Fuoco incrociato su Nino Savastano e Vincenzo Napoli per le indagini della Procura. De Luca frena e chiede “rispetto”.
M5S, Salerno: “Voti in cambio di appalti e corruzione elettorale. La procura squarcia il velo sul Sistema Salerno”. Ciarambino (M5S): “ci aspettiamo le dimissioni dell’indagato dalla Comlissione Politiche sociali“. Vuolo (FI): “Una città che De Luca e compagni definiscono europea non dovrebbe subire tali umiliazioni“. Enzo Napoli: “Attendiamo sereni gli esiti dell’inchiesta”. Vincenzo De Luca: “Su queste cose non si fanno commenti. Spero non si ritorni a dover ascoltare le scuse dopo magari 10 anni di vicenda giudiziaria”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – “Voti in cambio di appalti e corruzione elettorale. La procura squarcia il velo sul Sistema Salerno”, È così che vanno all’attacco con una nota i deputati salernitani Angelo Tofalo, Nicola Provenza e il senatore Andrea Cioffi, e la capogruppo regionale Valeria Ciarambino, relativamente alle indagini condotte dal procuratore Giuseppe Borrelli con l’aggiunto Luigi Alberto Cannavale che hanno portato ad emettere dieci misure cautelari, con complessivi 29 indagati, che sta scuotendo il mondo politico salernitano e campano, anche perché colpiscono l’area vicina al governatore Vincenzo De Luca ed in particolar modo l’Assessore al Comune di Salerno e Consigliere regionale eletto nella Lista Campania Libera Nino Savastano.
L’indagine riguarda appalti per la manutenzione stradale, del verde pubblico e del controllo dei parchi cittadini per un valore complessivo di circa un milione e mezzo. Tra gli indagati figurano tecnici e politici, il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli; l’ex presidente di Salerno Pulita, società controllata dall’amministrazione municipale Antonio Ferraro e l’ex Dirigente comunale Felice Marotta.
L’inchiesta ipotizza l’esistenza di un cartello, composto da otto cooperative, tutte direttamente o di fatto controllate da Fiorenzo Zoccola, per concordare le offerte per l’appalto e quindi per pilotare la gara. Il tutto, sempre secondo gli investigatori, sarebbe avvenuto con il placet di alcuni riferimenti politici ai vertici dell’amministrazione comunale. La vicenda ovviamente non passa inosservata e fornisce lo spunto alla vicepresidente del Consiglio regionale della Campania Valeria Ciarambino (M5S) che a sua volta tuona: “Appalti truccati e corruzione elettorale, Savastano si dimetta da vicepresidente della Commissione Politiche sociali. – e giù di li – Accuse gravi che rischiano di gettare ombre inquietanti sul lavoro del Consiglio regionale”
“Le gravi accuse di corruzione elettorale e turbativa d’asta che hanno portato all’arresto del consigliere regionale e già assessore comunale salernitano Nino Savastano, a epilogo di un’inchiesta che vede coinvolto anche il sindaco appena rieletto Vincenzo Napoli, gettano ombre inquietanti sulla gestione di un presunto sistema che, partendo dall’amministrazione comunale di Salerno, rischia di minare fortemente la credibilità del Consiglio regionale e della stessa Regione Campania. L’inchiesta di oggi è l’ennesimo duro colpo assestato alla credibilità delle istituzioni, che lede un rapporto di fiducia tra la politica e i cittadini già fortemente minato, come dimostrano le elevate percentuali di astensionismo registrate alle ultime amministrative. – prosegue la Ciarambino – Auspicando che sia fatta presto chiarezza sull’intera vicenda, ci aspettiamo intanto le dimissioni ad horas del consigliere regionale coinvolto dalla carica di vicepresidente della Commissione regionale Politiche sociali. È il minimo che si possa fare per tutelare le istituzioni”.
“Siamo in una fase molto delicata nella quale noi rappresentanti della politica e delle istituzioni abbiamo il dovere di gestire al meglio ogni singolo centesimo delle risorse in arrivo del Pnrr – conclude Ciarambino – e non possiamo consentire che si addensino sospetti sull’operato anche di un singolo componente dall’assise regionale”.
