Agricoltura e futuro: I temi del VII Congresso provinciale di Acli Terra Salerno di sabato 23 ottobre a Paestum.
“Coltiviamo il futuro. Valori e Beni rurali nella transizione ecologica”, è stato il tema della sessione di lavoro dedicata al futuro, con un’attenzione sempre crescente all’agricoltura sociale, all’impegno dei giovani nel comparto.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
PAESTUM – Si è celebrato sabato 23 ottobre a Capaccio Paestum, il VII Congresso provinciale di Acli Terra Salerno dal titolo “Coltiviamo il futuro. Valori e Beni rurali nella transizione ecologica”.
Una sessione di lavoro dedicata al futuro, con un’attenzione sempre crescente all’agricoltura sociale, all’impegno dei giovani nel comparto, agli ambienti e stili di vita che richiedono connessioni, alla crescente necessità di innovare infrastrutture per cogliere le opportunità della globalizzazione e della mobilità scoiale ed al rapporto con le nuove forme di turismo alternativo e sostenibile.
“Il nostro Congresso, è stata opportunità per ridiscutere anche lo sviluppo associativo di Acli Terra – ha dichiarato il presidente dell’Associazione professionale Agricola delle Acli salernitane, Carmelo Verdevalle. Una presenza che sappia tradursi in forte impegno sociale, tra le comunità, che si rafforzi dove c’è una presenza organizzata e si crei dove non esiste, tra produttori agricoli, consumatori, cittadini al fine di indicare un modo “aclista” di rappresentare l’agricoltura”.
Alla crisi ambientale, causata dai cambiamenti climatici e dal sovrasfruttamento delle risorse naturali, che richiede scelte radicali nel modo di produrre e consumare, si sommano quella sociale, segnata da disuguaglianze insostenibili, e quella culturale, che vede esposti a rischi gli stessi diritti fondamentali e la nostra stessa democrazia. Oggi i temi del cibo, dell’acqua e del suolo sono connessi con quelli della democrazia e delle libertà civili. Ognuno di noi, per il ruolo che ha, è chiamato a fare scelte chiare e coraggiose.
È tempo di scelte e decisioni, di esercitare a pieno il nostro ruolo di corpo intermedio, che unisce, ripara, accorcia le distanze, reagisce alla disintermediazione per saldare la centralità della persona e la tutela del suo ambiente di vita e lavoro, il progresso economico e la sussidiarietà, l’innovazione tecnologica e il diritto al lavoro, la lotta alla crisi climatica e una migliore qualità della vita.
La scelta di un’ecologia integrale, per richiamare le parole di Papa Francesco, rappresenta una chiave importante con cui affrontare le sfide che abbiamo davanti, mobilitando anche le nuove generazioni.
Ai protagonisti del futuro, i giovani, bisogna assicurare, ha dichiarato Verdevalle; accesso alla terra ed al credito a cui unire agevolazioni fiscali mirate. Saremo vigili, perché il PNRR nella sua traduzione dialoghi e sia coerente con la PAC, dal momento che i due strumenti dovranno poi operare insieme per assicurare finanziamenti e investimenti
Come Acli Terra vogliamo rappresentare un’idea di crescita e di sviluppo in controtendenza e diversa da quella dominante: l’Italia e il suo futuro sono legati indissolubilmente ai destini dell’Europa ma questo impone la capacità di custodire i tratti della nostra storia che racconta di conquiste civili, sociali e giuridiche, delle nostre identità e peculiarità territoriali, custodi di genius loci in cui risiede il senso e valore del made in Italy; frutto della creatività, competenza, cura del lavoro umano, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che hanno conquistato il mondo.
I lavori sono stati presieduti da Gianluca Mastrovito – vice Presidente nazionale vicario di Acli Terra che nel suo intervento ha dichiarato: “Esiste l’Italia del buon cibo e di quell’agroalimentare che sa incontrare i bisogni profondi dei consumatori e dei cittadini, del turismo, dell’arte, della cultura, della bellezza, dell’innovazione intelligente. Una attività, quella agricola, che deve tenere insieme il lavoro buono e sostenibile; quello dei diritti, del benessere di vita e della qualità delle produzioni. E’ questa l’Italia alla quale guardiamo per il futuro, quella per cui – il territorio e le comunità che lo abitano costituiscono una miniera di opportunità, il cui modello di sviluppo è compatibile – con la salvaguardia di un capitale umano e sociale unico al mondo e con la sapiente ricerca della felicità e dello stare bene insieme”.
L’incontro che ha beneficiato del qualificato intervento di Franco Alfieri, Sindaco di Capaccio Paestum e già consigliere per l’Agricoltura della Regione Campania, si è concluso con l’elezione dei delegati ai Congressi regionale e nazionale e del nuovo Comitato provinciale che, nella sua prima riunione, decreterà il nome del nuovo Presidente.
Paestum, 26 ottobre 2021