Alleanza Democratica: Brenca e Morena “soci” della famiglia Conte

Alleanza Democratica non è in vendita al migliore offerente: “Brenga e Morena hanno scelto di diventare soci della Famiglia Conte“. E.. volano gli stracci. 

Pasquale Infante Coordinatore Alleanza Democratica per Eboli: “Brenca e Morena appoggiano la candidatura di un sindaco che è espressione di una ditta a conduzione familiare che nulla ha a che fare con il progetto politico a cui stiamo lavorando da mesi con un’ampia coalizione di centrosinistra che ha candidato Damiano Capaccio. Abbiamo bisogno di persone serie, capaci di rimettere Eboli in piedi, non di affaristi, capricciosi, dell’ultima ora”. 

Pasquale Infante

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – «Alleanza democratica non è in vendita al migliore offerente: Brenga e Morena hanno scelto di diventare soci della famiglia di Mario Conte. Noi stiamo costruendo un progetto politico al fianco di Damiano Capaccio, sindaco di Eboli. – scrive in una dura nota politica il Coordinatore di Alleanza Democratica per Eboli ed Ex Capogruppo Consiliare PD Pasquale Infante precisando la posizione di Alleanza Democratica rispetto ai singoli passaggi di Morena e Brenca e prendendone nettamente le distanze I Candidati della lista Alleanza Democratica per Eboli, alla luce di quanto emerso nelle scorse ore, hanno deciso di mettere un punto fermo, prendendo le distanze da Luigi Morena e dal suo candidato Cosimo Brenga che, dalla sera alla mattina, si sono ritrovati ad appoggiare la candidatura di un sindaco che è espressione di una ditta a conduzione familiare che nulla ha a che fare con il progetto politico a cui stiamo lavorando da mesi con un’ampia coalizione di centrosinistra.

Tra le altre cose, i due personaggi in questione, senza un confronto con gli altri componenti del gruppo, – continua il coordinatore di Alleanza Democratica Infante che a testa bassa accusa sia Morena di trasformismo e sia la “Ditta“, indicando la Famiglia Conte ritenedola responsabile di 50 di anni di fallimenti amministrativi a fronte di 50 anni di rappresentanze politiche ed istituzionali elettive di vari livelli nnazionali, regionali e comunali – hanno aderito a titolo personale al progetto di un partitino politico che sotto mentite spoglie si ripropone alla guida della città, pur non avendo prodotto nulla per ben cinquant’anni, nonostante abbia avuto opportunità di farlo in più ambiti e in più occasioni, avendo ricoperto ruoli politici importanti di rilievo nazionale fino ad oggi. Luigi Morena si era prima autodeterminato candidato sindaco del Pd, poi si e  autoproclamato coordinatore (facendo confusione tra presentatore di lista e coordinatore) provando ad essere incisivo mostrando la sua tessera di partito.

La scelta comune, ragionata e responsabile, ha messo Damiano Capaccio al centro di un progetto di sviluppo condiviso. – aggiunge Pasquale Infante lanciando precise accuse verso i “transfughi” – Allora Morena, come un ragazzino di cortile, non avendo vinto, ha preso il pallone ed è andato via, buttando all’aria, senza nemmeno battere ciglio, la tessera in cui credeva. Poco male.

Abbiamo bisogno di persone serie, capaci di rimettere Eboli in piedi, non di affaristi, capricciosi, dell’ultima ora.

damiano capaccio

Nel corso di diverse riunioni erano state fissate le linee programmatiche da sottoporre all’attenzione del candidato sindaco: Dalla questione della sicurezza, allo sviluppo della fascia costiera sfruttando al meglio il Master Plan, perseguendo l’obiettivo di fare rete con i comuni limitrofi.  – aggiunge ancora Infante passando dalla polemica alla elencazione delle problematiche della Città – Tante le cose da fare su cui ci batteremo con impegno e determinazione: Creazione di infrastrutture per l’agroalimentare; Piano di manutenzione delle strade cittadine; Rilancio del centro storico; Realizzazione dell’ospedale unico della Piana del Sele: Riorganizzazione della macchina amministrativa con potenziamento dell’ufficio tecnico per sfruttare al massimo i fondi del PNRR.

