Del Mese-Ospedale Unico e Aeroporto:sprechi ed errori di prospettive

Razionalizzare la spesa, evitare sprechi, rendere funzionali i servizi. L’Ospedale Unico della Valle del Sele non risponde a questi criteri.

Rispetto all’Aeroporto, vera vergogna e “pista” di scontri di potere, è indispensabile, a fronte alle continue e disastrose sconfitte del pubblico, privatizzare la struttura affidandola ad esperti del settore.

SALERNO – Il Dibattito sulla Sanità in Campania ed in  particolare su quella salernitana e sui vari plessi che, secondo il Piano del Commissario governativo per la Sanità Campana Giuseppe Zuccatelli, dovrebbero in qualche modo subire tagli o chiusure, sta diventando sempre più interessante, anche perché pare che questo Piano non piaccia a nessuno, scontenta tutti e tutti ne prendono le distanze, non centra l’obiettivo di eliminare gli sprechi, e nelle more, riesce solo a procurare incertezze alle strutture che invece hanno bisogno di attrezzature, personale e serenità.

Ospedali che dovrebbero essere ridimensionati, accorpati o soppressi, notizie allarmanti, si sente di tutto. E tra le brutte notizie vi sarebbe anche quella del pericolo che corrono l’Ospedali di Eboli e quello di Battipaglia, i quali, sulla promessa di realizzare un Ospedale Unico, vivono nella incertezza, nella precarietà e subiscono inevitabilmente ridimensionamenti e soppressioni ingiustificate in ragione di quell’Ospedale unico della Valle del Sele, che tutti temono non verrà mai e tutti  sanno come andrà a finire: in una bolla di sapone ma lasciando sul campo un sacco di “morti” e di “feriti”. Quelle scelte non tengono conto delle due specifiche potenzialità, rispetto alle funzioni per i quali erano stati pensati e realizzati e per quelle ragioni, invece, andrebbero potenziati.

Su tutte queste considerazioni e dietro il silenzio di chi invece dovrebbe parlare  ( Il Governatore della Campania Caldoro e lAssessore Regionale alla Sanità Taglialatela) e prendere le decisioni, si inserisce l’intervento di Paolo Del Mese, il “padre” dell’Ospedale di Battipaglia e per una vita operatore ed esperto di sanità sia attraverso la sua attività professionale che parlamentare e istituzionale, che esprime il suo punto di vista sia sull’Ospedale Unico, sia sull’Aeroporto individuandoli come due esempi negativi per il nostro territorio.

Paolo Del Mese

di Paolo Del Mese

SALERNO – Sono stato sempre convinto che la crisi della Sanità nella nostra Regione e nell’intero Mezzogiorno non derivi soltanto dalla cronica mancanza di fondi ma soprattutto, se non in maniera predominante, dalla necessità di razionalizzare la spesa per evitare sprechi  e rendere funzionali al massimo i servizi.

In questa logica appare veramente fuordeviante e quasi irrazionale il progetto sostenuto da più parti relativo alla costruzione di un nuovo Ospedale della Valle del Sele.

Le ingenti risorse necessarie alla sua realizzazione (si parla di 180 milioni di euro!) vanificano in pieno il concetto di razionalizzazione a cui facevo prima riferimento.

Esistono già due plessi ospedalieri di Eboli e Battipaglia che hanno formato oggetto di  interventi di ristrutturazione relativi alla prima triennalità dell’art. 20 L. 67/88, realizzati da tempo; i fondi relativi alla seconda triennalità sono stati legislativamente revocati in attesa di una riassegnazione pari al 35% dell’importo originario precisando che, per quanto riguarda gli ospedali di Eboli e Battipaglia, la progettazione relativa non fu portata avanti proprio in virtù della paventata costruzione del nuovo Ospedale della Valle del Sele.

