Continuano le polemiche sul rendiconto finanziario. Una lunga nota politica l’Amministrazione chiarisce e fornisce dati e cifre.
Puntigliosamente si forniscono dati e si elencano cifre del raggiungimento del riequilibrio finanziario nel 2020: “Dai 22.069.000 € del 2016 ai 4.767.221 di € del 2018, nel 2019 si sono aggiunti altri debiti pregressi e nel 2020, si è giunti alla fuoriuscita dal piano di riequilibrio”. Per la Sindaca e la sua Amministrazione un obiettivo pienamente raggiunto.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «L’amministrazione Francese fin dal suo insediamento ha avuto quale obiettivo, la fuoriuscita dal piano di riequilibrio; obiettivo che è stato perseguito con tenacia, caparbietà e determinazione e di fatto raggiunto con l’approvazione del rendiconto relativo all’ esercizio 2020, come certifica la corte dei conti con la delibera del 24 novembre 2021 tanto discussa in questi giorni. – si legge in una lunga nota stampa wella segreteria della Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese – Tale obiettivo è stato individuato subito come primario in quanto fin dall’approvazione del primo bilancio ci si è resi conto del fatto che l’azione politica di programmazione e di sviluppo era notevolmente penalizzata, tanto da essere davvero ridotta ai minimi termini, visti i vincoli che il piano di riequilibrio pluriennale, approvato nel 2013 con delibera del Consiglio Comunale n° 2/2013, imponeva. Vale giusto la pena di ricordare che quel piano prevedeva di ripianare in 10 anni una massa passiva di euro 39.027.792,25.
Fin da subito si è pensato, come già più volte detto che, per poter riaffermare l’importanza dei cittadini, della città, per poter effettuare delle scelte, per poter programmare, era necessario ripartire senza avere l’ingombrante peso di una situazione debitoria davvero molto critica e che aveva delle conseguenze pesantissime sui cittadini. – prosegue puntigliosa la nota sindacale sul rendiconto finanziario dell’Ente – Come tutti ricorderete nel sottoporre ad approvazione i rendiconti dei vari periodi, questa amministrazione ha sempre evidenziato come nei diversi anni si sia ridotto il disavanzo ufficiale iniziale
di oltre 22 milioni di euro: il disavanzo di € 22.069.000 del 2016, era sceso a € 9.211.513 nel 2017, ridotto ancora a € 4.767.221 nel 2018: quindi già nel 2018 il disavanzo era stato ridotto del 78% (come risulta anche dal rendiconto all’epoca approvato).
Nel 2019 il disavanzo era di € 6.297.623 nel 2019: va precisato che nel 2019 il disavanzo da coprire era di circa € 1.500.000 cui però si è dovuto aggiungere un accantonamento per debiti fuori bilancio per euro 4.861.220; anche questi debiti ovviamente erano debiti pregressi. (Si ricorda che in quella occasione anche l’organo di controllo nella relazione che accompagna il rendiconto ha indicato che il risultato di amministrazione al 31.12.2019 non è migliorato “esclusivamente per effetto dell’ingente accantonamento dei debiti fuori bilancio da riconoscere”).
Questo breve riepilogo serve a far comprendere come quanto avvenuto nel 2020, la fuoriuscita dal piano di riequilibrio, sia stata la conseguenza di quanto iniziato nel 2016.
Si ricorda, lo ha fatto anche la Corte dei Conti, che il dato iniziale indicato come “debiti” da restituire era già al netto degli interventi statali succedutisi dal 2013:
- fondo di rotazione ex art. 243ter del Tuel (incassato anni 2013/2014);
- anticipazione di liquidità cassa dd.pp.d.l. 35/2013 (incassato anni 2013 /2014);
- fondo di rotazione ex art.243 quinquies (incassato anno 2014);
- tutti fondi, anche qua vale la pena ricordare, da restituire.
Per raggiungere il risultato di fuori uscita dal piano di riequilibrio non si sono “aspettati” né “rispettati” i tempi previsti dal piano ma si è sempre agito per accelerare tali tempi con la consapevolezza che per ripartire bisognava eliminare questa enorme mole di debiti. – precisa ancora la nota della segreteria della Sindaca Cecilia Francese – Si è data una spinta per accelerare i tempi anche quando si è rilevata l’esistenza di una notevolissima debitoria (di epoca antecedente l’amministrazione Francese) che andava ad aggiungersi al disavanzo del piano e che derivava da un non censito contenzioso foriero di una continua ed ingente produzione di debiti fuori bilanci: mai si è distolta l’attenzione dall’obiettivo fissato. Va evidenziato che, l’abitudine di precedenti amministrazioni di usare come modalità di pagamento la formazione di debiti fuori bilancio sistematicamente non pagati ha acuito il controllo della Corte dei Conti che ha stigmatizzato questo comportamento certo non imputabile a questa amministrazione che ha totalmente stravolto questa dannosissima “consuetudine”.