Il candidato Sindaco Damiano Capaccio ha dichiarato – conclude il coordinatore di Alleanza Democratica per Eboli Pasquale Infante la piena comunità di intenti con il gruppo politico Alleanza Democratica per Eboli sulle linee programmatiche espresse, che entreranno a far parte, arricchendolo, del programma di governo della coalizione di centrosinistra».

Eboli, 9 agosto 2021

25 commenti su “Alleanza Democratica: Brenca e Morena “soci” della famiglia Conte”

  1. Un’azienda familiare dove i “profitti” elettorali vanno ai soliti cognomi e gli altri portano l’acqua con le “recchie”.
    Accontentatevi della pazziella.

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  2. Un piagginaro lo hanno recuperato, un parente acquisito non si è emancipato,qualche altro furbacchione lo hanno ammaliato, ma non avranno il risultato sperato.
    Gli ebolitani vogliono un vero ed autentico ebolitano come sindaco, basta forestieri a cui far bene, ne hanno avuto fin troppo.

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  3. Trovo comico che nel 2021,mentre si parla di cambiamenti epocali,di cambio di paradigma a livello mondiale su energia,su ambiente informazione e digitalizzazione dei servizi(compresa la cittadinanza digitale che dovrebbe essere materia di tale Adelizzi..),ad Eboli ancora si sia rimasti ai programmi di qualche decennio fa,sempre le solite favolette:la fascia costiera,il rifacimento delle strade(accidenti e che novità!Ma vuoi vedere che in questo paese si possono manutenere le strade anche prima dei sei mesi precedenti le elezioni comunali?Ma veramente?),la sicurezza..vabbè,qui forse Infante non è proprio il più titolato a parlare di sicurezza e del conseguente rispetto della legge ma ad Eboli chi prima si alza al mattino vuole comandare e ci sta,il rilancio del centro storico immagino si intenda nel senso di completare la devastazione già perpetrata,ed infine,la chicca a favore di clientela politica della frazione ecco che arriva “creazione di infrastrutture per l’agroalimentare”.Questa è da standing ovation.
    Sarebbe interessante chiedere al buon Infante di declinare meglio queste enunciazioni,e verificare se abbia una vaga idea di cosa sta parlando e di come pensa di portare avanti questi progetti(?).
    Con l’eccelsa macchina comunale che ci ritroviamo(quelli superstiti non sospesi e/o indagati)di sicuro non avremo alcuna difficoltà a presentare progetti ed ottenere finanziamenti.
    Vogliamo cominciare dalla sostituzione delle lampade esauste della pubblica illuminazione?
    Dai che questo è alla vostra portata!

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  4. Pasquale ti sei superato, penso che molti giramenti di meloni avrai provocato, a profumo di garofano (appassito) preferisco il PROFUMO DI GAROFALO, che era un grande pasticcere cittadino.
    la fine del più grande partito di massa italiano, storicamente parlando, il PSI è iniziato con alcuni signori, tra cui il signorotto d’origine cilentana che ha trovato l’America a jevul ne faceva parte, tutto il resto è stucchevole accademia!
    FINE DELLE TRASMISSIONI, CI VEDIAMO ALLE VOTAZIONI….
    Requiem per l’arroganza buccolica 3.0

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  5. Ma di cosa parliamo, ma fanno o’ver?
    La gente si è scocciata di questi giochetti tra destra sinistra e centro-tavola solo per cercare fortuna.
    Prima pd o prima cariellini poi seguaci di conte in meno di un anno?
    ma davvero siete convinti che il popolo abbocchi ai vostri sfizi stagionali?

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  6. Credo siano queste le cose da spiegare ai propri elettori!

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/03/23/immigrati-sfruttati-nel-salernitano-anche-il-capogruppo-pd-eboli-indagato/5051768/

    Immigrati sfruttati nel Salernitano, il capogruppo Pd di Eboli ai domiciliari

    Da consigliere comunale, Pasquale Infante firmava comunicati stampa contro l’accoglienza dei profughi, ma da commercialista si era messo al servizio di un sistema che favoriva l’arrivo di extracomunitari nella piana del Sele attraverso la violazione delle regole del ‘decreto flussi’
    di Vincenzo Iurillo | 23 MARZO 2019

