. Hanno tagliato anche quelli che stavano nei così detti parametri. Intanto, saranno cancellati 1297 posti letto per risparmiare 110 milioni di euro.

Ospedale Battipaglia da chiudere

E la sanità privata? quella invece, pare che ci sia già un accordo con la Confindustria per cercare di operare una conversione. Mentre è tutto precario e non si riesce a capire dove si prenderanno i soldi per realizzare il nuovo Mega Ospedale della Valle del Sele e i vari accorpamenti in tutta la provincia, una cosa è certa che le strutture ospedaliere che ci sono adesso saranno sistematicamente ridimensionate, smantellate, distrutte, e c’é per contro già un protocollo di intesa tra la Regione, alcune associazioni e la Confindustria per la riconversione di alcune strutture sanitarie private e il recupero di altri posti letto.

Non c’é che dire se non che ci troviamo di fronte ad una classe politica che somiglia più a sfasciacarrozze che a una classe dirigente accorta e responsabile. Una classe dirigente inadeguata che si è affidata istintualmente alla “vendetta”, e non riuscendo a capire quali fossero i collegamenti che generavano sprechi e clientele hanno pensato bene di demolire tutto.

La Provincia di Salerno con 158 Comuni e 5000 km2 è una delle province più estese d’Italia. Di lunghezza da Scafati a Sapri ci sono circa 220 km, e dalla costa ai confini della provincia circa 60 km. La morfologia del territorio è estremamente varia e esclusa la Piana del Sele, il resto è semimontuoso. Alcune aree sono intensamente abitate altre invece formate da borghi, piccoli paesi, e case sparse.

Ospedale Roccadaspide da Chiudere

La mobilità è estremamente difficoltosa e per percorrere tratti che vanno da Salerno a Scafati ci si impiega più di mezz’ora, così come si impiegano più di un’ora per raggiungere Eboli da Roccadaspide, e da Oliveto Citra a Battipaglia. La provincia è fatta da realtà estremamente diverse Culturalmente e morfologicamente parlano: Una cosa è il Cilento con 100 chilometri di costa; un’altra e il vallo di Diano o dell’Angelo; l’alto Sele; la Piana del Sele; i picentini e la valle dell’Irno; l’Agro-nocerino-sarnese; la Costiera; e per finire Salerno.

Questo Zuccatelli che ha redatto il piano ha dimostrato di non conoscere la realtà dei luoghi e non conoscere nemmeno le strutture, se non i piani presenti sulle carte, e nonostante tutto anche i suoi suggeritori hanno dimostrato di non conoscere la Provincia. Oltre al fatto che solo uno stupido per risparmiare 110 milioni di euro ne spende almeno 300 di milioni di euro per costruire, chi sa quando, un Ospedale più grande per avere meno posti letto, dismettendone 4. Ma chi gli ha suggerito questi conti economici.

Ospedale Oliveto Citra da chiudere

L’importante è che i numeri si trovino, che le carte si rapportino al principio del taglio indiscriminato, poi se veramente si realizzeranno le cose non si sa, una cosa è certa, che nel frattempo si perderanno centinaia di posti di lavoro, ci saranno 1297 posti letto in meno, ci saranno sette o otto ospedali in meno, che le strutture nella speranza di realizzare i numeri farneticanti di Zuccatelli, Caldoro e i vari suggeritori come Cirielli gli operatori della sanità non saranno messi in condizione di svolgere al meglio il loro servizio, e gli utenti, viste le difficoltà che ci sono nella mobilità e nei trasporti, saranno costretti ad essere sballottolati da una parte all’altra della Provincia.

Bravi.

