Mattarella: “La Mafia esiste ancora non ci sono alternative o si è contro o si è complici. Lo Stato sia vigile. Mentalità nuova da sacrificio Falcone-Borsellino“.
Il Capo dello Stato nell’anniversario della strage di Capaci e l’assassinio di Falcone e della sua scorta a Palermo depone una Corona di Alloro: “È sempre di grande significato ritrovarsi nel bunker, un luogo di grande valenza simbolica, dove lo Stato ha assestato importanti colpi alla mafia che estende i suoi tentacoli nefasti in attività illecite e insidiose anche a livello internazionale”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
PALERMO – «La mafia esiste ancora, non è stata sconfitta. E’ necessario tenere sempre attenzione alta e vigile da parte dello Stato“. – Ricorda il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nell’aula bunker di Palermo in occasione della celebrazione dell’anniversario della strage di Capaci – “O si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative – prosegue il Presidente della Repubblica – è sempre di grande significato ritrovarsi nel bunker, un luogo di grande valenza simbolica, dove lo Stato ha assestato importanti colpi alla mafia” che “estende i suoi tentacoli nefasti in attività illecite e insidiose anche a livello internazionale”. “Per questo – ha sottolineato il presidente della Repubblica – è necessario tenere sempre la guardia alta e l’attenzione vigile da parte di tutte le forze dello Stato. Ma la condanna popolare, ampia e possente, ha respinto con efficacia, in modo chiaro, corale e diffuso, i crimini, gli uomini, i metodi, l’esistenza della mafia”.
“Falcone e Borsellino erano due magistrati di grande valore e di altissima moralità. L’intelligenza e la capacità investigativa erano valorizzate e ingigantite da una coscienza limpida, un attaccamento ai valori della Costituzione, una fiducia sacrale nella legge e nella sua efficacia” dice ancora Mattarella. “La mafia volle eliminarli non soltanto per la loro competenza nella lotta alla criminalità organizzata, per la loro efficienza, per la loro conoscenza dei metodi e delle prassi del crimine organizzato – aggiunge ancora il Capo dello Stato – Li assassinò anche perché erano simboli di legalità, intransigenza, coraggio, determinazione. Erano di stimolo e di esempio per tanti giovani colleghi magistrati e per i cittadini, che li amavano e riponevano in loro fiducia e speranza. Sono rimasti modelli di stimolo e di esempio.
La mafia, diceva Antonino Caponnetto, teme la scuola più della Giustizia, l’istruzione toglie l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa” – ricorda ancora il Capo dello Stato. – “Una organizzazione criminale, che ha fatto di una malintesa, distorta e falsa onorabilità il suo codice di condotta, in questi ultimi decenni ha perduto terreno nella capacità di aggregare e di generare, anche attraverso il terrore, consenso e omertà tra la popolazione – ha aggiunto Sergio Mattarella – La mafia, può essere definitivamente sconfitta, realizzando così la lucida profezia di Giovanni Falcone”. Si affrontino sollecitamente progetti di riforma “La credibilità della magistratura e la capacita di riscuotere fiducia è imprescindibile per lo svolgimento della vita della Repubblica: gli strumenti non mancano, si prosegua a fare luce su ombre e sospetti: si affrontino in maniera decisiva i progetti di riforma” – auspica il Capo dello Stato. – “Sentimenti di contrapposizione, contese, polemiche all’interno della magistratura minano il prestigio e l’autorevolezza dell’organo giudiziario“.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver lasciato l’aula bunker dell’Ucciardone, si è recato nella caserma Pietro Lungaro, sede del reparto scorte della questura di Palermo, per deporre una corona di alloro alla lapide che ricorda i caduti degli attentati di Capaci e via D’Amelio, posta all’interno dell’Ufficio Scorte. Le note del Silenzio hanno sottolineato il momento. Poco dopo la prevista cerimonia di disvelamento della teca contenente i resti della Fiat Croma “Quarto Savona 15“, la sigla radio attribuita agli uomini della scorta di Giovanni Falcone. Presente anche il presidente della Camera, Roberto Fico. E’ intervenuto il questore Leopoldo Laricchia. La teca è presentata nella sua veste definitiva, al termine di un recente intervento di restauro che ne ha interessato la struttura. Questo simbolo del sacrificio che si compì il 23 maggio del 1992 resterà esposta in modo permanente alla Lungaro dove giunse il 23 maggio 2017, proveniente dalla scuola Allievi agenti di Peschiera del Garda. Poi consegna da parte del capo della polizia, Lamberto Giannini, dei nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato ai familiari degli agenti caduti il 23 maggio e il 19 luglio 1992, “quale segno di continuità della loro appartenenza alla Polizia di Stato“.
“Cari ragazzi che ascoltate, al contrario di quanto i mafiosi speravano, la conseguenza del sacrificio di Falcone, Borsellino e di chi si trovava con loro e’ stato il grande aumento della diffusione, permanente nel tempo, di una mentalità nuova, di consapevolezza e di rifiuto del fenomeno mafioso“. – Sergio Mattarella si rivolge ai giovani studenti collegati in streaming durante la cerimonia in ricordo della strage di Capaci e indica in loro – “un segno di speranza per il futuro del nostro Paese. Provenendo da Punta Raisi si passa accanto al monumento che rammenta la terribile strage di Capaci: è un punto coinvolgente, di forte ricordo. Voi giovani, che gridate no alle compromissioni, alle clientele, alle complicità, alla violenza, costituite un monumento vivo, dinamico e prezioso” – sottolinea il Presidente della Repubblica. – In voi – prosegue – si esprime la voce della società contro condizionamenti illeciti, intrighi, prepotenze, violenza sopraffattrice; la voce dell’Italia che chiede che tutti e ovunque possano sentirsi realmente e pienamente liberi nelle proprie scelte e nelle proprie iniziative. In definitiva, la voce della civiltà e della storia“. Musumeci e Orlando accolgono Capo dello Stato Ad accogliere questa mattina il capo dell Stato sono stati il presidente della Regione Nello Musumeci, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e la presidente della Fondazione Falcone Maria Falcone. Con l’inno di Mameli eseguito dall’orchestra degli studenti del magistrale Regina Margherita si è aperta nel porto di Palermo la celebrazione per l’anniversario della strage. Nella banchina Maria Falcone, sorella del giudice ucciso e il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. Per il secondo anno consecutivo a causa del Covid non è stato possibile organizzare l’arrivo delle.navi della Legalità con i ragazzi delle scuole di tutta Italia. Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, accompagnata dal Capo della Polizia Lamberto Giannini, hanno deposto una corona d’alloro alla Stele commemorativa di Capaci, sull’autostrada Palermo-Mazara del Vallo, in ricordo vittime attentato del 23maggio 1992.
Palermo, 23 maggio 2021