    Migranti truffati e schiavizzati per lavorare nei campi: 35 misure cautelari
    Anche il capogruppo Pd di Eboli, Pasquale Infante, faceva parte dell’associazione a delinquere per lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina nel salernitano. Ai domiciliari da qualche giorno, Infante è diventato suo malgrado il caso ‘politico’ di una indagine su una vera e propria tratta degli schiavi deflagrata un paio di giorni fa in trentacinque misure cautelari di vario tipo, chieste e ottenute dalla Procura di Salerno guidata dal reggente Luca Masini. Da consigliere comunale, Infante firmava comunicati stampa contro l’accoglienza dei profughi ad Eboli: “I residenti delle periferie non chiedono carceri o l’arrivo di altri profughi ma più sicurezza e maggiore controllo del territorio perché non ne possono più dei continui furti”, si legge in una nota datata gennaio 2018. Da commercialista invece Infante si era messo al servizio di un sistema che favoriva l’arrivo di extracomunitari nella piana del Sele attraverso la violazione delle regole del ‘decreto flussi’.
    Infatti, secondo i capi di imputazione dell’ordinanza, che ilfattoquotidiano.it è riuscito a leggere, Infante avrebbe ricoperto il ruolo cerniera di consulente del lavoro “delegato formalmente” dagli imprenditori agricoli collusi con il meccanismo. Il professionista si era ritagliato il compito di trattare le pratiche amministrative in Prefettura, Direzione territoriale del lavoro, Inps “di interesse dell’associazione”. Pratiche che Infante seguiva attraverso il proprio studio “sempre su disposizione di Hassan Amezghal”, ritenuto dagli inquirenti il “promotore, l’organizzatore e il capo dell’associazione a delinquere con base a Eboli e in altre località, dall’anno 2008”.
    Il marocchino Amezghal è il personaggio chiave dell’inchiesta, il sole intorno al quale ruotava il tutto: era lui a fornire a Infante le informazioni necessarie, ed in particolare quelle riguardanti “le domande flussi ideologicamente false” necessarie per il rilascio dei permessi di soggiorno stagionale per motivi di lavoro. Domande gestite per via telematica nell’ambito del cosiddetto “decreto flussi”. L’organizzazione aveva messo in piedi un sistema per falsificarle ogni migrante era disposto a sborsare dai 5mila ai 12mila euro per conquistare il permesso. Gli imprenditori coinvolti, titolari di aziende agricole o masserie, alimentavano una domanda fittizia di personale, la cui gestione veniva poi affidata ad Infante. Nella maggior parte dei casi, una volta che il migrante, per lo più di provenienza marocchina, arrivava in Italia con regolare visto, emesso in forza di una richiesta nominativa di assunzione avanzata da uno degli imprenditori complici, la procedura non veniva completata con la sottoscrizione del contratto di lavoro.
    L’ordinanza firmata dal gip Giovanna Pacifico elenca minuziosamente il numero, le date e i nomi delle domande flussi fasulle inoltrate da Infante via computer al Viminale tra il 2015 e il 2016 (molte delle quali risultano compiute l’8 maggio 2015). In un caso del giugno 2015 Infante avrebbe fatto da tramite tra una masseria e il ministero per chiedere il nulla osta al lavoro di un extracomunitario che nei mesi successivi sarà colpito da un ordine del Questore di Reggio Calabria di uscire dallo Stato. Infante è indagato anche per truffa e falso ideologico per due episodi relativi a una indennità di disoccupazione erogata grazie a documenti falsi, e ad una assunzione rivelatasi fasulla: il lavoratore che risultava impiegato nell’azienda agricola indicata sulla comunicazione Unilav, in quel periodo si trovava in Marocco

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    • Slurp Ciccio,Slurp: dai che la prossima volta ti candidi tu a Sindaco,ma non di Eboli, sicuramente di Lecco, ne possiedo ampiamente le qualità.
      Non leccare troppo o con l’afa rimani privo di salivazione, un consiglio da vero amico.?

    • Per Ciccio
      Non sono queste le cose che si devono spiegare, lasciamolo fare al tempo e alla magistratura. I processi di piazza lasciamoli ai dittatori, poi il fatto quotidiano nnon è la Bibbia e questa operazione, pubblicando un articolo e non una sentenza definitiva con l’intento di procurare un ulteriore danno di immagine è il peggiore giustizialismo che si possa fare, tuttavia immagino che il tuo intento non era questo. Mi sarei aspettata una critica politica e ce ne sono tante da attribuire a Infante e a quella parte del PD compreso Infante che all’epoca oscurarono il loro simbolo per allearsi con Cariello. Sia ben chiaro non perché si sono alleati con Cariello ma per aver oscurato e non spiegato ne allora e ne dopo la loro posizione politica. Riguardo poi alle critiche al “cariellismo” se chi si erge a moralista avesse vietato a chicchessia ex consigliere o assessore di Cariello di candidarsi, sarebbero stati credibili, invece nel regno dell’ipocrisia tutti tranne La Monica e Del Vecchio, oltre Di Benedetto che non ne ha fatto mai mistero hanno accolto tutti. Sia chiaro è una scelta e va rispettata senza fare ipocrisia però.
      Grazie per il tuo intervento