13 commenti su “Piano Sanitario Caldoro – Provincia di Salerno colpita e affondata”

  1. Lungi dal voler innescare campagne di tipo campanilistico, mi preme però sottolineare alcuni aspetti peculiari:
    a-La fumosità e genericità correlata alla costruzione del nuovo Ospedale Unico della Valle del Sele
    b-La mancata garanzia più volte ribadita e confermata ma non rispettata di salvaguardare i livelli assistenziali degli anni 2008-2009 in attesa del”nuovo Ospedale”;
    c-La grave disomogeneità nella realizzazione delle DISMISSIONE/ RICONVERSIONE / RIORGANIZZAZIONE dei presidi che non sono grado di assicurare adeguati profili di efficienza e di efficacia, considerato che mentre viene POTENZIATA Salerno Città con aumento di PP.LL( da 688 a 824) con l’aggiunta di anche accorpamenti di alcuni Plessi al Ruggi( leggi “da Procida, Mercato SS, parte di Cava d.T), mentre viene potenziato l’Agro nocerino-sarnese ( Nocera passa da 357 a 372) con l’ulteriore accorpamento di Pagani e Scafati, con l’Ospedale di Sarno che passa da 91 a 160 pp.ll, mentre si potenzia il basso Cilento , con Vallo d.L. che passa da 287 a 307, Sapri da 118 a 120 ed luna leggera contrazione ( -20) a Polla & S.Arsenio, gli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide che OGGI ( dato del Piano relativo al 2008) hanno 569 pp.ll in totale.
    Ospedali Situazione attuale dei pp.ll.
    EBOLI 226
    BATTIPAGLIA 154
    OLIVETO CITRA 123
    ROCCADASPIDE 66
    TOTALE 569

    Il nuovo Ospedale Unico della Valle del Sele “dovrebbe” avere in totale
    328 pp.ll. cioè 241 in meno e se si considera che in tutta la Provincia si Salerno “dovrebbero” essere DISMESSI, RICONVERTITI, RIORGANIZZTI in totale 224 pp.ll si capisce che per potenziare tutte le altre zone della provincia, il basso ed alto Sele è la zona in cui si attingono i pp.ll. necessari per rientrare in termini economici.
    d-Stante i dati del punto c, ci si chiede se solo i quattro ospedali di Eboli, Battipaglia, Oliveto e Roccdaspide, vanno valutati, fra tutti i Presidi Salernitani , come quelli che non sono grado di assicurare adeguati profili di efficienza e di efficacia, tanto da dover essere penalizzati più di tutti. In particolare quello di Eboli, in cui scompaiono reparti e divisioni che hanno fatto la storia della medicina della Valle del Sele e non solo (Malattie Infettive, Geriatria,Dermatologia, Odontostomatologia pari a 30 pp.ll.).
    e-Abbiamo detto che il “campanile” deve restare fuori da queste considerazioni, ma ci sarà speriamo, il momento ed il luogo per fare la “storia” del glorioso Ospedale di Eboli che nato nel 1200 circa, negli anni ’70-‘80 del secolo passato era stato riconosciuto come Nocera e Vallo, Ente Ospedaliero Provinciale ( con ben 611 pp.ll.) con professionisti che sono stati il vanto della Sanità meridionale e che oggi non si capisce con quali valutazioni macro-economiche, tecniche e sociali se ne decide ( e si sta attuando) la sua FINE,
    Un discorso a parte poi andrebbe fatto sulle funzioni da assegnare al futuro Direttore Medico da individuare entro 60 gg dalla pubblicazione del Piano sul Burc.
    Come sarà individuato?
    Quale esperienza avra acquisita per poter attivare meccanismi di DISMISSIONE/RICONVERSIONE/RIORGANIZZAIONE di ben quattro Ospedali, nella fase transitoria in attesa del Nuovo Ospedale?
    Si procederà negli accorpamentoi di reparti all’interno degli Ospedali o partiranno anche accorpamenti fra reparti di Ospedali diversi ( in particolare fra Eboli e Battipaglia)?
    Saranno garantiti, come più volte promesso, i livelli assistenziali con arrivo di nuovi infermieri?
    ……………………………etc.

