È pervenuto a Cosimo Pio Di Benedetto avviso di udienza preliminare come imputato in riferimento alla Vicenda ISES.
“Sono fiero di essere stato uno degli amministratori della città di Eboli, che si è preoccupato dello stato di salute di 24 persone e che si è assunto la responsabilità di tutelarne la incolumità fisica e sono certo che la Magistratura comprenderà le nostre ragioni e la validità degli atti posti in essere“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento dell’ex Vice Sindaco dell’Amministrazione Cariello, Cosimo Pio Di Benedetto, circa l’avviso di indagini preliminari di cui alla vicenda dell’ISES e all’utilizzazzione dell’edificio chiamato prima Palazzo del Pellegrino e poi Centro Polifunzionale, concesso in locazione all’ISES, in gestione Commissariale, per le note vicende giudiziarie che hanno attraversato l’ISES e la sua gestione di anni. Premettendo che questo sito non occupandosi di cronaca giudiziaria, non ha riportato nel corso di questi mesi i vari passaggi giudiziari che al contrario sono stati invece riportati, perché oggetto di vari comunicati provenienti dalla Procura della Repubblica, hanno interessato le indagini che hanno poi determinato lo scioglimento del Consiglio comunale, ritenendo che il miglior servizio che si possa rendere alla Giustizia è quello di non disturbare le indagini in corso, sperando queste si concludano in fretta restituendo ai vari personaggi, a vario titolo coinvolti, ivi compreso chi dovesse uscirne con responsabilità o colpe, la serenità che meritano, sperando non si determini quanto è accaduto a Battipaglia che a distanza di 8 anni e dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, ancora non si è concluso e non si sa chi siano stati amminimistratori, politici, funzionari e imprenditori ad essere commisti con la Camorra. Intanto questo non significa che la Camorra non esiste, anzi al contrario, è solo un altro piacere alla Camorra o le Camorre, facendo passare il principio sbagliato che è irragiungibile.
Intanto mantenendo fede all’impostazione di POLITICAdeMENTE, senza entrare nel merito dell’ormai processo in corso pubblichiamo l’intervento di Cosimo Pio Di Benedetto, il quale, a sua volta, ha trattato la vicenda ISES in maniera ponderata e con un taglio politico senza mai mettere in discussione la Giustizia ed il suo ruolo di garanzia ed equità.
I.S.E.S. di Cosimo Pio Di Benedetto
«Ieri mi è pervenuto l’avviso di udienza preliminare per il 4 maggio 2021 (udienza filtro che precede un eventuale processo) con l’imputazione, anche a mio carico, di aver commesso un abuso di ufficio, con riferimento all’utilizzo del Centro Polifunzionale SS Cosma e Damiano da parte della Soc. Coop. ISES in liquidazione coatta amministrativa, con a capo il Commissario Liquidatore nominato dal Ministero dello Sviluppo Economico.
La questione viene e verrà riportata in mille modi dalla stampa locale e nazionale, credo, PURTROPPO, con IL SOLITO taglio giustizialista, in quanto destinatari del provvedimento sono Sindaco, Giunta e consiglieri Comunali.
E’ la prima volta che viene presentata richiesta di rinvio a giudizio nei miei confronti come amministratore e mi ritrovo così dinanzi ad un Giudice per l’Udienza preliminare innanzi al quale mi presenterò sereno, rimanendo sempre fiducioso nell’operato della magistratura.
Sarò, quindi, qui sintetico, riservandomi ogni rilievo ed osservazione a mia tutela per le sedi deputate .
Orbene l’amministrazione di Eboli è stata investita dal problema I.S.E.S. Soc. Cooperativa in liquidazione coatta amministrativa(ministero sviluppo economico) , quando quest’ultima, già in crisi, essendo destinataria di sfratto, ormai divenuto esecutivo, ha manifestato la oggettiva difficoltà di collocare in altre strutture di cura, n. 24 pazienti (portatori di disabilità) lungodegenti e ivi ricoverati h24 per le necessarie ed indispensabili cure.
Dagli atti si riscontra che la politica, responsabile e sensibile al problema, ponendo in essere atti che si dimostrerà in giudizio essere legittimi , ritenne, per poter garantire le cure, di poter allocare in via temporanea e provvisoria nonché in via di urgenza (si veda l’attuale stato del Centro ), i 24 pazienti ovviamente con la struttura aziendale, in un bene comunale (da destinare ad assistenza sociale), in quel momento vuoto, ponendo tra l’altro anche una indennità da versare al Comune, a carico dell’I.S.E.S. in liquidazione coatta amministrativa (si ripete azienda in capo al Ministero dello Sviluppo Economico). Le cose da me dette si riscontrano negli atti deliberativi dell’Ente e nell’attuale situazione del Centro, dove sono presenti da tempo solo uffici pubblici
Questo affidamento, per situazioni formali che si tratteranno nel corso del giudizio, configurerebbe secondo le indagini (senza ancora contraddittorio, che si instaurerà sin dall’Udienza preliminare) un abuso di ufficio, che contestiamo strenuamente
Fatto è che il numero 24 che i giornali associano agli indagati, io lo associo al numero di pazienti (ammalati)che senza quel ricovero immediato non avrebbero avuto cure e terapie, con gravi rischi per la loro salute.
Amministrare una comunità significa, da sempre, avere l’attenzione e la considerazione delle persone che ne fanno parte, soprattutto se fragili, individuando le soluzioni più efficaci per salvaguardarli, perseguendo questo obiettivo con atti legittimi.
Io ritengo che questo sia stato doverosamente fatto e sono fiero di essere stato uno degli amministratori della città di Eboli, che si è preoccupato dello stato di salute di 24 persone e che si è assunto la responsabilità di tutelarne la incolumità fisica e sono certo che la Magistratura comprenderà le nostre ragioni e la validità degli atti posti in essere».
Eboli, 23 marzo 2021
….A memoria futura.
Il fine giustifica i mezzi?
La politica deve salvaguardare i deboli ma lo deve fare sempre.
Il fatto di essere stati democraticamente eletti non vi pone al di sopra della legge e vi permette di disporre della cosa pubblica a piacimento.
C’è molta confusione è comprensibile con tutto quello che succede.
Sono certo che resisterete eroicamente fino all’ultimo uomo……………
Ma quei coraggiosi lavoratori e familiari di quella struttura sanitaria alla quale avete dato possibilità di non perdere il lavoro e dare continuità alle cure dei propri cari nel 2016, dove sono? Vi hanno dimenticato e i guai sono rimasti a voi, tutti bravi a chiedere e a urlare in quei giorni e poi risolto il loro problema hanno lasciato voi al vostro triste destino con la giustizia senza nemmeno una parola di conforto.