Venerdì 28 gennaio, ore 18.00, Museo Frac Baronissi, inaugurazione mostra: La terra, il paesaggio, l’universo; Di Salvatore Lovaglio.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BARONISSI – Venerdì 28 gennaio, alle ore 18.00, sarà inaugurata la mostra Salvatore Lovaglio. La terra, il paesaggio, l’universo. Curata da Massimo Bignardi che è anche l’autore del volume monografico pubblicato per i tipi della Nomos Edizioni, la mostra presenta poco meno di trenta opere, tra dipinti e incisioni, disegnando un percorso cronologico che, dagli anni novanta, arriva alle recenti incisioni, spettacolari opere di grandi dimensioni.
La mostra era stata preceduta dalla presentazione del volume, nell’ambito della rassegna “L’autore a chi legge”, promossa dall’Associazione Culturale “Tutti Suonati” all’interno degli eventi e delle attività didattiche del Museo-FRaC Baronissi promosse online nel periodo di chiusura al pubblico delle strutture museali. Un appuntamento sostenuto dal patrocinio dalla sezione Campana dell’Associazione Italiana Biblioteche.
La mostra, dedicata alle opere di Salvatore Lovaglio, documenta le principali esperienze realizzate dall’artista pugliese nell’arco di quasi cinquant’anni.
“Con la mostra del Maestro Salvatore Lovaglio, si apre il nuovo anno, il 2022, di attività espositiva del Museo-FRaC Baronissi – rileva il Sindaco Gianfrando Valiante– è una mostra particolare perché riporta il nostro sguardo all’essenza della realtà del Mezzogiorno: la sua terra, il paesaggio e l’intimo dialogo con la natura. Nelle grandi tele che si riempiono del paesaggio della Terra di Capitanata, la terra delle sue origini, si scorgono i segni di una civiltà lontana e, al tempo stesso, di quanto tale realtà sia oggi solo affidata alla memoria. Sono grato al Maestro Lovaglio per aver accettato l’invito e, sono certo, sarà di forte impatto, così come nella tradizione del FRaC”.
“Mezzo secolo di pittura – scrive Bignardi in apertura del lungo saggio introduttivo al volume monografico – misura di un esercizio costante e quotidiano da parte dell’artista, di approcciare l’inesprimibile, dando conto del suo sporgersi oltre il precario confine che lo separa dalla superficie della tela o del foglio. Non è un confine di chiusura, bensì un limen che apre e accoglie le incursioni del processo di astrazione che, dagli anni settanta dopo un periodo di attenzione al confronto con il referente, connota la sua pittura, conservando, al contempo, la capacità di suggerire larvali tracce di un pensiero figurale.
Dimensione che l’artista rende esplicita nelle grandi composizioni, nelle quali ad una calibrata sintassi del colore associa il vitalismo di un segno carico di gestualità. È quanto si riscontra nelle grandi incisioni, realizzate e stampate come unica prova nel corso della trascorsa estate: su lastre di ferro fuori formato, Salvatore propone la visione di un paesaggio-universo che muta la sua configurazione, assecondando l’inclinarsi della luce che scivola sul foglio di carta”.
La mostra è patrocinata dall’Associazione Mecenate, dal F.A.P. (Fondo Arte Paesaggio e sostenuta da TALENT HOUSE.
La mostra resterà aperta fino al 27 febbraio.
SALVATORE LOVAGLIO è nato a Troia (Foggia) nel 1947 e vive e lavora tra Lucera e Milano. Pittore, scultore e incisore, si è formato nelle Accademie di Belle Arti di Napoli e Foggia e ha insegnato in quelle di Brera, a Milano, di Bari e di Foggia. Fondatore del Centro studi e promozione arti visive Mecenate di Lucera, è stato da sempre impegnato nell’organizzazione
di attività artistiche. Svolge attività artistica dal 1972. Negli anni ottanta collabora alla nascita di “Proposte di figurazioni” con Sergio Michilini, Nazareno Di Nardo, Gaetano D’Auria e altri artisti con i quali organizza mostre itineranti presso spazi ed enti pubblici nell’area milanese e varesina. È di quegli anni l’amicizia con gli scultori Franco Fossa e Antonio M. Pecchini e con gli architetti Dario Manzo e Giampiero Spigarelli. Con loro ottiene il primo e il terzo premio nel concorso indetto dall’Amministrazione comunale di Busto Arstizio e dalla Regione Lombardia per la riqualificazione di un’area della città e la realizzazione di un monumento dedicato alle vittime del lavoro. Dal 1992, partecipa con l’artista Koemon Hattori ad una serie di iniziative dal titolo “Senza frontiere”, esponendo in vari musei giapponesi, tra cui City Art Museum di Nigata; Ginza Art Gallery e Galleria Bumdodo di Tokio. Nel 1996 viene allestita una sua personale presso il Centro Culturale San Fedele di Milano e nel 1999 tiene una mostra antologica presso la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate. Nel 2001 realizza per la Città di Lucera la Colonna monumentale dedicata al Terzo Millennio collocata nel piazzale della stazione; nel 2003 tiene presso il Chiostro di Voltorre di Gavirate una significativa mostra personale dal titolo “Appunti di guerra”, mentre del 2005 è la personale dal titolo “Geografie”, allestita presso la Galleria provinciale d’arte moderna e contemporanea di Foggia. Nel 2010 espone le sue “Incisioni”, in una mostra itinerante che tocca anche Roma, mentre del 2011 è l’invito alla 54a Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, Padiglione Italia, allestito al Palazzo delle Esposizioni, “Sala Nervi” di Torino. Nel 2015 ha realizzato per la città di Manfredonia una monumentale statua equestre dedicata a Re Manfredi. Di recente ha esposto nel 2018 presso la Fideuram Private Banker di Foggia e, nel 2019, la mostra delle opere degli ultimi dieci anni dal titolo “Percorsi” ospitata in diversi centri della Capitanata.
Baronissi, 24 gennaio 2022