“Eppur si Muove!” Consorzio, concorsi, assunzioni: Ecco La proposta dei Democratici e Progressisti per il Piano di Zona S3.
Bene. Meglio tardi che mai. Dopo i nostri ripetuti inviti il mondo politico ebolitano riprende coscienza della problematica del PdZ s3 ex s5, con l’utenza lasciata allo sbando ed i dipendenti residui rimasti prossimi al licenziamento. Si attendono altri segnali bipartisan. Un’ attenzione particolare per gli Assistenti Sociali. È tempo di voltare pagina.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI-VALLE DEL SELE – ALBURNI – “Al Piano di Zona è tempo di voltare pagina : Consorzio, Assunzioni, Concorsi.” Perentoria la richiesta dei post comunisti-progressisti di Eboli intorno le problematiche incancrenitesi negli ultimi tempi intorno il PdZ, e senza voler reiterare quanto nelle ultime settimane è stato scritto da noi, cui rimandiamo i gentili assidui frequentatori per la lettura (https://www.massimo.delmese.net/?s=piano+di+zona), ad horas ci fa piacere registrare come i nostri modesti ma sinceri appelli, non siano caduti nel limbo dell’informazione.
Dare sollievo e ristoro dunque all’utenza di oltre 80 mila residenti ricordiamolo, su un territorio di 500 kmq dignità ai lavoratori, tutti i professionisti valenti (in molti casi impegnati da quasi venti anni) rammagliando un quadro istituzionale con gli altri Enti (otto comuni) dell’ambito; queste sono priorità ineluttabili, e molto altro in tale drammatico frangente, il compito primario delle Politiche Sociali allargate.
Come improrogabile oramai lo è anche l’agognata costituzione di un’Azienda Speciale di profilo consortile, dotata di personalità giuridica, pertanto terza ed indipendente, come è stata costituita in altre realtà ben più piccole di Eboli: parliamo di cittadine come Bracigliano, Palomonte, Sala Consilina, tutte nella nostra Provincia, che sono oggettivamente e senza retorica, come o poco più di un rione/quartiere dell’antica città di San Vito, ad oggi ancora Capofila del PdZ s3 ex S5
I Democratici e Progressisti nel merito hanno edidato una composita nota stampa, eccone l’incipit riguardante propria disamina delle Politiche Sociali allargate: “In questi giorni si è riaperto il dibattito politico intorno alla questione Piano di zona, che ha come capofila il Comune di Eboli. Preoccupa e non poco l’imminente scadenza dell’affidamento del servizio e delle incognite che questo prospetta, con riguardo alla continuità assistenziale, ed alla luce del fatto che a dicembre scorso sono scaduti gli incarichi delle assistenti sociali.”
Poi si prosegue con un excursus sugli ultimi anni di gestione dell’Ufficio di Piano eburino: ”E’ la clamorosa dimostrazione di un problema strutturale che origina da lontano e che passa dalla mancata volontà delle ultime amministrazioni comunali di intraprendere la coraggiosa ma ormai obbligata strada della riforma del Piano di zona. Bisogna trasformarlo in un soggetto giuridico capace di far fronte ai suoi compiti di natura socio assistenziale. L’Ufficio di Piano, per com’è oggi strutturato, senza una forma giuridica propria, che prende in prestito dal Comune di Eboli quasi la totalità del personale, lo tiene in una condizione di precarietà lavorativa con conseguente controllo politico ed elettorale. A cui si aggiungono le difficoltà di mediazione dei numerosi comuni che vi concorrono.”
