Svincolo ANAS e Caserma Polstrada, Elettrodotto Terna, Alta Velocità-Alta Capacità, ZES, Castello, Ambiente: 10 domande all’On. Adelizzi (M5S).
Eboli è indifesa e delusa, quanto incide la gestione Commissariale in questo momento nevralgico? Perché la Piana del Sele è bypassata dai progetti “strategici” nazionali? Sono veramente quelli che servono al nostro territorio? Perché i fondi del PNRR sono destinati a Progetti calati dall’alto e senza confronto? Che ruolo hanno avuto i 3 Ministri e i Parlamentari locali? L’On. ebolitano Cosimo Adelizzi prova a risponderci.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – La pandemia pare si stia tenendo a freno e l’Italia sta ripartendo, si appresta a riprendersi man mano in tutti i settori dell’economia, sembra, nonostante tutte le indecisioni e le stranezze da parte del Governo, che la stagione estiva sta partendo alla grande, e anche gli altri Paesi hanno allentato le restrizioni nei confronti dell’Italia. Una circostanza questa non di poco conto, visto che il turismo rappresenta il 13% del PIL.
Ormai dopo tanti pastrocchi siamo vicini ai 40milioni di italiani vaccinati, i contagi diminuiscono e scendono anche i ricoveri e i decessi, e l’Italia così è pronta a ripartire. Sicuramente è un nuovo inizio tuttavia si dice che: gli esami non finiscono mai; e così è, infatti, il Governo ha presentato il suo Piano (PNRR) in Europa e per quanto vi sia tanta speranza, i problemi non mancano e nemmeno ci si prova a scansarli. Infatti la nostra Piana del Sele, non di meno la Campania e il Mezzogiorno d’Italia, sembra essere quella più colpita dalla “indifferenza” politico-amministrativa e quella più aggredita dalle grosse “multinazionali di Stato” che a loro piacimento fanno e disfano progetti miliardari, impegnando quasi tutti i fondi che sono destinati dall’Europa e non risolvendo i nostri veri problemi.
E così l’ANAS fa quello che gli pare, e approfittando della gestione distratta e distante da ogni problematica del Comune di Eboli retto da un Commissario Prefettizio poco incline alle relazioni sociali e istituzionali e, a giudicare dalle problematiche, poco attento a quello che in questo momento gli gira intorno, tanto è che l’ANAS tenta di ridurre il suo impegno finanziario di 18milioni di euro (Finanziamento Cipe), per realizzare lo Svincolo Autostradale e magari sopprimendo anche l’edificio che dovrebbe ospitare la Polstrada nella stanca commissariale.
E fosse tutto qui, non sarebbe nulla, intanto ad uno ad uno sono piombati sulla nostra Piana altri due progetti: L’Elettrodotto sottomarino Tyrrhenian Link della Terna, società di Cassa Depositi e Prestiti (il forziere d’Italia) che devasta la nostra Piana con un grovigio di cavidotti e due centrali di trasformazione grandi complessivamente quanto 15 campi di calcio; L’Alta Velocità – Alta Capacità della tratta RFI Napoli – Reggio Calabria, e Battipaglia – Eboli – Potenza, e Battipaglia-Agropoli-Vallo della Lucania-Sapri; anche questi due progetti finiti nella stanca commissariale, peccato che occupano miliardi di euro (28 solo per AV-AC) progetto che bypassa la Piana e il Cilento per altre destinazione realizzando per questo 180 km di gallerie, salite e discese. Problematiche che si aggiungono ad altre come è accaduto con la estromissione della Zona Industriale di Eboli dalla ZES. Tutte questioni che pari, pari abbiamo voluto investire con una intervista esclusiva il Deputato ebolitano del M5S Cosimo Adelizzi il quale in qualche modo ha affrontato i temi principali propostigli in 10 domande.