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  2. @ bravo admin in piu’ Eboli Battipaglia Oliveto e Rocca perderanno anche hospice regalandolo ad un P.Ospedaliero inesistente(Agropoli) con la gentile non desiderata partecipazione del presidente Cirielli . Bravi elettori di destra e questo non e’ che l’inzio , poi studieranno come distruggere i distretti sanitari. Dimentico che sempre nell’intenzioni di Caldoro e Cirielli il nuovo sito strategico potrebbe essere il piu vicino ad Agropoli. NON ci resta che morire aspettando il 118

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  3. SI SACRIFICA IL PUBBLICO AD APPANNAGGIO DEL PRIVATO? FORSE X captatio benevolentiae DI TORNACONTI POLITICO-ELETTORALI? LA COLLETTIVITÀ OLTRE AD INDIGNARSI,COME DI SOLITO MOSSA INERTE, PROTESTI ATTIVAMENTE NEI LUOGHI DEPUTATI. INOLTRE, CHE SIA QUESTA LA “TESTATA D’ANGOLO” X MISURARE IL NERBO DEI POLITICI ED ANCHE DEI SINDACALISTI PROVINCIALI! SIAMO AL TANTO TEMUTO PARADOSSO, LO STATO TOGLIE A SE STESSO X FINANZIARE GLI ESTRANEI,SEMPLICEMENTE VERGOGNOSO…

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  4. sono d’accordo con questo approfondimento, mi permetto, politico-gestionale della Sanità salernitana che non va. L’analisi impietosa coglie tutte le sfaccettature del settore sanitario e l’enorme varco aperto alle strutture private a danno del pubblico. Si è in continuità, a prescindere dai proclami sulla stampa, con l’Amministrazione Bassolino De Mita che sostanzialmente tra riciclaggi vari a livello provinciale-con poche eccezioni- e regionali continuerà a rapinare i cittadini di servizi non solo quello sanitario. Timidamente Caldoro ci dice che dal 2012 diminuiranno le tasse che sono elevatissime per i cittadini Campani. Il futuro, se non si mette in crisi questo sistema quarantennale, si farà complicato. L’apparato politico decisionale necessita di rotture, ma purtroppo, ad oggi, solo De Luca il sindaco di Salerno riesce ad interpretare questo ruolo. E’ un esempio a livello meridionale. Tentano, anche nel suo partito, da più lustri di limitarlo La sconfitta alla regione non ne scalfisce la credibilità nella gente-è al 49,7%. Quanto si è evidenziato nella composizione del nuovo Consiglio regionale il vecchio “trasversalismo” di potere con coraggio si è dimesso. Non si è lasciato fagocitare dalla palude imperante. Chi non ricorda gli assemblaggi dell’apparato politico sanitario della sanità campana in sostegno di Caldoro due giorni prima del voto. De Luca li preoccupava. Avrebbe mandato a casa loro e garantito il diritto alla salute… ma tant’è, e ne subiremo, speriamo per poco, le conseguenze. Il livello di crisi politica Nazionale potrebbe accompagnare delle svolte per il Sud. Certamente in presenza di un governo tecnico, in autunno, (Tremonti,Montezemolo, Draghi) il ministero allo sviluppo dovrebbe essere affidato all’On. De Luca. Sei mesi e le regioni meridionali sarebbero un cantiere di infrastrutture….con una nuova primavera per i Salernitani, Campani, il Nuovo Sud Unito

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  5. tutte chiacchiere,nulla di vero il bello che costoro non sanno inventarsi neanche qualcosa di convincente perche non devono convincere nessuno ,comandano loro e basta.
    Per LIOI lui è come Conte,Cuomo e tutte le persone ebolitane che li hanno sostenuti,sono responsabili del dgrado e antifunzionamento dell’ospedale. Accondiscendendo alle scelte edilizie della struttura e politica clienterale,hanno arrecato notevoli danni alle casse sanitarie trasformando un grande ospedale provinciale del dopo guerra agli anni sttanta e precisamente 1975 in poi in un cesso amorfo e rottamaio di personale raccomandato sanitario e prarasanitario dal direttore sanitario a colui che pulisce i bagni,con la scuola da infermieri professionali si è pensati solo a voti a raccogliere voti in quel tempo per il grande PSI di CONTE e tu LIOI stavi nel mezzo xxxxxxxxxxxxxxxx.
    Di che cosa parlate ?
    Rispondo invitando il popolo a dire NO scendiamo in piazza e non paghiamo le tasse che servono per la sanità.
    Via Caldoro ,Zuccatelli,e tutti i suoi sostenitori.
    A coloro che lavorano nell’ospedale di eboli l’invito ad impegnarsi di piu e a non abbandonare il posto di in caso di mancato stipendio o di mobilita.
    Dott. Admin tutte le strutture private nel territorio di eboli e valle del sele sono anticostituzionali vivai di voti e mezzi di corruzioni attingendo fondi economici dal pubblico dalle tasse che pago anch’io e se permette io non ci sto e deve ampliamente consentirmi di dire la mia anche usando parole poco appropriate come stile ma loro la forma e lo stile non sanno neanche dove si trova loro sene fottono sia destra con Cldoro che sinistra con bassolino prima e deluca dopo che pensa a salvarsi il culo.NO non ci sto atutto questo,mi ribello
    dicendo non chiudete gli ospedali altrimenti non chiedetemi le tasse per la sanita in questo caso sono problemi miei.
    Pubblichi questo post dott. Admin non c’è l’ho con lei ci mancherebbe .
    VIVA la LIBERTA VIVA L’ANARCHIA