Alle bordate del M5S di Napoli sivaggiungono quelle dei Parlamentari salernitani pentastellati: “Le ricostruzioni della Procura prospettano un sistema strutturato di clientele che inquina l’immagine delle istituzioni locali ed appare di una gravità assoluta. L’inchiesta ricostruisce circostanze che fanno capo al Consigliere Regionale di Campania Libera Nino Savastano, tra l’altro anche assessore alle politiche sociali del comune di Salerno, che è finito agli arresti domiciliari a causa dei presunti appalti illeciti concessi dall’amministrazione comunale alle società cooperative. Usare il sistema degli appalti per indirizzare risorse a favore di alcuni soggetti predeterminati è una pratica che va, se provata, condannata senza sconti”, – dichiara il senatore salernitano Andrea Cioffi. – “Le indagini disegnano uno scenario inquietante e descrivono una realtà nella quale le funzioni pubbliche venivano asservite ai propri interessi personali. Altre ventotto persone sono coinvolte e per alcune di loro è persino previsto l’obbligo di dimora al di fuori del territorio comunale. Gli indagati sono accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere e corruzione elettorale“.
“Abbiamo proposto nella recente tornata elettorale un nuovo laboratorio politico basato sulla competenza e sull’assoluta legalità proprio in contrapposizione al “sistema” di clientele e favori che soffoca i principi di democrazia e che non consente l’espressione di un voto libero”, aggiunge il deputato Nicola Provenza.
“Le notizie apprese provocano effetti dirompenti sul corpo elettorale, peraltro già sfiduciato dalla mancanza in città di un dibattito politico aperto e partecipato. Esprimiamo il nostro grazie alle Forze di Polizia per il lavoro svolto e poniamo massima fiducia nella magistratura con l’auspicio che si faccia presto chiarezza sui fatti contestati e soprattutto su personaggi che, con il loro carico di pesanti imputazioni, potrebbero rivestire presto addirittura incarichi istituzionali.
La coerenza del nostro impegno politico si muoverà sempre, con rinnovato vigore, nella direzione dell’ascolto e della proposta concreta, ma soprattutto nella volontà di rappresentare un presidio di legalità all’interno delle istituzioni locali”, prosegue così il deputato Angelo Tofalo.
“Sarebbe infine auspicabile, in relazione alla gravità dei fatti emersi nell’indagine, che il Partito Democratico assumesse con estrema chiarezza una posizione netta rispetto a ciò che viene pomposamente definito modello Campania o modello Salerno. Scelga il Pd quale riferimento amministrativo preferisce, se quello ispirato alla legalità o quello intriso da opacità gestionale”, concludono in coro i deputati Angelo Tofalo e Nicola Provenza e il senatore Andrea Cioffi.
Al M5S si aggiunge l’Europarlamentare l’ex leghista ora Forza Italia) Lucia Vuolo: “Probabilmente stavano ancora festeggiando la vittoria elettorale. Una vittoria arrivata con percentuali importanti e che potrebbe fare il paio con gli avvisi di garanzia, arrivati stamane a Salerno. La magistratura ha indagato su associazioni, giunta e dirigenti, finanche sull’appena rieletto sindaco. L’architetto salernitano, attuale primo cittadino, vuole attendere gli esiti delle indagini. Esprimo però seria preoccupazione per quanto sta emergendo. Penso che una città che De Luca e compagni definiscono “europea” non dovrebbe in alcun modo, per nessuna ragione, subire umiliazioni del genere. Il nostro ordinamento spiega la presunzione di innocenza, ma in Europa ci sono gesti di moralità (dimenticata?) che sono il minimo possibile. O magari costoro pensano che l’inaugurazione di una Piazza sia l’unico motivo per definirsi “europei”?”.
«In relazione all’indagine in corso – ha dichiarato in una nota il Sindaco di Salerno Enzo Napoli – esprimiamo piena fiducia nell’azione della magistratura. Attendiamo sereni gli esiti dell’inchiesta, che ci auguriamo facciano rapidamente piena luce sui fatti contestati».
«Queste cose non si commentano, – ha dichiarato il Governatore della Campania Vincenzo De Luca – su queste cose non si fanno commenti. Si rispettano le iniziative in corso, punto e basta. Possibilmente con grande civiltà. Ognuno faccia il suo lavoro fino in fondo». – e sulla richiesta di dimissioni avanzata dalla Ciarambino del M5S: «Spero che non si ritorni a dover ascoltare le scuse dopo magari 10 anni di vicenda giudiziaria. Tranquilli tutti quanti, c’è un grande lavoro che è in corso. Grande rispetto, serenità e fiducia, punto. Tutto il resto è bene toglierlo di mezzo».
Salerno, 12 ottobre 2021