La realtà è che l’amministrazione Francese non solo ha ripianato quanto previsto dal piano e indicato dalla Corte dei Conti nella relazione, in termini di disavanzo e di massa passiva, ma anche riconosciuto e ripianato ulteriori 17 milioni di euro di debiti fuori bilancio contratti da precedenti amministrazioni, dei quali, gli attenti commentatori ed analisti, che si sono cimentati in questi giorni nella non edificante arte di utilizzare la delibera della corte dei conti per aggredire l’amministrazione, non hanno tenuto conto in quanto probabilmente il riconoscimento di questa mole di debiti fuori bilancio derivante per la quasi totalità da sentenze, non è di interesse.
All’amministrazione Francese è spettato il non facile compito di far emergere, di riconoscere e di finanziare, tale ulteriore massa passiva di oltre 17 milioni di euro. E’ qui il dato più grave dal quale emerge la saccenza, la superficialità e la strumentalità di tutti quelli che a vario titolo si sono espressi in modo gravissimo non solo nei confronti del Sindaco ma soprattutto nei confronti della cittadinanza. Ma di questo poi parleremo dopo.
La Corte dei Conti ha analizzato il piano di riequilibrio, l’eventuale rimodulazione o la fuoriuscita dallo stesso e quindi ha considerato quanto accaduto in riferimento al piano proposto sancendo la fuoriuscita dal piano. – Precisa ancora la nota sindacale – Ma gli attenti osservatori ed analisti avrebbero potuto, anzi dovuto, fare uno sforzo in più e soffermarsi anche su quello che non era oggetto di analisi da parte della Corte dei Conti ma che è tutta attività a favore della Città posta in essere da questa amministrazione che concretamente ha lavorato per porre le basi per una ripartenza riconoscendo ulteriori 17 milioni di euro di debiti tutti riferiti a periodi ante amministrazione Francese, anzi ante anno 1990 e 2000. – si aggiunge – Di fatto in anticipo rispetto a quanto previsto dal piano, l’amministrazione Francese è uscita dal riequilibrio ripianando anche debiti che nel piano non erano stati censiti, garantendo lo stesso livello di servizi alla cittadinanza e lavorando per un futuro sviluppo. Di fatto è come se avesse ripianato due piani di riequilibro: uno di oltre 22 milioni, approvato e “regolamentato” e e un altro di ulteriori 17.
Il raggiungimento di questo ambiziosissimo obiettivo è passato per una serie di azioni tra cui:
- Si è assicurato un Fondo di Cassa fosse sempre positivo
- Si è evitato che l’ente utilizzasse le entrate vincolate in termini di cassa
- Si è evitato che l’ente utilizzasse le anticipazioni di tesoreria
- Si è lavorato affinché l’ente provvedesse al recupero delle quote di disavanzo d’amministrazione in base a quanto previsto dal piano di riequilibrio pluriennale
- Si è lavorato, anzi in questo caso direi, combattuto perché venisse censito il contenzioso: lavoro ancora non portato a termine, ma che ha permesso di far emergere e definire posizione debitorie molto datate oltre a permettere effettuare accantonamenti in base alle passività potenziali
- Si è lavorato per effettuare congrui accantonamenti al Fondo contenzioso: sono stati effettuati accontamenti per milioni di euro mentre negli anni precedenti, guardando gli accantonamenti, si sarebbe pensato ad un ente senza debiti potenziali
- Si è assicurato il regolarmente rimborso delle rate di mutuo, del prestito obbligazionario e delle anticipazioni di liquidità.
- Si sono adottate misure organizzative tali da garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti; i tempi medi di pagamento globale sono diminuiti rispetto allo scorso anno.
In relazione alla tempestività dei pagamenti si precisa nel 2019 i pagamenti sono avvenuti con una media di 61,36 giorni mentre nel 2020 la media è di 47,61 giorni. Questa non è statistica: si cita per l’importante ricaduta positiva su tutta l’economia cittadina.
- Si è effettuato un controllo sulla spesa.
La spesa del personale rientra nei limiti previsti dalla normativa (una riduzione della spesa del personale fra il 2016 ed il 2020, di euro 2.397.077,00, come ricorda la stessa corte dei conti, ridotta ancora nel 2021 e che ha reso necessarie delle vere e proprie acrobazie sul terreno organizzativo della macchina amministrativa che l’amministrazione ha dovuto compiere per assicurare quanti più servizi possibili alla cittadinanza). Sono stati rispettati i vincoli in materia di contenimento delle spese: il contenimento delle spese, oltre che risentire della riduzione della spesa del personale imputabile ai pensionamenti è stato attuato anche grazie al controllo ed alla riduzione di tutti i costi comprimibili (passando dall’eliminare spese per consulenze al monitoraggio della società Alba srl, al controllo di tutte le spese di gestione)
- a questo va aggiunto il completamento della liquidazione della società comunale “Nuova srl” di cui anche la delibera della corte dei conti dà atto.
