Eboli, Ordine pubblico e Politiche Sociali: L’allarme di Italia Viva

I Renziani pungolano il commissario prefettizio De Iesu riguardo due tematiche scottanti: Ordine pubblico e Politiche Sociali. 

Eboli allo sbando. Episodi ripetuti di violenza a persone ed al patrimonio, stallo completo sui ristori comunali dei fondi Covid-19 stanziati dal Governo per famiglie indigenti. Italia Viva: ”Denunciate gli episodi criminosi ed il Comune sblocchi subito le domande per i bonus!”

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Sono passati oramai quasi quattro mesi e mezzo dall’entrata ad Eboli, dal tono trionfale, del commissario prefettizio, Antonio De Iesu ex vice capo della Polizia, nel compito istituzionale (vedi Testo Unico degli Enti Locali) di gestire l’Ordinaria Amministrazione traghettando l’Ente Comunale sino all’insediamento degli organi elettivi: Sindaco e Consiglio, dopo le note vicende giudiziarie che interessano il passato primo cittadino.

Ma nonostante l’avvento di una tale augusta figura accompagnata da due sub-commissari esperti nella gestione amministrativa degli enti locali, la situazione generale nella città di Eboli sembra ogni giorno peggiorare in vari campi.

A tal proposito il circolo cittadino di Italia Viva, che ad onor di cronaca già da qualche tempo sta monitorando le problematiche ebolitane, adesso pone l’accento su due altre questioni che stanno giorno dopo giorno diventando un nervo scoperto per la collettività; ci riferiamo nella fattispecie all’Ordine Pubblico ed alle Politiche Sociali, completamente trascurante nell’ultimo periodo, diventando cosi loro malgrado, l’emblema negativo di una città abbandonata al suo destino.

Iniziamo con l’Ordine Pubblico:“Dai social si evince un aumento di piccoli furti, aggressioni, atti vandalici e accattonaggio molesto. La sicurezza è un tema imprescindibile per qualsiasi comunità ed esprimiamo forte preoccupazione.” Esordisce perentoria la concisa nota stampa vergata dal circolo cittadino di Italia Viva, che subito punta dritto al problema:”Denunciate tutto alle autorità competenti altrimenti la realtà che viviamo sarà valutata diversamente rispetto alla situazione che si rileva dai dati ed è in funzione dei numeri che si determinano le azioni del decisore” Conclude Italia Viva con un carattere espositivo decisamente preoccupato.

 

Proseguiamo con un altro punto dolente della gestione commissariale: ”Abbiamo tutti negli occhi le immagini televisive delle file interminabili di persone che dignitosamente aspettavano un pasto dalle associazioni caritative ed anche quelle delle proteste di ristoratori e ambulanti. Senza andare troppo lontano anche molti ebolitani stanno vivendo momenti difficili. Eppure a fine novembre erano stati annunciati, grazie ai fondi Covid del Governo, ristori comunali per tante famiglie.” – Un paradosso di malaburocrazia intollerabile, ancor più nel momento attuale per troppe famiglie ebolitane: – “A tutt’oggi non si hanno notizie sui tempi della reale erogazione dei contributi una tantum da 500€ e men che meno dei bonus spesa. Sono passati oltre 60 giorni dalla chiusura dei termini per presentare le domande e segnaliamo che manca ancora la pubblicazione rivolta agli esercizi da convenzionare dove poter spendere i buoni. Auspichiamo che tutto si concluda con urgenza e che eventuali ostacoli o situazioni causa dei rallentamenti siano subito rimossi. Natale e Pasqua sono passati, dobbiamo aspettare San Vito?” Termina con tono sarcastico anche questo secondo ed ultimo, per il momento, comunicato politico, il quale con salace ironia evidenzia un drammatico paradosso, ovvero quello inerente una misura di sollievo economico per le famiglie in grave difficoltà da erogarsi entro poco tempo, e che per ragioni incomprensibili ai più, adesso si dovrà aspettare quasi all’inizio dell’Estate.

Infine alcune considerazioni in merito a queste incresciose vicende contemporanee è opportuno, sia da cronisti che da cittadini, sotto un profilo etico, esternare.

