Fumata nera per il Presidente del Consiglio comunale. La maggioranza cambia “Cosimo” ma con 14 voti non elegge Brenca.
La maggioranza non va, le sue donne si lamentano ma votano. La fronda si riduce, rientra Lavorgna, non ancora Sgritta, Naponiello nemmeno: non ha i requisiti da Presidente. Delusione dalle opposizioni. Per Di Benedetto una occasione sprecata. Cardiello si riscalda e intanto presenta 6 interrogazioni e preannuncia quella su Palazzo Paladino-La Francesca.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Ieri sera si è consumata la seconda seduta del Consiglio comunale e la maggioranza non è riuscita ad eleggere il Presidente e la votazione si è conclusa con 14 voti a Cosimo Brenga, 1 voto a Lucilla Polito e 9 schede bianche. E sebbene la maggioranza consiliare senza nessuna motivazione politica ha cambiato “Cosimo” sostituendo Brenca a Naponiello, non si è compattata del tutto facendo mancare alla votazione altri due voti.
Lo si è capito da subito che non si sarebbe giunti al niente di fatto, specie dopo la richiesta di sospensione che altro non è servita ad incontrarsi con le opposizioni, ma per cercare, in camera caritatis il voto per Brenga. E così alla ripresa dei lavori, dopo un intervento di Camilla Di Candia che ricordava la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, e un intervento di Lucilla Polito che in tutta sostanza raccontava i vari passaggi e le conseguenze di questi che purtroppo hanno evidenziato le debolezze dei vari passaggi e della proposta politica si è passati al dibattito per la elezione del Presidente del Consiglio comunale.
Non sono bastati gli “acerbi” ed elementari interventi dei consiglieri di maggioranza Antonio Alfano, Pasquale Ruocco e Vito Maratea che in tutta sostanza richiedevano il voto alle opposizioni, stavolta in consiglio, per Brenga, ma senza fornire nessuna motivazione per la sostotuzione di Naponiello, tranne che elencare i requisiti che dovrebbe avere il Presidente e che si riconoscevano nel candidato Brenga. Requisiti poi richiamati anche dal Sindaco Mario Conte nel suo intervento conclusivo: Serietà, competenza, onestà.
Requisiti, tra l’altro, ampiamente riconfermati dal consigliere di opposizione Cosimo Pio Di Benedetto, per l’uomo, tuttavia Di Benedetto, sebbene sottolineando lo spirito collaborativo e dialogante oltre che distensivo introdotto dall’opposizione, faceva rilevare che a quei requisiti indispensabili mancava quella esperienza necessaria, specie dopo un confronto politico aspro che aveva caratterizzato sia l’ultima che la penultima campagna elettorale, per passare ad una fase di dialogo e di concordia, e facendo sponda alle lamentazioni della Di Candia e della Polito, ricordava come l’ultima Amministrazione aveva dato spazio alle donne, eleggendo alla Presidenza del Consiglio Comunale Filomena Rosamiglia, rispondendo al doppio requisito: Perché donna e per la sua esperienza maturata nei cinque anni precedenti da consigliere communale. Ed era donna, giovane e brillante anche Simona Naimoli, che con il suo intervento appassionato, interessante e pieno di principi politici e di dottrina caratterizzó da subito la sua presenza in aula. È una differenza? Forse se non si ha nulla da dire è meglio non dirlo.
A fare da sponda a Di Benedetto è stato anche il consigliere di opposizione e leader del centrodestra Damiano Cardiello, il quale pur sottolineando le qualità umane e professionali di Brenga non gli riconosceva la giusta esperienza, ritenuta indispensabile, per la conduzione del Consiglio Comunale. Esperienza che è indispensabile avere in quel ruolo anche per riconoscere eventuali “paccotti” che qualche Amministratore o Sindaco potrebbe confezionare fuori dal Consiglio e fuori dalla Giunta e portarlo in aula per la votazione, come nel caso del Progetto del Palazzo Paladino-La Francesca che a spregio di tutti i passaggi istituziobali si vorrebbe spendere 14 milioni di euro senza che nessun consigliere o membro di Giunra si sia espresso e ancor più grave ne sia venuto a conoscenza in totale dispregio delle leggi e del Codice degli appalti (vedi i link: https://www.massimo.delmese.net/176220/palazzo-paladino-la-francesca-presentazione-di-un-progetto-di-riqualif ; https://www.massimo.delmese.net/176361/palazzo-paladino-la-francesca-presentato-il-progetto-un-esempio-di-cattiva-pratica/)
Tornando all’elezione del Presidente del Consiglio comunale e ai requisiti che la maggioranza per bocca del coro di tre neo consiglieri di maggioranza deve avere individuato in: Serietà, competenza, onestà; La maggioranza ci può spiegare quali di questi requisiti non avrebbe in buon Cosimo Naponiello se non quello di appartenere, perché abbastanza coinvolto, come presidente della Commissione Attività Produttive e come consigliere di punta all‘Amministrazione I^ e II^ Cariello? Evidentemente sono requisiti ottimi per accettarne la candidatura nelle Liste della maggioranza e incassare i voti, ma non sufficienti per meritarsi una rappresentanza espressione della maggioranza.
