Resuscitato dal neodirigente del settore Francesco Mandia l’appalto del verde pubblico. Oggi la firma nella Casa Comunale.
Una storia di malaburocrazia lunga circa 2 annni, tra ribassi del prezzo e stralci di gara protrattasi nel tempo e degenerata nel paradossale. La trascuratezza di alcune aree urbane e le segnalazioni allarmate dei cittadini sembrano aver sortito l’effetto desiderato: siamo ad una svolta? Al commissario De Iesu l’ultima parola.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Un’ennesima storia di burocrazia borbonica è quella inerente la manutenzione del verde pubblico ad Eboli, oggetto di articoli di stampa laddove si sono ripercore tutte le fasi dalla aggiudicazione della gara: dalla centrale unica di committenza il 28 ottobre 2019 passando all’affidamento dei “Vivai Marrone” Antonio di Melito (Napoli) con la specifica pure di un sensibile ribasso di quasi il 36% che fa il paio ad una somma che il Comune eburino, avrebbe dovuto spalmare nel bilancio triennale fino al corrente anno di quasi €59.000, ma tra il dire ed il fare come al solito, c’è di mezzo il mare e ci scappa l’imprevisto.
Un ribasso che aveva sfiorato il 36% dunque, niente male in termini di risparmio, ma si sa con che nelle “more”, la pulizia delle aree verdi non può di certo attendere sic et simpliciter, le lungaggini burocratiche italiche, e ad aggravare il tutto, si aggiunga il patente e sedimentato stato di incuria che riversavano alcune zone del centro cittadino negli ultimi mesi, un’immagine davvero poco edificante. Difatti a tal proposito fu effettuato uno stralcio dell’appalto in questione a favore della “New Ecology Service” all’incirca €9.000 operativo fino a fine anno scorso, per salvaguardare l’igiene del “salotto buono” cittadino: Piazza della Repubblica, piazza Carlo Levi e buona parte del centro storico dove insistono le installazioni architettoniche di “Radicity”, ma Eboli è comunque una cittadina abbastanza grande, anche nel suo urbano principale, ed a pagarne lo scotto della dimenticanza manutentiva, furono e sono, gli impianti sportivi di Via delle Olimpiadi, questi invero per fine appalto rimasero senza la giusta conservazione dello stato dei luoghi, tra il disappunto dei tanti podisti che frequentano l’area, trasformatasi a metà tra una steppa, ed in periodi di piovaschi, una palude.
A tal proposito i cittadini delle zone abbandonate vedendo l’erba alta e temendo la conseguente attività patogena che questa può comportare, con insetti, ratti e una varia fauna in specie nei mesi estivi (in periodo pandemico), hanno effettuato numerose segnalazioni alle autorità competenti. Per non parlare, a proposito degli insetti alberganti sugli alberi non potati, una situazione generale che diventava allarmante ed una cornice completa, che mal si coniuga all’immagine di una Città votata all’ Arte ed alla Cultura come è la nostra, disservizi compensati parzialmente con l’unica pulizia regolare dell’erba costeggiante i marciapiedi, effettuata dalla Sarim spa. Quest’ultima per contratto dovrebbe effettuare, con frequenza settimanale di profilo chimico-meccanico, anche il taglio dell’erba infestante cresciuta sulla sede stradale, non solo dei marciapiedi, come delle banchine delle strade asfaltate, compresi i bordi delle aiuole spartitraffico e di ogni altro manufatto presente, i cigli stradali e le cunette, in modo da garantire l’assenza di erbe da tutti i margini, marciapiedi, strade e aree delle pubbliche vie etc, e a quanto risulta tale l’obbligo contrattuale non sarebbe, il condizionale è d’obbligo, stato ottemperato.
Dunque ponendo fine alla narrazione, si rappresenta uno stato di degrado totale che ha allarmato e non di poco, quasi quotidianamente la cittadinanza il quale ha favorito delle piccole discariche a cielo aperto! La sfaccenda incresciosa è giunta alle orecchie del commissario Antonio De Iesu, che dopo aver chiesto chiarimenti in merito, ha scoperto anch’egli la “singolarità” del contratto mai effettivamente stipulato, e con sommo disappunto costatando viepiù che il “tempo si era fermato” al 28 di ottobre di ben 2 anni addietro. Acciocché oggi lunedì 19 aprile, auspichiamo che dovrebbe essere finalmente giunta in dirittura d’arrivo, la data della stipula di questo contratto d’appalto in favore la ditta di “Vivai Marrone”, ottenendo la medesima il via libera per le attività negoziali.
In tutta questa vicenda kafkiana, una nota di merito va evidenziata a favore di dell’ottimo dirigente comunale, Francesco Mandia, il quale soltanto dal novembre scorso è responsabile del settore “Manutenzione”, e nonostante la confusione tipica di ogni passaggio di consegne, è riuscito a recuperare quasi fortunosamente i faldoni della gara di appalto. Il dirigente in questione attivatosi immediatamente e chiedendo tutti i requisiti ai sensi del codice degli appalti all’azienda in questione, ha terminato in poche settimane la procedura medesima, e cosa ancora forse più importante, operando delle virtuose economie, dei risparmi, per le casse dell’erario comunale che potranno essere reinvestiti in altre opere pubbliche degne di menzione.
Pertanto se la tabella di marcia verrà rispettata, oggi l’ultima parola sarà proferita del commissario prefettizio, Antonio De Iesu, che ha convocato nel suo ufficio l’azienda “Vivai Marrone” di Melito, facendo sì che la città di Eboli, il centro come le periferie di prossimità, potranno in conclusione, godere di un decoro urbano adeguato e finanziato con grossi sacrifici dai contribuenti: una luce minima in un momento molto buio, sia sotto il profilo amministrativo che economico, per la nostra collettività.
Eboli 19 Aprile 2021
Bravo Francesco Mandia che si è rimboccato le maniche più da dirigente, da vero ebolitano che ama la sua città, molto male la gestione commissariale che finisce per impantanare ancor di più l’inceppata macchina comunale ebolitana.
In molti casi in questo stato per mancanza cronica di personale che si aggraverà sempre più visti i prossimi pensionamenti.
Ora si pensi bene ad operare nelle prossime amministrative, in un clima di serenità, dove il cittadino possa farsi un’idea delle proposte politiche dei candidati e non degli insulti reciproci tra le varie tifoserie che non apportano nulla di concreto.
Sperando che la prossima classe dirigente sia qualificata, non possiamo perdere tempo ed allo stesso momento metterci mano a degli “Scappati di casa”, purtroppo un movimento populista ha fatto già troppi danni, e non ne abbiamo bisogno di una modalità simile, in formato bonsai, qui ad Eboli!
Ancora grazie Ciccio, l’igiene è insieme all’ordine pubblico la prima cosa.
Ennesima gaffe della maggioranza Cariello, erano un continuo fallimento