Nella fattispecie i Democratici e Progressisti, ritengono che sia giunto adesso il tempo di istituire un Ente apposito: ”Questo assetto non è più sostenibile alla luce delle incombenze che l’Ufficio di Piano si trova oggi a fronteggiare, data la mole di misure che vede i Piani di zona come protagonisti esclusivi. Impedisce all’Ufficio di Piano di dedicarsi all’attività di programmazione al centro dell’interlocuzione con le altre istituzioni e con un vivace Terzo settore, attivo nella progettazione di interventi sociali e formativi e che collabora in un lavoro di rete più o meno stabile, il quale potrebbe essere un moltiplicatore esponenziale delle opportunità di finanziamento e di innovazione per le prestazioni assistenziali. E’ impensabile che un Ufficio di Piano, la cui efficacia si fonda essenzialmente sulla disponibilità di professionisti, non possa contare su personale stabile e che per averlo debba ricorrere a collaborazioni a termine. Non può gestire adeguatamente tale mole di lavoro, cui si aggiungeranno risorse indispensabili ad ammortizzare la crisi economica e sociale di portata storica che è appena iniziata. Ciò a maggior ragione perché con una piena volontà da parte dei comuni aderenti e con buona dose di coraggio, paradossalmente le stesse misure che ingolfano gli uffici e per cui non basta il personale consentono proprio di utilizzare parte delle risorse per pagare chi ci lavora, come indicano le stesse Linee Guida ministeriali al Fondo povertà. Si tratterebbe di un circolo virtuoso alimentato ancora, per un verso, da una rinnovata capacità di programmare e di progettare per intercettare nuove risorse e per altro verso dalla stessa legge di bilancio 2021, che finanzia l’assunzione di nuovi assistenti sociali una volta raggiunto il rapporto di 1 ogni 5000 abitanti.”
Un passaggio obbligo giustappunto sul Recovery Fund prossimo venturo come strumento di finanziamento atto alla bisogna, e la chiamata di responsabilità istituzionale nei confronti del commissario prefettizio Antonio De Iesu: ”Accogliere la programmazione 2021-2027 e le risorse del Recovery Fund nell’attuale situazione non è accettabile e costerà alla città e all’intero ambito la perdita di opportunità irripetibili. A fronte di questa situazione riteniamo che le scelte da porre in essere anche da parte del Commissario straordinario siano urgentissime e siano essenzialmente le seguenti:
- Il superamento immediato della forma convenzionale ex art. 30 del TUEL e la transizione alla forma associativa consortile, accedendo così agli incentivi riconosciuti dalla Regione sul Fondo sociale regionale;
- La revisione della composizione del Piano di zona, il cui ambito avrà un primo momento di verifica all’atto dell’individuazione del patrimonio e del fondo consortile da parte dei comuni che compongono l’accordo di programma;
- Le assunzioni del personale a tempo indeterminato mediante pubblico concorso;
- Un rinnovato rapporto con il Terzo Settore, richiedendo preliminarmente l’adesione alla nuova normativa, che impone obblighi di trasparenza necessari ad essere interlocutori della pubblica amministrazione, e con la costituzione di un Tavolo permanente di programmazione e concertazione.
Dunque i Democratici e Progressisti ci sono accodati ad una prima presa di posizione del circolo cittadino di Italia Viva, la quale a sua volta focalizzava la sua attenzione su un percorso di assunzione a tempo indeterminato degli assistenti e degli operatori seguendo magari le modalità messe in atto dal Piano di Zona di Palomonte diretto da Giovanni Russo, già brillante guida del PdZ S3 di Eboli.
Pertanto si auspica fin da adesso, che anche i numerosi candidati sindaci, senza tralasciare i due parlamentari del collegio, Cosimo Adelizzi e Federico Conte, entrambi di maggioranza governativa, le loro liste e/o i loro partiti di supporto, si ricordino che il Piano di Zona di Eboli rimane un patrimonio da salvaguardare a tutti i costi, e non un terreno di “vendette” trasversali, perché fonte di autorevolezza collettiva e di assistenza per le tante fasce fragili della nostra popolazione, purtroppo in aumento esponenziale, profonde energie ed elargisce servizi, mai così importanti in una crisi economica aggravatasi con la pandemia, fondamentale per tutti gli abitanti di Eboli e del comprensorio. Dunque, che non sia uno slogan posticcio pre elettorale, per aizzare le folle, fisiche o social, sperando di ottenerne una manciata di facile consenso, ma inteso come un’emergenza collettiva per la quale si vogliono atti concreti.
Ci si augura conseguenzialmente, che tutte le forze politiche e sociali, si prendano carico, prima che sia troppo tardi, e il PdZ S3 venga commissariato dalla Regione, e la nostra città perda il ruolo guida e di capofila per i servizi sociali o che si ritrovi con un ufficio d’ambito ridotto negli enti che vi partecipano, sarebbe una cocente sconfitta per la Città, per il comprensorio, per la politica.
Eboli – Valle del Sele – Alburni: 17 marzo 2021