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  6. Salve le cliniche private: a sorpresa, nella bozza che ha aggiornato il piano sanitario della Campania, sono saltati i paletti che fissavano ad almeno 100 posti letto la soglia minima per essere accreditate presso la Regione. Il limite entrerà in vigore solo per le nuove strutture e per le strutture pubbliche. Secondo gli esperti della Regione «non è possibile cambiare le regole in corso d’opera. Bisogna invece fissare precisi tetti di spesa evitando così gli sprechi compiuti finora». Ma la decisione ha alimentato un vespaio di polemiche, soprattutto dopo le anticipazioni della cura anti-deficit che prevede un taglio pesantissimo per gli ospedali, a cominciare dal Cardarelli. «Ha vinto la lobby dei privati», fa sapere Franco Verde, coordinatore provinciale dell’Anaao-Assomed, l’associazione che riunisce i medici ospedalieri.Si socializzano le perdite,privatizzando i guadagni!!! A tutto questo sconcio si aggiunge l’incertezza.
    La Campania ancora sulla graticola del Governo. Il sostanziale via libera, del tavolo interministeriale di verifica del piano di rientro dal deficit, al piano ospedaliero regionale elabrato in forma riveduta e corretta rispetto alla stesura di due mesi fa non serve a garantire alla Campania l’atteso incasso dei fpondi Fas e dei 2 miliardi di euro del Patto della salute 2007-2009. Risorse essenziali per la Regione per venire fuori dal disastro finanziario ereditato dalla precedente amministrazione.
    Il disco verde del governo, tuttavia, non consente ancora lo sblocco dei fondi cui la regione puntava per uscire dal tunnel del disastro finanziario ereditato dalla precedente amministrazione. Le residuali criticità riscontrate nel piano di rientro presentato da Caldoro riguardano il personale, su cui il governo chiede una ulteriore stretta e la farmaceutica su cui pure la Campania ha recuperato terreno sul fronte della razionalizzazione della spesa negli ultimi anni. Settori peraltro già inseriti tra quelli sottoposti ai tagli della manovra finanziaria del governo e su cui, da un punto di vista del rapporto con le forze produttive e sociali, si riscontrano gli attriti maggiori. restano dunque ancora a Roma, bloccati nelle casse del ministero, sia i fondi Fas sia i circa 2 miliardi di euro del pato per la salute il cui incasso è sottoposto alla piena positività della verifica del piano di rientro.
    Dopo un tour de force durato due giorni con il contorno di verifiche politiche svolte ai massimi livelli istituzionali, il presidente Stefano Caldoro non nasconde la delusione pur nella consapevolezza di avrcela messa tutta per aggirare l’ostacolo che da due anni tiene la Campania appesa a un filo.
    Il sì dei ministri Fazio e Tremonti al programma di riordino delle degenze in Campania vede ancora due punti grigi da correggere entro gli inizi del prossimo ottobre, quando è fissata il nuovo faccia a faccia tra Regione e Governo sullo stato di attuazione del piano di rientro. Un lasso di tempo nel quale la partita si giocherà a livello regionale dove Caldoro dovrà mostrare i denti per dare concretezza alle misure draconiane richieste da Roma e fronteggiare una stagione di tensioni con le parti sociali e professionali interessate dai tagli.
    “Il nostro primo atto prodotto – ha detto Caldoro raggiunto al termine dell’incontro – il riordino della rete ospedaliera – ha avuto il via libera del ministero. Il si’ alla riorganizzazione del piano ospedaliero è la precondizione per la chiusura del piano di rientro e per puntare in maniera decisa ad una maggiore qualitaà dei servizi. Rimangono – ha aggiunto il governatore campano – altri aspetti sui quali intervenire, e tra questi la riorganizzazione della spesa farmaceutica”.
    Resta ora da capire se il ni del governo è da intendere anche come messaggio politico alle rivendicate richeste di autonomia di Caldoro rispetto alle diatribe interne al Pdl.
    Il banco di prova protrebbe essere già oggi con le nomine delle Asl all’ordine del giorno della seduta di giunta in programma a Palazzo saquello e con le varie anime del Pdl che spingono per dire la loro.