In relazione alle leve non attuate di cui si parla nella relazione:
A) Dismissione patrimonio
La dismissione dei beni (sui quali i tuttologi dovrebbero scegliere che linea di pensiero perseguire in quanto accusano l’amministrazione di non aver venduto ma poi quando alla delibera di bilancio si allega il piano delle alienazioni gridano allo scandalo perché l’amministrazione vuole vendere accorgendosi solo allora, in modo ipocrita o, ancora una volta strumentale, che nel piano di riequilibrio era prevista la vendita di alcuni immobili comunali. Anzi la stessa delibera della corte dei conti, in modo esplicito, ricorda che quella della dismissione dei beni comunali (sottolineo “dismissione”, solo ora la corte dei conti parla di “messa a reddito”) era la leva principale per il perseguimento del riequilibrio finanziario (“lo snodo centrale ai fini del finanziamento del piano di riequilibrio” ricorda la corte dei conti) da cui dovevano entrare nelle casse del comune di Battipaglia euro 18.684.343,18 (poi ridotti a 12.897.561) è stata volontariamente procrastinata.
Di fatto si è usciti dal riequilibrio senza vendere beni che non fossero stati già promessi in vendita (palazzetto, chiosco Catino, e poco altro) in quanto ci si è trovati di fronte ad alcuni problemi:
- A seguito della pubblicazione dei bandi non ci sono state manifestazione di interesse quindi le procedure non sono andate a buon fine;
- I prezzi indicati per i vari beni non erano più rispondenti ai prezzi di mercato (i beni erano stati valutati in una epoca che era altro rispetto al mercato immobiliare)
- Si voleva attendere una ripresa del mercato immobiliare (cosa che ora si sta avendo)
Inoltre l’amministrazione ha inteso verificare la possibilità (ora indicata, finalmente, anche dalla corte dei conti) della messa a reddito evitando la vendita tout court visto che per la fuoriuscita dal riequilibrio si stava lavorando principalmente su altro.
Entrate
In campo delle entrate (sui quali i tuttologi pure dovrebbero scegliere e fare pace con se stessi, visto che sono gli stessi: in periodo Covid hanno richiesto che si fermasse tutta l’attività DI RISCOSSIONE FACENDO A GARA A PROPORSI IN COTAL SENSO -in realtà ferma per disposizione normativa- e poi invocano OGGI una super riscossione).
Anche qua, probabilmente, dovrebbero leggere meglio la stessa deliberazione della corte dei conti, ed in particolare la tabella ivi riportata. Su questo il lavoro era stato intensificato dall’amministrazione Francese arrivando oltre il 70% nella riscossione di competenza e oltre il 20% della riscossione dei residui, ma poi prima l’assenza di un dirigente, poi il Covid hanno fermato l’attività.
In questo contesto si inserisce il sostegno finanziario.
Il d.l. 104/2020 del 14.8.2020 convertito nella l. 126 del 13.10.2020 ha previsto un sostegno ai comuni, un risanamento finanziario dei comuni in deficit strutturale. Il sostegno finanziario ha interessato 19 comuni tra cui Battipaglia, unico comune ad essere uscito dal piano di riequilibrio addirittura in anticipo, a cui sono stati assegnati € 31.627.256,90:
2020: € 15.813.628,49
2021 e 2022: € 7.906.814,25
Lo si ripete, per qualche candidato a sindaco non eletto che ancora dice che i dati della città sono così disastrosi da permettere alla città di vedersi assegnati dei fondi: non è così.
I criteri in base ai quali è stato assegnato il sostegno sono tre:
- pianodi riequilibrio approvato e in corso di approvazione (anche se in attesa di rimodulazione): per questo anche se con il senno di poi va valorizzata la decisione dell’amministrazione Santomauro di fare ricorso al piano
- ultimo indice di vulnerabilità sociale e materiale, calcolato dall’Istat, superiore a 100 è riferito al 2011, dato dell’ultimo censimento generale. Quindi un dato non riferibile all’amministrazione Francese
- capacità fiscale pro capite, inferiore a 395 riferita al 2016: quindi dato non riferibile all’amministrazione Francese.
Paradossalmente se i dati fossero stati riferiti per esempio al 2018, la città non avrebbe beneficiato di tale sostegno.