Non occorre essere esperti in materia per considerare l’inutilità di questa posizione per lo sperpero delle già esigue risorse finanziarie disponibili. Infatti che bisogno c’è di costruire un nuovo ospedale quando completando la riattazione ed ammodernamento dei complessi esistenti, con una spesa nettamente inferiore, si riuscirebbe ad erogare un servizio altamente qualificato a vantaggio delle nostre popolazioni? E il danaro speso per la prima triennalità? Danaro sprecato ed andato in fumo? Piuttosto ritengo necessario definire una volta per tutte il destino dei due ospedali esistenti. Su questo punto credo che debbano essere banditi, per sempre municipalismi sterili e sciocchi tra Eboli e Battipaglia: l’ospedale di Battipaglia ha una vocazione consolidata per la emergenza data anche l’ubicazione del plesso; quello di Eboli per l’elezione e la specialistica avendo già branche di alto livello qualitativo.

In questa visione la disputa sull’accorpamento non ha ragione di esistere rappresentando un elemento esclusivamente formale e non avendo quindi alcune rilevanza se ci siano uno  o due direttori amministrativi e sanitari.

Proprio per rispondere poi, a quel criterio di razionalizzazione più volte richiamato merita particolare attenzione anche utilizzazione delle risorse umane esistenti nei due plessi e nell’intera Asl, cercando di evitare doppioni di servizi inutili data anche la poca distanza esistente tra i due plessi.

Ricognizione dell’organico esistente per rivisitare, di intesa con sindacati, l’utilizzazione del personale riassegnando alle mansioni proprie delle qualifiche di appartenenza del personale assegnato a mansioni diverse.

Sono questi ragionamenti che porto avanti, da diversi anni e credo che sia giunto il momento di assumere decisioni definitive, anche impopolari, non più procrastinabili eliminando, in tal modo, una guerra tra poveri contrassegnata da un alto grado di inciviltà.

Altro punto più grave e dolente è l’Aeroporto di Salerno Costa D’Amalfi.

E’ una vergogna! Una delle poche, se non l’unica, occasione di sviluppo per la provincia di Salerno versa in uno stato di totale immobilismo per la incapacità di redigere e realizzare un progetto serio in grado di farlo veramente decollare.

Senza essere tecnici ma facendo osservazioni e valutazioni da cittadino e da uomo politico e valutando  altresì fatti e prospettive, ritengo sia indispensabile, di fronte alle continue e disastrose sconfitte del pubblico, privatizzare la struttura.

Per privatizzazione intendo la identificazione di imprenditori del settore, in possesso del know- how specifico, in grado di investire in maniera adeguata sia per prolungare la pista sia per sviluppare i contatti necessari per rendere produttiva l’iniziativa.

Non è possibile che l’aeroporto sia diventato solo terreno di scontro pseudo – politico tra fazioni tese ad accaparrarsi soltanto posizioni di potere personale.

Credo che in questo contesto sia auspicabile uno scatto di orgoglio della classe politica dominante, affinché affronti con decisione problematiche così importanti con la competenza e la serietà che meritano , nella certezza di dare le risposte che la nostra provincia si aspetta.

21 commenti su “Del Mese-Ospedale Unico e Aeroporto:sprechi ed errori di prospettive”

  1. Marra Vincenzo. Nell’articolo si pone l’accento sul nuovo ospedale e l’aeroporto. Questi due esempi negativi di infrastrutture di chiacchiere assieme ad altri fallimenti autorizzano il Ministro GiulioTremonti a dire”basta con la cialtroneria” riferendosi alle Regioni meridionali-penso in primis la Campania- che non impegnano i fondi UE.
    Si lavora per i salotti e le consorterie, sottogoverno, vendendo fumo. Non si decide un bel niente.Si dibatte e il tempo passa.
    Si deve cambiare impostazione per riuscire a competere con altre realtà del Paese; non si deve lasciare spazio alla camorra e ai politici mediocri.
    Certamente la faccia ce la salva De Luca, altri fanno finta di sconfiggerlo, assediarlo, occupare presidenze.Lo imitassero sulla concretezza farebbero il bene della nostra Provincia, della nostra Regione, dell’Italia. Vi sono infrastrutture provinciali e regionali scritte nei programmi e che si ripetono da lustri a prescindere dai colori politici. Il programma è continuamente confermato dai “transfuchi”.
    Come fa De Luca a portare avanti le opere pubbliche al netto degli stravaganti oppositori?
    Lavora, lavora, lavora.
    E’ l’unico politico in Campania che ha idee chiare. Sviluppa i programmi a cui i cittadini votando hanno dato fiducia. Sarebbe opportuno che la classe politica nostrana, anzichè ostacolarlo collaborasse senza infingimenti e gelosie per un NUOVO SUD UNITO