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  7. E’ mai possibile che a eboli non ci sono cervelloni,dobbiamo pewr forza infangare la nostra storia .Fatevi avanti dite la vostra usate le vostre energie mentali per difendere il paese altrimenti andate via e non tornate piu.

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  8. Il mio leader politico è bbooooooo,sono di sinistra a sinistra quindi Nicki ma chi niki lui se ne fdotte di eboli e dei suoi compagni. compagni che parola ormai scaduta forse mai esistita .
    Nel parlamento d’Italia vi è una piccola pendenza o irregolarita di suolo che va verso sinistra rispetto a un punto esterno scelto da chissachi .questo punto col tempo è oscillabile dovuto a turbe del sottosuolo del foro romano dovuto agli scavi archeologici quindi se si scava a destra o a sinistra di questo punto.
    Tutto minghiate ,la cosa bella che nel 2010 ci si fa convincere ancora da queste stronszate.
    Anarchia

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  9. Perchè continuare a parlare di Bassolino, De Mita, Valiante… e gli amministratori locali? I direttori Sanitari? I direttori Generali? In Particolare l’ultimo direttore generale. Tutta gente che è venuta a prendere a piene mani creando guasti enormi:
    Incarichi dati con ottiche di campanilismo politico – vedi la Dermatologia, la Nefrologia, ecc. di Eboli e Battipaglia – a dirigenti che avevano qualifiche tali che al massimo potevano aprire le porte (senza nè qualità nè titoli legali per poter svolgere attività dirigenziali; compreso qualcuno che adesso è in pensione e che fa il moralista: in passato cxxxx xxxx xxxxx xxxdi ciò che abbiamo ora). E si è continuato su questa falsa riga: si stanno “abbellendo” i P.S. (di ospedali che verranno chiusi – con spreco di denaro pubblico) che in ogni caso continuano ad aver personale scarso in numero e qualità!! Parliamo poi dei reparti: i vari reparti fotocopia di medicina, chirurgia, pediatria ecc.; è troppo bello chiamare reparti tali lazzareti dove i medici sono presenti solo nelle ore mattutine, mentre il pomeriggio e la notte c’è solo il medico interdivisionale che non conosce i pazienti; dove gli infermieri oberati di lavoro e logorati dal troppo straordinario cercano di fare il loro meglio per i malati. E che dire della qualità degli interventi chirurgici? Se mancano quei due o tre chirurghi che operano il malato è lasciato a se stesso. E vogliamo parlare del cosiddetto ALPI?
    Se questa è la sanità che volete siete in mala fede. Opponiamoci si alla chiusura degli ospedali, ma soprattutto chiediamo qualità!!!

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  10. auitamo a persone k n hanno niente xkè hanno bisogno di fede e hanno fame e nn hanno i soldi x comprare nenake i vestiti a me mi fa pena di quardali

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  11. Ecco quando si affidano le sorti delle nostre comunità a gente inetta e ignorante. Cirielli è la quintessenza dell’asinocrazia. E lo dice uno di Destra….ma di vera Destra.

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