Mercoledì ore 15.00, Aula “I. Bonavoglia”, presentazione progetto “CO-HUB-L’ecosistema olistico dal passato al futuro”.
Un Progetto redatto in tutta fretta che scadeva il 12 novembre u.s. a solo 6 giorni dell’insediamento della Giunta, ma che coinvolge il Comune di Eboli, l’Istituto Orientale di Napoli, l’Università Suor Orsola Benincasa e La Fondazione Tiche, escludendo UNISA e altri, per il finanziamento di interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione del Palazzo Paladino-La Francesca e l’area circostante. Fretta? Troppa fretta.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Si terrà mercoledì alle ore 15.00, presso l’aula consiliare Isaia Bonavoglia, la conferenza stampa di presentazione del progetto “CO-HUB – L’ecosistema olistico dal passato al futuro” con cui l’Ente Comunale partecipa al bando promosso dall’Agenzia per la Coesione Territoriale per il finanziamento di interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno.
Prenderanno parte all’incontro di presentazione il sindaco Mario Conte, il vicesindaco Vincenzo Consalvo e il rettore dell’Orientale Roberto Tottoli.
Si tratta non solo di riqualificare e ristrutturare l’antico Palazzo “Paladino-La Francesca” e le aree contigue, ma di creare intorno ad esso un polo di ricerca, studio e formazione.
L’idea parte dall’Ente Comunale e ha, da subito, incontrato il favore dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” che non ha mai dimenticato il forte legame con la nostra città grazie alla figura prestigiosa del suo fondatore e nostro concittadino Matteo Ripa. Partecipano come attori del progetto stesso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e La Fondazione Tiche, che è l’organismo di coordinamento e gestione del Cluster Tecnologico Nazionale (CTN) nel settore delle Tecnologie per il Patrimonio Culturale.
Il CO-HUB EBOLI non solo promuoverà lo sviluppo di capitale umano altamente qualificato, la ricerca multidisciplinare avanzata e la creazione di imprese, in piena coerenza con l’intento di contribuire alla riqualificazione del territorio, ma avrà anche l’obiettivo di ridurre fenomeni di spopolamento della nostra realtà urbana da parte dei soggetti maggiormente qualificati.
Immaginando che per aderire alla manifestazione di interesse e al Bando di cui agli ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno e proponendo come progettualità quella relativa al Palazzo “Paladino La Francesca” la nuova Giunta Comunale abbia indicato in una apposita delibera la proposta di massima e il relativo Piano di intervento affinché si possa giungere alla riqualificazione del sito individuato e immaginarne una sua rifunzionalizzazione, coinvolgendo nel contempo anche le aree circostanti costituite da edifici privati, sarebbe stato, forse più utile dopo un dibattito politico che comprendeva anche l’idea progettuale, per modo da ricevere un ulteriore contributo che di sicuro avrebbe arricchito le premesse e il progetto riportato nella delibera di Giunta.
Progetto che non impediva affatto il coinvolgimento sia dell‘Istituto Orientale di Napoli e sia dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e La Fondazione Tiche, ma poteva comprendere anche altre istituzioni ed Enti, non escludendo anche Società private (i famosi stakeholder), Scuole e professionisti del territorio, sebbene i tempi ristretti per manifestare l’interesse per la candidatura del progetto da ammettere ad una procedura negoziale finalizzata ad ottenere il finanziamento scadeva il 12 novembre u.s. e la Giunta si è insediata solo sei giorni prima, il 6 novembre u.s. (Il Sindaco Mario Conte ha presentato la Giunta, ecco i nomi) Tempi ristrettissimi che comunque non hanno impedito di individuare dei “compagni” di viaggio, autorevoli, sicuramente, non di meno dell’Università di Salerno, che come i due Atenei coinvolti ha aderito alla Fondazione Tiche.
Tempi tanto stretti che sembrerebbero già programmati, atteso che si è scelti anche i “compagni” di viaggio, e sebbene il progetto sicuramente è interessante, interessa solo un’area, un edificio, immaginando vi siano sull’intero territorio comunale, moltissime altre aree che sarebbero potute essere candidabili a un finanziamento. Meglio uno che niente, si potrebbe dire, si potrebbe dire anche meglio sarebbe stato un coinvolgimento diverso non escludendo altre modalità e non certo quella di partecipare mercoledì mattina ad un progetto importante per il Centro Storico e per la Città già confezionato che verrà illustrato tenendo all’oscuro il Consiglio Comunale e non potendone approfondire i dettagli neanche nel testo di un atto di Giunta. Materia da interrogazione, per sapere come è nato il Progetto, chi ha redatto il Progetto e perché, quando sono state contattate le Istituzioni coinvolte e perché non l’università di Salerno e altri, e tempi a parte, perché non si è proceduto percorrendo altri “itinerari”?
“Chi bene inizia è a metà dell’opera” recita un vecchio detto. Un altro detto invece recita: “Per fare i figli in fretta la Gatta li partorì tutti ciechi“.
Eboli, 23 novembre 2021