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  2. Del Mese,da politico navigato e conoscitore del territorio, mette il dito nella piaga dei mali endemici nazionali, in special guisa meridionali,sprechi e burocrazia.La storia delle politiche per il Meridione è costellata di gravi ritardi e insuccessi. Ma non tutto può essere liquidato come un fallimento. Anzi, gli unici risultati importanti sono derivati da iniziative per il Sud che fossero inquadrate in una strategia nazionale. Basti pensare alla Cassa per il Mezzogiorno, oggi tanto vituperata: nel suo primo periodo di vita, pur tra sprechi e difficoltà, si dimostrò una risorsa forse non risolutiva ma sicuramente utile. Il problema, semmai, va rintracciato nei vent’anni successivi, quando la Cassa perse la propria capacità propulsiva e si trasformò progressivamente in volano di quella logica clientelare-assistenziale che da sempre rappresenta una delle principali cause del ritardo del Sud. La risposta alla crisi della Cassa per il Mezzogiorno ha finito però per peggiorare la situazione. Il definitivo trasferimento di tutte le funzioni in capo a Regioni, Province e Comuni ha prefigurato quel passaggio dall’intervento straordinario all’intervento ordinario che, in concreto, ha avuto l’effetto di derubricare la “questione Sud”, fino a quel momento considerata – anche formalmente – un problema nazionale. Ci si illuse allora che l’intervento ordinario e il coinvolgimento degli enti locali nella gestione degli incentivi potessero rappresentare un’inversione di tendenza. E invece sono diventati parte del problema: i costi sono lievitati e il quadro strategico si è segmentato, con risultati deludenti quando non fallimentari. E quanto la perdita di un orizzonte comune e di una dimensione di sistema possa essere deleteria, lo si è visto analizzando per quantità e per qualità la capacità di impiego delle risorse disponibili. Pensiamo ad esempio l’insufficiente capacità di utilizzo dei fondi europei. Rispetto ad altri paesi, l’Italia ha utilizzato circa l’80% delle risorse assegnate, ponendosi al di sotto della media europea. E con la regola del disimpegno automatico – secondo l’ultimo rapporto SVIMEZ – abbiamo perso risorse per circa 140 milioni. Ed anche quando sono state impiegate, le risorse sono state troppo spesso destinate a interventi di ordinaria amministrazione, o ai progetti più disparati messi in campo a prescindere dalla loro valenza per il solo scopo di non far decadere i contributi.l ministro dell’Economia Giulio Tremonti torna ad attaccare le amministrazioni regionali del Sud per aver utilizzato solo una minima parte degli oltre 40 miliardi di fondi europei e chiede di dire basta alla “cialtroneria di chi prende i soldi e non li spende”. Lo dice prendendo la parola all’assemblea della Coldiretti e alle sue parole risponde subito in prima battuta il presidente della Conferenza stato-regioni Vasco Errani, invitandolo ad aprire una commissione per capire perché le regioni del Sud non spendono bene.E per Tremonti “mentre cresceva la protesta contro i tagli subiti aumentava l’accumulazione dei capitali non usati e questo é una cosa di una gravità inaccettabile. Più il Sud declinava più i fondi per il Sud salivano”.Spendiamo i fondi e spendiamoli bene per la PIANA DEL SELE, in futuro non siamo certi di avere altre occasioni di sviluppo reale e non strombazzato come di maniera.