Molti dei critici a prescindere, farebbero bene a leggere la normativa relativa, non solo per capire quali sono i parametri in base ai quali sono stati ottenuti quei soldi, ma anche per comprendere un’altra cosa, già ribadita in diverse occasioni: quel sostegno è a fondo perduto.
Cioè sono soldi che la Città di Battipaglia non deve restituire.
Se i sopraddetti critici hanno difficoltà a intendere la normativa, forse potrebbero leggere la stessa delibera della corte dei conti, che in questi giorni hanno sventolato come atto di accusa nei confronti della sindaca Francese, che a pagina 18 riporta testualmente: “un importo complessivo …ai sensi dell’art. 53 del d.l. 14/8/2020 n° 104 pari ad euro 31.627.256,99 da non restituire”.
Ma i nostri critici non avevano detto fino all’ultimo consiglio comunale che l’amministrazione Francese aveva indebitato il comune accedendo a quei fondi?
Lo si è ripetuto fino alla noia:
- dopo aver ripianato oltre 22 milioni di euro di disavanzo
- dopo aver ripianato oltre 17 milioni di euro di debiti fuori bilancio (tutti ante 2016 anzi alcuni ante 2000 e anche ante 1990 di cui oggi nessuno, senza vergogna alcuna, fa più menzione)
- sono stati ricevuti nel 2020 solo € 15.813.628,49 di cui € 9.389.000 sono stati indicati come avanzo e la differenza è stata accantonata.
Allora mi domando ma è chiaro che il Comune con l’amministrazione Francese dal 2016 al 2020 ha ripianato di 22+17 milioni di euro di debiti? – si chiede la Sindaca Cecilia Francese nella sua nota stampa e chiede ancora – E’ chiaro che alla fine del 2020 ha ricevuto € 15.813.000 che sono stati in parte accantonati e in parte portati quale avanzo e che quindi sono rimasti “liberi” per un futuro utilizzo poiché l’amministrazione Francese aveva già ripianato 22+17 milioni di euro di debiti ereditati?
Altro che “incubo dissesto finanziario” di cui ha parlato a totale sproposito, qualche organo di stampa, facendo una confusione disarmante fra riequilibrio finanziario, pre-dissesto e dissesto finanziario.
Una conclusione amara, ritengo sia dovuta:
Il fatto che un Sindaco abbia mantenuto viva la propria idealità personale sacrificando buona parte della possibilità di spesa e quindi di programmazione nella sua prima consiliatura per la cura del bene comune malgrado la complessità delle problematiche da affrontare, è probabilmente una realtà che terrorizza i suoi avversari politici che dimostrano come già fatto in campagna elettorale, di non avere alcuna cura per la città e soprattutto per i cittadini. Dimostrano di non avere rispetto per la democrazia, per il voto consapevole e responsabile espresso dai cittadini quando hanno eletto il sindaco Francese.
Hanno dimenticato, o forse mai saputo, che la democrazia implica il rispetto verso l’altro, verso i suoi valori e la sua libertà. Avere la speranza che il proprio criterio sia quello giusto è un conto ma eliminare l’affermazione libera di ciascun uomo è pura violenza. A differenza loro i cittadini hanno capito ed apprezzato lo sforzo fatto per permettere alla città di ripartire, tra mille difficoltà, ma con la tenacia di chi mantiene vivo il suo ideale e lavora per questo.
Una città che può ripartire, essendosi liberata di una situazione debitoria spaventosa e per molti aspetti non definita, ritrovandosi con un patrimonio immobiliare su cui oggi, come la stessa corte dei conti suggerisce, si può programmare una loro messa a reddito coerente con la pianificazione di crescita e sviluppo, e senza che il comune abbia contribuito a indebolire ulteriormente una economia cittadina, sulla quale questi due ultimi terribili anni sono passati come un uragano.
Quanto accaduto in questi giorni nei quali volutamente ho deciso di non rispondere immediatamente aspettando che qualcuno si ravvedesse e iniziasse a rimettere al centro della discussione il bene comune, è davvero gravissimo.
Questo non significa sottovalutare le preoccupazioni sollevate dalla corte dei conti.
Ovviamente, come detto da sempre, si è raggiunto solo un obiettivo: la situazione va monitorata e va attivato tutto quanto si può per evitare problematiche presenti e future poiché, a differenza di altri, la mia amministrazione è al servizio della Città tutta quindi vuole evitare di lasciare eredità disastrose come quelle ricevute. – conclude la lunga nota della Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese – Infatti già in questi giorni è programmato un primo incontro con tutti i dirigenti e con la segretaria comunale per mettere in essere, sulla base degli indirizzi politici che l’amministrazione comunale darà, tutti i provvedimenti per chiudere la partita già avviata della messa a reddito degli immobili, del puntuale censimento del contenzioso, del contrasto all’evasione tributaria».
Battipaglia, 13 gennaio 2022