E forse e senza forse queste valutazioni hanno inciso moltissimo e si è visto come si è svolta la prima votazione che ha affossato Naponiello nella prima seduta e a non raggiungere l’obiettivo con Brenga nella seconda, che dalle votazioni ha ricevuto solo 14 voti a favore, mentre 1 è andato alla Polito e 9 schede bianche. Un’altra bocciatura, ma anche un’altra sottolineatura politica dello scollamento della maggioranza, la quale fa registrare una spaccatura tra gli eletti della Lista Eboli 3.0. Infatti pare che i due “franchi tiratori”, siano i consiglieri Gianmaria Sgritta e lo stesso Cosimo Naponiello, i quali avrebbero votato scheda bianca e Polito, atteso che era rientrata la posizione di Adolfo Lavorgna che avrebbe consegnato il suo voto al proprio capogruppo.
Insomma un altro consiglio comunale deludente e un’altra prova mancata frutto di una Amministrazione che non riesce ad affermare la sua identità politica e non riesce a decollare ma che da fiato alle trombe di Damiano Cardiello, che nel frattempo sta riorganizzandosi presentando 6 interrogazioni consiliari e una settima in corso d’opera che tratterebbe appunto il Progetto del Palazzo Palladino-La Francesca ha dichiarato in merito delle votazioni: Mia dichiarazione sulla seconda firmata nera: “Spettacolo poco edificante per l’intera Città. – dice Cardiello – La maggioranza sa di avere mal di pancia interni e non mostra responsabilità nel risolverli con un coinvolgimento ampio di tutti i consiglieri comunali.
È evidente che il metodo adottato sino ad oggi è stato bocciato per ben due volte dall’aula consiliare. – aggiunge Cardiello – Occorre chiarezza e celerità perché rimandare i problemi della Città non è cosa gradita ai cittadini che vivono quotidianamente disagi in termini di sicurezza, politiche sociali e attività produttive. – conclude il leader del centrodestra Damiano Cardiello – Non c’è più tempo da perdere per il bene della collettività.“
Intanto arriva per il prossimo 30 novembre la terza seduta del Consiglio comunale:
Eboli, 26 novembre 2021
Ottima mossa dei Polito si sono autocandidati alla Presidenza del Consiglio schiaffeggiando la maggioranza in consiglio. Non è passato inosservato il testo letto dalla consigliera in consiglio e preparato a modino. Un attentato vero e proprio alle varie discussioni, riunioni e decisioni prese negli innumerevoli incontri Bi/Tri e Quadrilaterali. A nulla serve provare il proprio voto alla fine dello scrutinio segreto, dai Polito questo è stato un colpo basso a tutti i consiglieri di maggioranza bocciando in consiglio il criterio di scelta. Cosi abbiamo bruciato un altro candidato alla Presidenza e pian pianino si ritorna a puntare sui due delusi Lavorgna e Polito. Detto ciò un giovane consigliere ieri ha indicato che il candidato scelto dalla maggioranza ieri ricopriva i tre criteri fondamentali su cui si basava la scelta, se non erro si è parlato di trasparenza, competenza e onestà. Allora adesso a tutti coloro della maggioranza e che non hanno votato il Consigliere Napoliello i prima battuta, a quale di questi tre parametri se non tutti il Napoliello non ricopriva???
A tutti il problema più grande è sembrato essere chi sarebbe stato eletto Sindaco, non è così, la bonifica non è completa (e non lo sarebbe stata neanche con Cuomo eletto), abbiamo ancora esperti di “mazza e taccola”, a diverso e certo titolo protagonisti assoluti del peggio dell’amministrazione spazzata via, convinti di essere novelli Richelieu al di qua del ponte di San Giovanni. Alla prossima puntata, admin ha ragione, “serietà, competenza e onestà” sono la regola, non l’eccezione, se si ha la necessità di rivendicarle allora più di qualcosa non va.
Arrivare alla seconda votazione del Presidente del Consiglio comunale, a mio pare, e non essere certi se il Sindaco deve essere conteggiato nel quorum la dice lunga circa la preparazione e la competenza dei nostri amministratori. Consiglierei di andarsi a leggere il relativo articolo su lasettimanagiuridica.it
Eletto il dott. Cosimo Brenga Presidente del Consiglio Comunale.
I “Semina Zizzanioni” han finito di rompere i Bartolomeo Colleoni!