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  3. Nell’articolo qui riportato, che ho letto con piacere oggi sul Mattino, rivedo le mie stesse, identiche considerazioni a proposito dell’Ospedale Unico, pubblicate a suo tempo sulla stampa locale ( Cronache del Mezzogiorno gennaio 2009) e sempre da me sostenute anche in occasione di vari incontri televisivi oltre un anno fa. Vengono espresse dallo stimatissimo on. Paolo Del Mese, cui mi legano i bei ricordi di una stagione politica difficile ma esaltane, nonostante le incomprensioni che hanno fatto divergere i nostri percorsi.

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  4. Del Mese ha ragione. dell’Ospedale Unico non abbiamo a che farcene. Sprecare tutti quei soldi per costruire una struttura che ha meno posti letto, meno dipendenti e gli stessi servizi e forse in meno rispetto a quelli che abbiamo oggi è veramente irresponsabile.
    Mettete gli ospedali di Eboli e di Battiapèglia in condizione di opreare piuttosto.
    ma come lo vogliono costruire questo ospedale, se non ci sono nemmeno i soldi per pagare gli stipendi. Ridicoli.
    Del Mese di ospedali se ne intende con lui gli ospedali e spoecie quello di Battipaglia funzionavano e come.

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  5. Ieri mattina domenica ho fatto un prontosoccorso,perche mio figlio
    aveva preso un botto sull’occhio, gonfiandosi e chiudendosi.
    Nel recarmi in ospedale lo visitarono e dissero di tornare l’indomani perche l’oculista non c’era e la cosa non era grave ,chiesi se potevo andare a battipaglia o addirittura a salerno ,mi risposero che era la stessa cosa,di domenica vi è la reperibilita dello specialista in caso di emergenza. Dieci anni fa per mia sventura mi trovai piu o me4noi nella stessa situazione,in dieci anni sono cambiati governi persone ma la musica è la stessa.
    Voglio dire che le tasse per la sanita li pagiamo tutti ma questa non funziona e parlano di ospedale unico. Pero’ è anche vero che è anche colpa della gente sopratutto gli impiegati ospedalieri con il loro atteggiamento insofferente a fare il proprio dovere strafottenza fanno si che si creano spaccatture anche nell’opinione pubblica . Ebbene arrabbiato piu che mai esclamai “fanno bene a chiuderlo l’ospedale” perche comunque in caso di pronto intervento devi andare fuori ,lontano a cercare un medico disponibile. Li sulla collina dell’ospedale vedo sempre gli stessi ,personale paramedico ,medico e non ,che hanno sempre vissuto in ozio e molti per anzianita di diritto hanno fatto carriera. Cosi le cose non funzionano e allora succede che un giorno si decide di chiudere l’ospedale. Vediamo quanto è costata solo la struttura
    edile ,sembra che sia stata la torre di Babele interminabili lavori
    mai portati a conclusione ,modifiche restauri sono costati quanto al nuovo ospedale da realizzare e molti ebolitani si sono arricciti.

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  6. Razionalizzare la spesa significa dare una stretta sulle cose inutili o superflue. Nel raggio di 7 chilometri ci sono 6 centri di riabilitazione, che si fregano un sacco di soldi di convenzioni. Incominciamo a fare risparmio su questi e poi si vedrà. Altro che ospedale unico.

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  7. L’Ospedale unico e l’aeroporto due fallimenti. L’aeroporto è fallito, l’ospedale è fallito sul nascere. Quando c’era Del Mese a Battipaglia funzionava tutto e nessuno si permetteva di metterlo in discussione, ora con tutti questi politici novelli il risultato è che lo chiudono.

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  8. C’è un disegno preciso. Quello di ridimensionare gli Ospedali di Eboli e di Battipaglia, gli unici due ospedali che non hanno padrini politici. Era così prima ed è così adesso che ha vinto il centrodestra.
    Quando cera Paolo Del Mese questo non succedeva.
    Il vero demolitore di questi due ospedali è stato prima Antonio Valiante, per favorire Vallo della Lucania e ora Cirielli per favorire gli ospedali di Cava e dell’agro.
    Tutti gli altri deputati e senatori, compreso quel farfallino di Andria, dormono o non contano niente.
    Poveri noi.

