Il Commissario prefettizio De Jesu si appresta ad approvare il PUC predisposto dall’Amministrazione Cariello.
Per Mario Conte è inopportuno: «Chiederemo formalmente al dott. Iesu di soprassedere. Non possiamo accettare che approvi il P.U.C. di Cariello ovvero altro piano che sarebbe del tutto improvvisato e senza che gli organi democratici liberamente eletti dagli Ebolitani possano confrontarsi e pronunciarsi». Si ripete il caso di Battipaglia quando il Commissario Ruffo approvó il PUC del Sindaco arrestato?
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – «Si apprende che il Commissario Prefettizio intende approvare il PUC (piano urbanistico comunale) a seguito della scadenza prevista dalla legge regionale entro il prossimo giugno. – dichiara Mario Conte uno dei candidati Sindaco preoccupato, per la decisione che si fa sempre più insistente, riguardo all’intenzione da parte del Commissario prefettizio Antonio De Jesu di approvare il PUC dell’ex Sindaco Massimo Cariello per rispettare le scadenze indicate dalla Regione Campania – Tale determinazione non è condivisibile e unitamente alle associazioni La Città Del Sele, Eboli 3.0 e Uniti Per il Territorio chiederemo formalmente al dott. Iesu di soprassedere rispetto a tale adempimento.
Non è possibile che il nuovo strumento urbanistico del Comune di Eboli, che regolerà e programmerà gli interventi abitativi, produttivi ed in generale di sviluppo del nostro territorio Comunale per i prossimi 20 anni, venga deliberato dal Commissario Prefettizio e non dal prossimo Consiglio Comunale, con il contributo di tutte le componenti economiche e sociali della nostra Città, nel rispetto delle più elementari regole democratiche. – tuona Mario Conte facendo rilevare al Commissario De Jesu come sia inopportuno che il destino urbanistico di una Città sia trattato come una questione corrente e non come un atto programmatico che caratterizza lo sviluppo politico futuro di un territorio e conclude – Non possiamo accettare che il Commissario approvi il P.U.C. di Cariello ovvero altro piano che sarebbe del tutto improvvisato e senza che gli organi democratici liberamente eletti dagli Ebolitani possano confrontarsi e pronunciarsi».
Mario Conte insorge per la decisione che il Commissario intende adottare, ma per il momento, anziché rivolgersi direttamente a De Jesu affida il suo dissenso e quello della sua coalizione ad una comunicazione generica, quasi a dire “parlo a nuora perché suocera intenda“. Immaginando che la “nuora” siano la stampa e la comunicazione in generale e la “suocera” sia il Commissario, peccato che tra questi non vi è nessun rapporto e quindi poca efficagia del messaggio. Forse era più opportuno, sempre adottando il dovuto garbo che merita l’inquilino forestiero di Palazzo di Città, che Conte gli scrivesse una nota diretta, proprio uguale a quella che avrebbe scritto se al posto di De Jesu vi fosse stato Cariello, nella quale esprimere circa l’approvazione del PUC, ogni perplessità rispetto a quello che non è un atto formale ma politico, solo per rispettare una scadenza vieppiú ricadente in un periodo di gravissima crisi pandemica.
Le circostanze che ricorrono giustificano pienamente una richiesta ufficiale alla Regione Campania, di proroga dei termini della presentazione da parte degli Enti locali degli Strumenti Urbanistici, atteso che questi recepiscono, come nel nostro caso, a grandi linee il Piano Urbanistico Provinciale. Circostanza che molto probabilmente la stessa Regione delibererà.
Del resto perché la Regione non dovrebbe concedere una proroga se lo stesso turno elettorale proprio a seguito della Pandemia da Covid è slittato da maggio ad ottobre?
Ovviamente se si vuole essere burocrati fino in fondo non si terrà conto di nulla, nemmeno delle contrarietà riportate nella nota di Mario Conte inviata alla “nuora“, e qui la maledizione del commissariamento e di chi lo ha procurato. Maledizione che ci porta a quanto avvenne nella vicina Battipaglia quando il Consiglio Comunale, prima di essere sciolto per infiltrazioni camorristiche, si autosciolse a seguito dell’arresto del Sindaco Giovanni Santomauro, e si nominò Commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo, un brav’uomo ma con la passione per l’urbanistica, e agli inizi del 2014 approvò il PUC predisposto dal Sindaco arrestato, che cosa buffa, prevedendo la realizzazione di 1600 nuovi alloggi, praticamente tutta la dotazione urbanistica calcolata, da edificare nella zona mare di Battipaglia su circa 400 ettari di terreno (ex Valsecchi) per gran parte di un solo proprietario.
Successe l’ira di Dio e successe che vi fu il Commissariamento del Commissario, poiché il Ministro di allora Angelino Alfano nominò una terna commissariale e una Commissione di accesso agli atti. Terna che raddrizzó in parte il tiro, per poi ricadere nuovamente nella passione per l’urbanistica e spese per la circostanza un altro pó di soldini incaricando un gruppo familiare (Arch. Alvisi e moglie) di professionisti che al contrario presentò una proposta urbanistica ideologica ed evanescente che pensava più alla “bonifica” urbana, sebbene anche utile, piuttosto che ad un ridisegno urbanistico della quale la Città ne aveva maledettamente bisogno. Di qui maggiori ragguagli il Commissario De Jesu li può attingere dalla sua subcommissaria Dott.ssa Maria Tripodi, all’epoca dei fatti Segretaria Generale del Comune di Battipaglia.
Eboli, 15 aprile 2021
Caro Mario Conte cari contiani: è la classica regola della mazza di San Nicola colui che la porta quello la prova.
Avevate gioito della venuta del commissario quasi come un novello messia eravate in Gaudio Magno per l’arresto del sindaco Cariello… alcuni pettegolezzi da corridoio affermavano di politici ebolitani in pianta stabile nella Procura di Salerno, ma noi vogliamo essere di buona fede non crederci.
Che dire poi del parlamentare vostro referente e parente di Leu, il partito che non c’è nelle urne ma paradossalmente insiste nelle istituzioni, che è abituato a consultare il commissario con cadenza riportata dai media:
da come vedo con pochissimo profitto!
Ebbene tutti i vostri Macchiavelli per tornare al potere si stanno rivelando infruttuosi.
Penso che anche sulla commissione di accesso ora ci andiate più cauti, perché non conviene a nessuno buttare avanti l’asta delle prossime elezioni.
Se si votasse davvero il 2023 nuove forze libere spazzerebbero via come un tifone tutti gli altri vecchiumi ed i quarantenni si faranno spazio, come giusto che sia, senza cognomi altisonanti, senza crismi politici familiari.
Anche perché la gente di queste Dinasty si è rotta le scatole, nessuno dei politici è stato mai presente sul territorio, ed ahinoi l’unico che è stato presente, gioco forza per colpa o per congiura, adesso è fuorigioco.