La salute merita rispetto. Anche a Cava è esplosa la richiesta dei tamponi rapidi.
E per Rifondazione Comunista i tamponi rapidi e invece di essere un fattore di tranquillità, rischiano di diventare un ulteriore causa di contagio.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
CAVA de’ TIRRENI – Code interminabili davanti alle Farmacie per eseguire i tamponi rapidi. Da nord a Sud sono centinaia di migliaia i cittadini che per diverse ragioni si sottopongono alla processazione dei tamponi. Chi per andare a lavorare, chi per sicurezza, chi perché non vuole sottoporsi a limitazioni e liberamente incontrarsi con chi si vuole e chi per cercare in qualche modo una sorta di “lascia passare” per concedersi ai bagordi, fatto sta che le file aumentano, ma aumentano anche i contagi, e aumentano anche perché i tamponi sono divenuti una specie di alternativa alle vaccinazioni e purtroppo le cose si stanno mettendo male, ma molto, ma molto male.
«Anche a Cava è esplosa la richiesta dei tamponi rapidi. File interminabili dinanzi alle farmacie senza che sia stato organizzato alcun tipo di controllo. – Si legge in una nota stampa del Circolo Rifondazione Comunista Francesco Gagliardi di Cava de’ Tirreni – Con il rischio concreto che la richiesta dei tamponi, invece di essere un fattore di tranquillità, diventi un ulteriore causa di contagio.
Purtroppo nessun intervento è stato promosso dall’amministrazione comunale e, in particolare, dall’assessore con delega alla sanità. – prosegue la nota di Rifondazione – Innanzitutto egli avrebbe dovuto costituire un tavolo di crisi locale al fine di coordinare le attività dell’ASL, delle Forze dell’ordine, delle associazioni, delle farmacie, del servizio civile e della Croce Rossa. Poi disporre l’installazione di transenne per delimitare l’area destinata alle file per i tamponi dinanzi ad ogni farmacia. Almeno quelle site nelle aree più affollate dai passanti che, spesso, sono costretti, letteralmente, a fendere la massa di persone in fila che occupa interamente le vie di passaggio. Deve, inoltre, organizzare un controllo più assiduo di coloro che sono in fila e che non rispettano il distanziamento e non usano le mascherine. Questo controllo potrebbe essere affidato ai volontari della protezione civile che, in questi mesi, si sono spesi e si stanno ancora spendendo per sopperire alle mancanze del servizio pubblico.
In fondo, per l’organizzazione delle file e la verifica del rispetto delle norme, potrebbe bastare una sola persona pe ogni farmacia o, al limite, una o due pattuglie che facciano il giro delle stesse senza sosta durante l’intera giornata. – si aggiunge nella nota del PRC – Lo stesso discorso vale per i centri vaccinali abbandonati a sé stessi senza nessuno che si occupi di organizzare le file ed assicurare il rispetto delle norme.
A ciò si aggiunge l’assurdo che la Farmacia Comunale non fa i tamponi, né li vende. Ci chiediamo, quindi, a cosa serve questa farmacia? – conclude la nota del Circolo Rifondazione Comunista Francesco Gagliardi di Cava de’ Tirreni – Le disfunzioni riscontrate in questo settore, che si aggiungono, alle altre, non meno allarmanti, verificatesi in altri settori impongono un ripensamento della compagine amministrativa che porti alla sostituzione di tutti gli assessori che non riescono a garantire la dovuta efficienza all’azione amministrativa».
Cava de’ Tirreni, 3 gennaio 2022