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  9. Paolo Del Mese ha ragione. L’Ospedale unico è una stronzata. serve solo a rimandare l’agonia. Noi operatori della sanità battipagliese, Quando i politici di allora dicevano che l’Ospedale Maria SS della Speranza era un “feudo” di Del Mese, e che non si muoveva una foglia se non per clientele varie, ci meravigliavamo.
    Non siamo mai stati così liberi come quando c’è stato Del Mese.
    Ha fatto pure clientela, ma come gli prospettavi qualcosa era sempre disponibile.
    Oggi viviamo una cappa e vcino alla pensione non mi sento di dire che l’Ospedale di Battipaglia è morto da quando non c’è più Paolo Del Mese. E questa brutta fine la farà anche quello di Eboli, governato da persone che con le loro piccole vendette non portano bene.

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  10. Viva la libertà ,no ilo bavaglio
    viva il popolo.
    Vogliamo volti nuovi nella politica i fantasmi e le loro ombre non ci interessano.
    Lui c’entra con le terre dell’istituto orientale e il vecchio prog, …o del porto canale .
    Hannno dominato le scene con Conte ,Andria ,Gallotta ed altri del territorioe non hanno combinato niente adesso vogliono far credere che cosa? Bastano gia i politici fannulloni del momento che sono incompetenti e disertano i consigli ,

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  11. E’ inutile, questi fascistoni hanno deciso che si devono chiudere e lo faranno. Gli Ospedali sono spacciati. Chi li ha votati saprà cosa fare spero.

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  12. @Antiamericano-
    Paolo Del Mese che io sappia non c’entra proprio niente con le terre dell’Orientale, ne per quelle di Eboli che per quelle di Battipaglia. C’entra Conte per il fatto che vivendo a S. Cecilia conosce chi le ha in mano.
    Non dire sciocchezze. Poi se sono colpevoli solo perché appartengono alla prima repubblica, spiegami le facce nuove quali sono. Quelle che vedo in giro sono facce di bronzo.

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  13. Eccoci quà adesso accolliamo tutte le responsabilità a Del Mese. Sono ormai 20 anni che imperversa il “nuovo”. Questi nuovi fanno chiudere gli Ospedali, le fabbriche, mettono le mogli, le fidanzare, i figli le comari ecc nelle liste bloccate e li fanno deputati.
    Fatemi ridere.
    Intanto quando c’era Del Mese l’Ospedale di Battipaglia funzionava, adesso con la scusa di farne uno nuovo lo chiudono.
    E tenetevi il nuovo. Io sono contrario.

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  14. Indubbiamente l’Ospedale con Del Mese è decollato ed è stato protetto, ma ormai ha perso il suo slancio e Del Mese non c’è più.
    Ma è mai possibile che una struttura debba sperare di avere un suo protettore per continuare ad esistere?
    Un comprensorio come quello di Battipaglia è ben servito da questo Ospedale, quello di Eboli serve un’altro comprensorio, per cercare di razionalizzare la spesa non è necessario farne uno nuovo spendendo milionin di euro, è necessario organizzare insieme le due strutture.
    E’ l’uovo di colombo.

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  15. Caro Paolo Del Mese, ma cosa hai fatto per l’aeroporto? L’Ospedale di Battipaglia era una tua creatura e l’hai gonfiata di amici degli amici, ma per Pontecagnano e per l’aeroporto?
    Sicuramente questi che lo gestiscono sono incapaci, ma le tue responsabilità sono, anche se pregresse, sono uguali.

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  16. ha detto tremonti che siete dei fannulloni ed altro forse ha ragione,oppure no?
    Io mi chiedo se e vero che l’unione europea ha stanziato fondi che non sono stati usati perchè allora non si usano per fare deccollare l’aereoporto di Pontecagnano? Un saluto e un grazie per l’ospitalità.

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