Una città al verde senza pensare al verde, e… partono dall’ambiente gli incontri tematici del PCI di Eboli.
Al via, a cura di Francesco Mirra e Cosimo Parisi del PCI di Eboli della Sezione “Mario Garuglieri”, una serie di appuntamenti, quindicinali, per parlare di sviluppo sostenibile tra transizione ecologica, ambiente e partecipazione cittadina.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
Oggetto di desiderio e di contesa, l’istituzione del Ministero della transizione ecologica è passata come la patata bollente per la costituzione del Governo Draghi. Pura operazione di marketing politico, materia da cui la politica italiana di oggi attinge quasi tutto. Salvini docet.
È la ripresa di una spinta puramente liberale che gioca al gatto che si morde la coda: come si può pensare di essere ambientalisti ed ecologici in una società capitalista? Questa resterà sempre la grande domanda. Queste operazioni di marketing politico non sono estranee al livello locale, che ne assorbe i contorni e le pratiche.
Nel 2019, la giunta Cariello aveva donato 4000 borracce agli studenti ebolitani e, addirittura (sig!), aveva assicurato la presenza di un cestino della spazzatura in ogni aula! Titoloni di giornali riportavano che Eboli era ormai diventata città plastic-free. Pubblicità.
Paradossalmente, la pandemia ci ha fatto prendere coscienza di problematiche sociali e ambientali importanti che questa stessa ha accentuato. Trovare la volontà politica di risolverle è però tutt’altra questione.
L’Antropocene, l’era in cui noi oggi viviamo, è la società dell’usa e getta. Siamo la società del monouso e la pandemia non ha fatto altro che aumentare il fenomeno. A discapito delle rivendicazioni, ad Eboli si possono trovare greggi di bicchierini di plastica davanti ai bar e stormi di mascherine per strada.
Si tratta di un danno che sembra essere passato inosservato anche a gran parte del mondo associazionistico che opera sul territorio in ambito ambientale. Purtroppo, questo è, in parte, sintomo di una cattiva educazione al rispetto dell’ambiente e una delle colpe viene dalla mancata comunicazione delle istituzioni pubbliche.
È tempo di sviluppare una vera e propria rivoluzione mentale collettiva che preveda una nuova intelligenza territoriale, una nuova collaborazione cittadino-istituzioni che miri a risolvere mutualmente le nuove problematiche.
Eboli, 1 aprile 2021