Stanno calpestando la nostra dignità, denuncia Cosimo Cicia, presidente provinciale FNOPII: “L’Italia dia risposte agli infermieri ORA”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – “La Storia la scrivono i vincitori“. – scrive Cosimo Cicia presidente provinciale e vice presidente nazionale dell‘FNOPI (Federazione Nazionale Ordine delle Professioni Infermieristiche – E in questa lunga guerra contro il virus, noi infermieri – 450mila professionisti al servizio del Paese – stiamo scrivendo ogni giorno, da due anni, la storia del Servizio Sanitario Nazionale.
Abbiamo scolpito nella memoria collettiva parole, valori e immagini che parlano di abnegazione, deontologia, sacrificio, tutela, vicinanza, competenza. Abbiamo vinto l’indifferenza di chi ignorava il nostro ruolo, il nostro percorso universitario, le nostre specializzazioni. – continua Cicia – Ma questa Storia non la scriviamo da vincitori e non per colpa nostra.
Anche se il mondo intero ha riconosciuto gli infermieri come il “motore”, la “spina dorsale”, il “futuro” di ogni moderno sistema sanitario e sociale che voglia definirsi tale. Anche se siamo stati definiti “eroi”, “angeli”, mentre ci venivano dedicate piazze e statue. – continua ancora il presidente provinciale dell’Ordine delle Professioni infermieristiche – Non siamo vincitori perché in questi due anni abbiamo dovuto mettere da parte la normale straordinarietà della nostra professione al fianco del cittadino; abbiamo dovuto lavorare in costante emergenza; ci siamo ammalati di più e peggio di ogni altra categoria; abbiamo rinunciato a ferie, permessi, progetti di carriera e di vita.
Adesso stiamo perdendo l’ultima cosa che ci era rimasta: la speranza.
La speranza di una Sanità e di una Politica in grado di riconoscere percorsi di valorizzazione della professione infermieristica, con un adeguato ritorno economico e un sistema realmente meritocratico. Dalla bozza del nuovo contratto alla Legge di Bilancio; dalle riforme professionali ai percorsi accademici e universitari, niente sembra volersi concretizzare nella direzione delle richieste avanzate con forza e decisione dalla nostra Federazione Nazionale che, quale Ente sussidiario dello Stato, ha pur sempre mantenuto un dialogo serio e pacato per dovere istituzionale.
Parole e promesse della politica a questo punto assumono una luce beffarda, ingiusta, persino crudele. Una insopportabile mannaia che si scaglia contro tutti gli infermieri che, ancora in prima linea, soffrendo, continuano a tenere in piedi il sistema salute, anche se in balia di attacchi e violenze di una parte avversa, confusa o solo impaurita che riversa su noi infermieri la propria rabbia per il difficile momento storico che stiamo vivendo.
Gli Infermieri italiani da sempre attraversano a testa alta la paura e la morte, ma oggi una miope visione della politica ci fa impattare nella sfiducia e nella delusione. Ed è molto, molto peggio.
Se questo Paese, se i suoi decisori politici vogliono invertire questa rotta, lo facciano adesso. La FNOPI non può ancora continuare a lungo a cercare una mediazione che non esiste. Perché nulla, oggi, è avvenuto rispetto a quanto richiesto e quanto dichiarato davanti alle telecamere.
Così muore una professione.
Così si impedisce il ritorno degli infermieri formati in Italia e valorizzati all’estero.
Così si ignorano il dolore e l’impegno di centinaia di migliaia di vite.
Così, si tradisce la fiducia dei cittadini italiani
Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla, come afferma Papa Francesco e ama ripetere il Governo.
È ancora possibile scrivere una Storia che restituisca dignità agli infermieri. Non c’è più tempo da perdere.
Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla, come afferma Papa Francesco e ama ripetere il Governo. Ma a queste parole devono seguire dei fatti. È ancora possibile scrivere una Storia che restituisca dignità agli infermieri. Non c’è più tempo da perdere. – conclude il Presidente Provinciale e vice presidente nazionale del FNOPI Cosimo Cicia – Viceversa questa Federazione, rappresentativa di tutti gli infermieri di Italia, coagulerà una risposta unitaria indipendente da appartenenze sindacali e partitiche, da ruoli e posizioni. Siamo pronti a far sì che 450000 infermieri chiedano conto, con l’etica che da sempre ci contraddistingue ma con l’esasperazione che ormai ci investe ogni giorno di più, di tutto ciò che non è stato fatto“.
Salerno, 20 gennaio 2022