D – On. Adelizzi il Governo ha predisposto il PNRR e i progetti che interessano il Mezzogiorno sembra lo abbiano minimamente coinvolto e sebbene se ne parli già dalla primavera scorsa il “carniere” dei finanziamenti contiene progetti sicuramente strategici ma figli di grandi gruppi economici e finanziari ma che escludono i grandi temi che toccano il Sud o i Sud. Che ne pensa?
R – Io ritengo che il Pnrr sia un’occasione storica per l’intero Paese e, in particolare, per le Regioni del Sud che da sempre convivono con un divario territoriale rispetto alle Regioni del Nord, mai realmente superato. Come abbiamo formalmente chiesto in Parlamento, e come ha quindi ribadito anche il presidente Draghi, al Mezzogiorno andrà più del 40% delle risorse dei fondi europei assegnati all’Italia. Parliamo di circa 82 miliardi di euro che verranno utilizzati in particolare per le infrastrutture, la mobilità sostenibile e l’Alta velocità; per l’istruzione; per la digitalizzazione e l’innovazione; per la sanità; per la transizione ecologica; per l’inclusione e la coesione. Per me si tratta di grandi temi di straordinaria importanza per il Sud. Questi investimenti rappresentano anche una sfida per i nostri territori e per gli amministratori locali, che dovranno dimostrare di saperli impiegare al meglio e in tempi brevi. Io sono fiducioso che la risposta sarà più che positiva.
D – come parlamentare campano che effetto le fa sapere che proprio su quei grandi progetti non vi è stato nessun coinvolgimento dei territori
R – Il Governo aveva il compito di disegnare gli obiettivi, le cosiddette missioni, del Piano nazionale di ripresa e resilienza per poter ricevere i fondi europei, anche nell’ottica di un rilancio nazionale dell’Italia. Grazie al lavoro fatto dal Governo Conte 2 gran parte dei progetti erano già stati definiti, e con il nuovo Governo si è potuto procedere a inviare il piano a Bruxelles. Ora inizia un’altra fase, in cui il ruolo dei territori sarà fondamentale. Al di là delle polemiche, io credo che lo spirito giusto per raccogliere questo importante compito sia quello della collaborazione a più livelli istituzionali tra chi ha la responsabilità del governo nazionale e chi amministra i territori.
D – Che ruolo hanno avuto i 3 Ministri e i parlamentari del Sud, le Regioni e per finire le Province i Comuni e le comunità amministrate nella individuazione dei progetti.
R – Il rilancio del Sud non deve stare a cuore solo ai parlamentari o ai ministri del Sud, semplicemente perché se le differenze territoriali venissero superate e si lavorasse davvero allo sviluppo omogeneo di tutte le aree del nostro Paese, sarebbe la competitività dell’intera nazione a beneficiarne. Bisogna partire sempre da questo presupposto quando si parla di Mezzogiorno, per non ridurre tutto al solito discorso sull’assistenzialismo. Come ho poi già detto, il Governo ha disegnato una cornice di interventi per ricevere i fondi europei e adesso si aprirà un percorso di lavoro sinergico a più livelli, con le comunità locali, per mettere in pratica i tanti e importanti obiettivi. Non conviene a nessuno perdere tempo.
D – Tralasciando gli altri, sono almeno 4 i grandi progetti che interesserebbero il suo collegio e la sua Città:
- Alta Velocità Afragola-Reggio Calabria;
- Alta Capacità Napoli-Battipaglia-Reggio Calabria;
- Napoli-Battipaglia-Eboli-Sicignano-Potenza;
- Progetto Terna dell’elettrodotto sottomarino con due centrali di trasformazione grandi complessivamente come 15 campi sportivi;
Oltre che l’esclusione della Zona Industriale di Eboli dalla ZES e dalle nuove vie commerciali individuate nelle Portualità. Non le sembra sia troppo per la Piana del Sele, per Eboli, Battipaglia.