  7. Caro Carmine sono così superiore rispetto alla tua provocazione che ti rispondo come fece Carlo d’inghilterra alla sua compagna:” Sucamilla dai Su Camilla e sucamilla ancora sempre e comunque”.
    Il buon admin ha centrato la questione, ho riportato solo un fatto….e non ne ha parlato solo il fatto quotidiano ma su questa questione siamo andati ben aldilà dei confini regionali, cosa che, ad onor del vero, sempre fuori regione (Bergamo) alcuni anni prima coinvolse altro noto avvocato Ebolitano notoriamente vicini al PD! E’ chiaro che tutti hanno diritto a parlare, ma sembra inopportuno attaccare una famiglia, i Conte ed in particolare Mario Conte che non ha avuto condanne nè pare abbia procedimenti penali in corso.
    Scrivo questo solo per amor di verità poi è chiaro che l’elettorato fino all’interdizione dai pubblici uffici consente a tutti di esprimere la propria scelta politica. Caro Admin ho ben compreso al di là se ci sarà o meno una condanna o l’intervenuta prescrizione come campano tanti Ebolitani.
    Molti politici con procedimenti in corso farebbero meglio a tacere ed esser presi per fessi che parlare da fessi.
    Leggasi attentamente il mio post anche quello precedente perchè non si sta ponendo una questione personale ma una questione politica.
    Il PD “open arms” (braccia aperte)all’immigrazione ma per farne lucro?
    Se è questo che vogliamo allora è davvero ipocrisia.

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    • Credo che le critiche politiche insieme alle proposte sono il sale della politica e tutti dovremmo attenerci a questo assunto. Tuttavia spesso, accade che si va oltre la critica e ci si fa prendere dall’apparteneza, formulando giudizi negativi. Condivido perfettamente, per esempio, il giudizio personale su Mario Conte, persona per bene e onesta, e solo per aver accettato una candidatura non può essere oggetto di critiche offensive. Vale per lui e per tutti. Infatti le mie critiche non sono mai orientate su vicende personali, sono un democratico, e non potrebbe essere diversamente. Sono critiche, ma sono anche osservazioni, e sono anche commenti ed opinioni, e mi piacerebbe che tutti facessero così senza spandere rabbia e cattiverie. Poi se non si accettano alora è un problema diverso. Per come siamo messi di critiche se ne potrebbero fare tante e potrebbero anche essere gravi e non risparmierebbero nessuno. Limitiamoci a dare il nostro contributo al fine di rasserenare gli animi.
      Grazie per i tuoi interventi

