Da Quaranta e Ritorto a Cammarano e Pellegrino, la Città “Vallo di Diano” una idea e un progetto lunghi 60 anni.
Il presidente della Commissione Aree Interne Michele Cammarano a margine della seduta sul tema Vallo di Diano Comune unico: “Enormi vantaggi con una sola gestione e con l’accorpamento di 15 amministrazioni. Pronte tre pdl con i colleghi Pellegrino e Pierro”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
VALLO DI DIANO – “Il Comune Unico del Vallo di Diano potrebbe presto diventare una realtà. – dichiara il presidente della Commissione regionale speciale Aree Interne Michele Cammarano a margine dell’audizione sul tema. – A 22 anni da quanto fu proposto per la prima volta e dopo una serie di iniziative istituzionali che abbiamo portato avanti negli ultimi anni, sia sul territorio che in Consiglio regionale, da oggi il tema è al centro dei lavori della Commissione Aree Interne.
Da sempre sosteniamo la fusione degli attuali 15 comuni di un comprensorio che ha una densità demografica che supera i 60mila abitanti, finendo col diventare il secondo comune più popoloso della provincia di Salerno e il decimo in tutta la Campania. – continua il Presidente della Commissione Aree Interne Cammarano (M5S) – Una soluzione che aprirebbe molte più opportunità di accesso a fondi pubblici. Siamo pronti a dare il nostro contributo, ma soltanto dopo che ci sia il consenso, attraverso un referendum, dei cittadini. Per questo, con i colleghi e membri di Commissione Pellegrino e Pierro e con i sindaci del Vallo, stiamo lavorando a tre proposte di legge in Consiglio regionale per ripristinare il quorum per i referendum regionali, per incentivare l’unione di più comuni e per la tutela delle eccellenze dei comuni”.
“Con l’accorpamento – prosegue il il Consigliere regionale e Presidente Cammarano – ci sarebbe un’unica amministrazione, con costi notevolmente ridotti, tenuto conto che ci sarà un solo sindaco, che il numero complessivo di consiglieri scenderebbe a 27 dagli attuali 166, e che l’unica giunta sarà composta da sette assessori, in luogo dei 43 attualmente in carica. Le unioni di più comuni, inoltre, sono finanziate dallo Stato con 30 milioni di euro a fondo perduto, che rappresenterebbero un autentico tesoro per il rilancio dell’intero territorio del Vallo di Diano. Si tratterebbe di una svolta per una realtà fondamentale nelle aree interne della Campania e per sostenerla siamo faremo ogni sforzo come Commissione Aree Interne, al fine di elaborare una proposta di legge che vada nella direzione di unire i piccoli comuni mantenendo le identità storico culturali come municipalità”.
Erano gli albori degli anni sessanta quando si parlò per la prima volta dell’idea di riunire in un’unica città il comprensorio costituito da 19 comuni del Vallo di Diano per un totale complessivo di circa 60mila abitanti, una idea poi ripresa da Enrico Quaranta deputato Socialista di San Pietro al Tanagro alla fine degli anni Settanta che riuscì a coinvolgere con il suo fido Consigliere Regionale Gerardo Ritorto di Polla anche l’architetto Paolo Portoghesi. Idea osteggiata dall’estabilichement democristiano allora prevalente e dominante.
E da Enrico Quaranta e Gerardo Ritoro a Michele Cammarano e Tommaso Pellegrino, la Città “Vallo di Diano” è una idea e un progetto lunghi 60 anni, e chi sa che non è la volta buona. Insomma, è proprio vero: la speranza è l’ultima a morire; basta solo non crederci moto. Per morire c’è tempo.
Vallo di Diano, 7 luglio 2021