R – Sul prolungamento della linea Alta Velocità fino a Reggio Calabria sarà investita una quota importante delle risorse del PNRR, circa 11,2 miliardi su un totale di 25 miliardi di fondi destinati all’Alta Velocità. Non sarà realizzata l’intera rete fino a Reggio Calabria ma solo i lotti prioritari: Battipaglia-Praia e Praia-Tarsia. Nel nostro territorio i treni veloci continueranno a percorrere l’attuale infrastruttura fino a Battipaglia, stazione su cui sono all’esame importanti progetti che mirano a valorizzarla, per far sì che diventi un hub Alta Velocità di scambio intermodale.
Per la linea Battipaglia-Eboli-Sicignano-Potenza sono stati già avviati i lavori di velocizzazione della rete e ammodernamento delle stazioni, interventi che interesseranno anche la comunità di Eboli. A lavori ultimati avremo la riduzione dei tempi di percorrenza anche su questa rete ferroviaria.
Per quanto riguarda il progetto dell’elettrodotto Terna ho in programma un incontro con i vertici dell’azienda, mentre invece non ho difficoltà ad affermare che escludere la Zona industriale di Eboli dall’area ZES è stata purtroppo una scelta scellerata effettuata dalla Regione.
D – Come se non bastasse si aggiunge il pericolo di un ridimensionamento dello svincolo autostradale e la perdita della Caserma Polstrada, come pensa di muoversi, atteso che la Città è governata da un commissario prefettizio che sembra non sia incline a nessun rapporto sociale ed istituzionale. Come si è mosso, si è rapportato con il commissario De Jesu? Ha contattato l’ANAS? Con quali risultati?
R – Lo svincolo autostradale di Eboli presenta criticità rimaste irrisolte da troppo tempo, che causano notevoli disagi sia alla comunità locale sia agli utenti della strada. Ho personalmente coinvolto l’ANAS sulla problematica, con la quale si è riusciti ad individuare la soluzione più idonea e senza ridimensionamenti, grazie allo studio di fattibilità redatto dai tecnici della società. La caserma della Polstrada è un presidio di sicurezza al quale la nostra città non può assolutamente rinunciare; mi sono rapportato più volte con il Commissario prefettizio, il quale mi ha rassicurato in tal senso.
D – Problemi, sempre nella sua Città, che non escludono quelli legati al Castello Colonna alla sua presenza ma soprattutto al suo stato strutturale che ne compromette la sua futura tenuta e la sua storia millennaria, puntellato quale è per i crolli avvenuti e quelli che vi saranno se non si interviene con urgenza e incisività.
R – Il Castello Colonna, simbolo storico non solo della città di Eboli ma anche dell’intera Piana del Sele, è da sempre al centro della mia attenzione. Nel corso degli anni, più volte ho sollecitato i vertici dell’amministrazione comunale per avviare un iter istituzionale capace di mettere in luce la questione, ma purtroppo, non si sono create condizioni favorevoli per una collaborazione fattiva.
D – Si è attivato a contattare il Ministero di Grazia e Giustizia? Lei ha anche interessato il Commissario De Jesu, quali iniziative sono state prese da lei e dal Commissario Prefettizio?
R – Ora finalmente la situazione è cambiata, e i passaggi per superare l’emergenza sono stati effettuati con urgenza e incisività. Ho protocollato una richiesta di accesso agli atti per avere contezza delle perizie effettuate, ma anche per avere una documentazione che certificasse le competenze da interessare per procedere con l’iter di messa in sicurezza e restauro dell’opera. Il Commissario De Iesu, mostrando massima collaborazione, ha allertato gli uffici fornendomi la documentazione necessaria. Successivamente, ho incontrato i referenti del Comitato Centro Storico nelle persone di Vito Pindozzi e Giovanni Tarantino. Contemporaneamente, ho attivato una rete istituzionale che potesse agire con urgenza sull’emergenza e che potesse, al contempo, intervenire sulla struttura con azioni a più ampio raggio. Da qui, si è fatto innanzitutto quanto oggi è visibile agli occhi dei cittadini: il ripristino della viabilità della sede stradale sottostante la cinta muraria, che ha alleviato le difficoltà dei residenti e dei ristoratori del centro storico. Ma sono anche già partite, ad opera del Provveditorato regionale della Campania, le procedure per la messa in sicurezza della cortina in muratura.
