“Stop agli allevamenti in gabbia in Campania”. Presentata una mozione in Consiglio regionale.
Approvata all’unanimità la mozione del Consigliere regionale Michele Cammarano del M5S: “Da oggi al via percorso per tutelare animali e consumatori”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – “In Campania gli animali ospitati all’interno degli allevamenti intensivi, non saranno più costretti a vivere chiusi in gabbie, spesso anguste, o stipati in recinti sovraffollati, tra la melma e i loro stessi escrementi. – Lo annuncia il presidente della Commissione speciale Aree Interne e consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano. – Con la mozione a mia firma approvata ieri all’unanimità dal Consiglio regionale, metteremo fine a un fenomeno di autentico maltrattamento perpetrato da troppi anni”.
«Un risultato – aggiunge Cammarano – conseguito grazie anche grazie alla sensibilità dell’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, in linea con l’iniziativa “End the Cage Age” (Stop all’Era delle Gabbie), che ha visto la consegna alla Commissione europea di 1,4 milioni di firme raccolte negli Stati membri dell’Unione (90mila delle quali raccolte in Italia). Da oggi dobbiamo dare vita a un processo che punti a incentivare un modello di zootecnia risulti sempre più compatibile con l’ambiente, economicamente sostenibile e socialmente responsabile, con l’ambizione di dar vita a un modello per le filiere zootecniche.
Da un recente rapporto dell’Istituto per le politiche ambientali europee, inoltre, viene evidenziato che la fine dell’uso delle gabbie renderebbe l’agricoltura più sostenibile, migliorando le condizioni di lavoro nelle zone rurali. A trarne vantaggio – conclude il consigliere regionale Cammarano – sarà anche la reputazione delle nostre filiere alimentari e dei nostri prodotti sui mercati internazionali».
Va aggiunto che nell’Unione europea (Ue), centinaia di milioni di suini, ovini, galline, conigli, anatre, quaglie, mucche e Bufale, vengono tenuti in allevamenti in gabbia in tantissime aziende agricole, e sulla base di questo una proposta di iniziativa dei cittadini, guidata da Compassion in word farming, la maggiore organizzazione internazionale per il benessere degli animali da allevamento, ha l’obiettivo di porre fine al trattamento disumano loro riservato.
Va ricordato inoltre, relativamente al “nuovo modello delle filiere zootecniche” che immagina il Consigliere Regionale Michele Cammarano, che solo quella bufalina fa contare nella Piana del Sele tra Eboli, Capaccio-Paestum, Albanella, Altavilla Silentina, oltre 60mila capi e pensando agli spazi che ogni bufala dovrebbe avere in regime di semistabulazione o pascolo libero, per rispondere alle caratteristiche dell’iniziativa “End the Cage Age” e proposte nella mozione di Cammarano, solo per la popolazione bufalina nella Piana del Sele gli allevamenti dovrebbero disporre di spazi ben più ampi di terreno oltre a quelli per le stalle e tutte le altre superfici di servizio, a questi si aggiungono gli allevamenti, bovini, e ancora suini, ovini, galline, conigli, anatre, quaglie ecc., a questi si aggiungeranno i nuovi allevamenti di insetti? Si pensi fin da ora come fare per un allevamento libero. Si immagina quante e quali difficoltà si incontreranno per poter continuare a convivere con le tanto vantate filiere lattiero casearie e oltre. Purtroppo si vorrebbe tenere la botte piena e la moglie ubriaca,.…sarà possibile?
Napoli, 19 febbraio 2022