Dunque senza ipocrisie di facciata, l’ordine pubblico sta sotto gli occhi di tutti, poi il lockdown causato da covid-19 fa si che le vie cittadine siano imperversante esclusivamente da loschi personaggi dediti ad atti vandalici, piccoli furti, scassinamenti, accattonaggio molesto. Dunque una sequela di brutti episodi (non ultimo guide spericolate ad ogni ora del giorno), tra cui i sospetti “botti” serali, i quali lasciano stranito Il cittadino, in virtù del fatto che non c’è alcun Santo da festeggiare ed anche che le feste private sono completamente fuorilegge. Quindi una logica da cronaca nera che viene dalla tradizione partenopea, questi ultimi sono i segnali secondo un certo codice malavitoso dell’arrivo di carichi di droga in città (sperando di sbagliarci ovviamente e che siano solo dei goliardici spari), che l’uomo della strada teme stiano trasformando la nostra bella cittadina in una Scampia (con tutto il rispetto per quest’ultima), della provincia di Salerno.

Certamente non vorremo che l’unica economia florida ad Eboli sia quella legata al piccolo spaccio, sarebbe una ferita che la collettività non merita, a cui però bisogna porre immediato rimedio, e qui entra in gioco Il commissario prefettizio. Del resto egli è un ex poliziotto, sarebbe una sorta di sua specializzazione garantire l’Ordine Pubblico! Eboli ancora non è, fortunatamente, “Gotham City” ed al Comune non alberga “Batman”, ed in definitiva noi jevulesi non chiediamo di certo effetti speciali, ma soltanto un ordinario quanto capillare controllo del nostro territorio, prima che sia davvero troppo tardi.

Secondo punto dolente, le Politiche Sociali. In verità abbiamo scritto e riscritto in quattro puntate della crisi inerente il Piano Sociale di Zona, ossia del Coordinamento di Ambito di 8 comuni di cui la nostra città è la capofila, della difficoltà di erogare i servizi, del licenziamento di tutto il personale in due tranche: il 31 dicembre e il 31 marzo u.s di 40 unità all’incirca compelssive, in definitiva del collasso totale. Non vorremmo ancora soffermarci, rimandiamo pertanto il lettore interessato in tali dinamiche: (https://www.massimo.delmese.net/?s=piano+di+zona), pur sottolineando ancora una volta la perdita di prestigio che potrebbe determinare alla nostra città, il venir meno del ruolo di capofila o il commissariamento del coordinamento d’ambito del Pdz s3. 

Le misure di sostegno volute dal Governo nazionale e che erano state deliberate dalla Giunta dell’ex Sindaco ff Luca Sgroia nel novembre scorso, riguardavano: il bonus spesa ed un una tantum di €500. Si registra un ritardo di oltre due mesi dalla presentazione della domande e i cittadini che aspettano invano negli uffici comunali situati al centralissimo Palazzo Massaioli,i quali giustamente sono in inviperiti ma purtroppo i funzionari Ivi addetti,su cui riversano il loro sdegno, non hanno nessuna responsabilità se la “catena burocratica” si spezza dal vertice.

In realtà per avere il pagamento di una somma, secondo le regole del Bilancio Comunale, si segue questa dettagliata procedura: impegno di spesa, determinazione, liquidazione, ordinazione e pagamento. Ora noi non vogliamo accusare nessuno e certamente non ci piace il “sangue & arena” tanto caro ad una cattiva stampa sensazionalista, ma invero bisogna anche sottolineare che se c’è stata qualche manchevolezza di un funzionario addetto, questi debba essere senz’altro sanzionato o comunque le responsabilità vanno accertate, ne va della credibilità dell’istituzione comunale. Il mancato pagamento di tali misure di welfare alle persone in fragilità è un fatto inaccettabile! Attenzione, il virus della burocrazia farà a breve da detonatore a quello sanitario, fusosi a sua volta alla crisi economica, che davvero sta diventando insopportabile, con conseguenze sociali assai pericolose.

Stiamo vivendo un’economia di guerra, inutile girarci intorno, e in tale drammatico momento noi di POLITICAdeMENTE senza intingere il nostro lapis nella demagogia d’accatto, siamo pronti alla battaglia, “lancia in resta”, per difendere la nostra amata collettività, ed in particolar modo tutti quei soggetti fragili che a parole dovrebbero essere ristorati, ma che nei fatti ancora oggi languono nella più cupa disperazione.

Eboli, 9 Aprile 2021

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