D – Non è da meno l’attenzione per l’Ambiente e i rifiuti, perché anziché completare il ciclo dei rifiuti con un biodigestore anaerobico si realizzerà un secondo impianto di compostaggio nel CdR Di Battipaglia a 2 km da quello di Eboli?
R – Da quanto mi risulta, la realizzazione di un secondo impianto di compostaggio tra Eboli e Battipaglia è solo un’ipotesi, che non è detto trovi poi realmente concretezza. Sarà certamente compito delle prossime amministrazioni delle due città quello di capire bene, approfondendo insieme alla Provincia di Salerno e alla Regione Campania ogni aspetto della questione, quale soluzione sia la migliore per tutelare la salute pubblica, fortemente provata da un’incidenza tumorale notevole che probabilmente rappresenta la terribile conseguenza di decenni di politiche sbagliate. Personalmente, per quanto di mia competenza, offrirò piena disponibilità e massima collaborazione.
D – Rispetto all’Ambiente e alla riqualificazione del suolo, dell’aria, dell’acqua, del mare quali sono le misure che potrebbero essere inserite in un grande progetto che riqualifichi l’intera piana del sele dal mare alle colline?
R – Una delle cinque stelle del Movimento è praticamente tutta dedicata all’ambiente. Già questo sarebbe sufficiente a comprendere quanto i temi ambientali siano importanti all’interno dell’azione della forza politica che mi onoro di rappresentare. La Piana del Sele ha un ecosistema di tipo mediterraneo. La sua terra è fertile, la sua costa, per lo più bassa e sabbiosa, si estende per moltissimi chilometri e non mancano paesaggi fluviali che, valorizzati, potrebbero rappresentare una risorsa importantissima su cui sono stati spesi pochissimi progetti finora. L’agricoltura è pane quotidiano per gli abitanti di Eboli e non solo, ma a lungo termine rischia, senza regole, di estinguere i suoi benefici. Le aziende che producono la quarta gamma, solo per fare un esempio, coprono il territorio di serre fatte sostanzialmente di plastica. Questo comporta due conseguenze: la copertura in plastica impermeabilizza in maniera crescente il suolo, e ciò è spesso causa di dissesti in caso di piogge copiose. Avviare un serio progetto per razionalizzare meglio le superfici destinate alla coltivazione sotto serre è qualcosa che va fatto nell’immediato, con l’aiuto di professionisti che possano comprendere le esigenze degli imprenditori legate alla produzione e, contestualmente, progettare strategie che abbiano un impatto minimo sull’ambiente, pure da un punto di vista visivo. Anche il Sele e i suoi affluenti devono essere valorizzati: andrebbero rimboschite le aree perifluviali e questo non solo renderebbe il paesaggio molto più pregevole, ma migliorerebbe l’ossigenazione di tutta la Piana fino al mare.
D – Andando oltre, a ottobre a Eboli si vota, il M5S nella sua Città sembra essersi disperso in diversi rivoli, farà una sua lista, riuscirà a partecipare in coalizione o da sola?
R – Sono felice di comunicarLe che il Movimento Cinque Stelle a Eboli non è affatto disperso in mille rivoli, e sarà un fiume in piena. Sto avendo tantissimi incontri sia con le parti politiche sia con esponenti della società civile. Mai come oggi, Eboli ha la necessità di attuare politiche incisive che sappiano guardare lontano. E’ una città che non solo ha pagato un prezzo doloroso nella battaglia contro il covid, ma esce anche martoriata dai processi giudiziari che l’hanno travolta. C’è una immagine da tutelare, e come ebolitani dobbiamo riscoprire il senso di comunità e sfruttare tutte le possibilità che il territorio ha già in sé e che reclamano attenzione e cura. Noi ci siamo.
Eboli, 11 giugno 2021
A che serve fare progetti se tra poco si va a casa? 🙂