  8. Fenomenologia (brevissima) dell’animale ebolitano (in senso aristotelico)
    Se fossimo in una favola di Esopo e dovessimo raffigurarci la trasfigurazione animale dell’Uomo Ebolitano verrebbe senz’altro da pensare in maniera riflessa alla bufala, quale animale che più rappresenta la sua economia. A una riflessione più attenta tuttavia, non sfugge che le costanti e ripetitive accuse dell’Uomo Ebolitano rivolte allo Straniero, in particolare se Cilentano, sono tendenzialmente rivolte alla Pastorizia, in termini tendenziosamente spregiativi. Invero riguardano un’arte antica, nobile, che non a caso ha ispirato da tempi remoti i Poeti. Pastore era infatti Filezio che aiutò Ulisse, Pastore era il Dio Pan, nome mutuato dal verbo greco paein, cioè “pascolare”, ma che racchiude, in senso cosmologico, il Tutto. Il verbo paein infatti è vicino alla radice πᾶν, “tutto” appunto. E, per chiudere subito la digressione etimologica, non deve sorprendere che è proprio del termine sanscrito pūṣyati il significato di “colui che fa prosperare”. Ce ne sono poi molti alti di pastori noti in Letteratura, da quelli prosaicamente dannunziani a quelli evangelici di Saramago. Il Pastore, lungi dalla rappresentazione degradante che l’Uomo Ebolitano vorrebbe conferirgli, è pertanto, nella Storia dei Simboli, una figura-guida. D’altra parte, per eterogenesi dei fini, l’Uomo Ebolitano che invoca il Simbolo del Pastore, diventa in questa ipotetica chiave fiabesca una trasfigurazione della Pecora. Anche qui va fatto però immediatamente un passaggio per sgombrare il campo dell’immaginario ir-riflesso. La Pecora infatti non è il simbolo dell’ignoranza cieca, che si affida al Gregge. E’ invece un animale laborioso, produttivo, pacifico, che tuttavia ha necessità di guida. Della guida del Pastore appunto. Purtroppo tuttavia l’Uomo-Pecora Ebolitano è un animale ferito, una Pecora Ferita, dai Cattivi Pastori che in questi anni si sono susseguiti nel paesaggio ebolitano. In un tentativo di repulsione cieca di ciò che è Straniero, la Pecora Ebolitana ha pensato di potersi affidare alle insapienti mani di improvvisate guide locali. Alcune si sono rivelate anch’essi la riproposizione di personaggi letterari, come dei tristi Don Chisciotte che tra un urlo di voler cambiare il mondo e il tentativo di distruggere i moderni mulini a vento, hanno lasciato solo macerie e degrado. Alcuni integerrimi figuri si sono richiamati invece a Beckett e al suo Godot. Qualcuno li sta ancora aspettando, magari fidandosi degli epigoni per continuare l’assurda rappresentazione. Si sono poi avvicendati Lupi mascherati da Agnelli. Ma questo è Fedro non Esopo. Però anche la figura del Predone dantesca sarebbe calzante. Succede poi che a volte le fiabe siano squarciate nella loro finta ingenuità, e la Realtà deflagri nella scena con tutta la sua immediata irruenza. E’ il caso che siano piombati sulla realtà politica pregiudicati, indagati, persone avvezze alla tratta di esseri umani e alla distruzione spregiudicata dell’ambiente. E’ in uno scenario già descritto nei libri di Roberto Saviano, che l’Uomo-Pecora Ebolitano si accinge perciò a queste Nuove Elezioni, con animo smarrito e terrifico. A chi affidarsi in questi periodi dagli echi lontani di capi-tribù afgani che stanno riprendendo terreno? Ma ecco che proprio Esopo ri-torna a proposito, con la sua fiaba “Le rane chiedono un re”. Le rane, dopo aver vituperato il re-travicello per la sua eccessiva pacatezza, si erano ritrovate a dover affrontare un re-biscia dai denti aguzzi (e chissà che sulla Scena Ebolitana non vi sia qualcuno che nasconda tale travestimento) cercando di salvarsi e supplicando Zeus di riprendersi quella biscia malvagia. Esopo dà proprio la parola a quest’ultimo per chiudere la favola, facendogli dire “vi avevo mandato un buon re e voi l’avete rifiutato. Adesso, tenetevi quello malvagio”.
    Ecco, per sua fortuna l’Uomo-Pecora Ebolitano non si trova in una favola di Esopo e può ancora salvarsi dalla biscia dai denti aguzzi. Deve però guardare al futuro con la memoria del passato e l’attenzione sul presente. Un buon Pastore può essere utile. Da evitare sicuramente ci sono gli affaristi, quelli, loro sì, della prima ora.

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    • TUTTO QUESTO PANEGIRICO PER DIRE CHE SEI UNA PECORA FELICE E CONTENTA NEL GREGGE DEL BUON ED ATTEMPATO PASTORE 😉
      ALLORA GODINE E SBATTI ANCHE LE MANI….

    • Bee: al di fuori di metafora, il pastore ci ritenta coi pastorelli nel piazzarli un po’ dappertutto, da 50 anni ha un’ipoteca su questa città, che vergogna mi sembra poco.
      Cari concittadini, svegliatevi!

    • Carissimo, quando farai tu il Direttore farai come vuoi. Nessuno ti prega di commentare e scrivere ma ti ho garbatamente spiegato che non intendo pubblicare link di tv locali, di chicchessia e poi in maniera invasiva. Metto le croci laddove rimane un senso ma non consento a nessuno di fare pubblicità diversa a chicchessia e con mezzi terzi.

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