Eboli, Piano di Zona: Due settimane al “Lockdown” per il personale

L’appalto della coop di supporto al PdZ S3 è in scadenza, e mentre i 18 addetti saranno messi alla porta, parte il progetto ITIA.

Emergenza continua al PdZ S3: La nuova coop potrebbe assorbire alcuni licenziati dalla precedente? I disservizi all’utenza e l’aggravio occupazionale aumentano, il tutto nel silenzio assordante della politica ebolitana. Gli operatori del PdZ S3 esortano i deputati della maggioranza di Governo Federico Conte e Cosimo Adelizzi ad intervenire. 

Federico Conte-Antonio De Jesu-Cosimo Adelizzi-PdZ S3

da  POLITICAdeMENTE   il blog di Massimo Del Mese

EBOLI-VALLE DEL SELE-ALBURNI – Ci risiamo! Ancora un’altra settimana è inesorabilmente trascorsa e della situazione al Piano Sociale di Zona s3 rimane la stessa fumata nera o fumata grigia, poco cambia ed il tutto incomprensibilmente annaspa, rimanendo cristallizzata la situazione in un acronico, sconcertante, immobilismo istituzionale. 

Dunque siamo oramai al terzo “Focus” dedicato all’argomento nel silenzio strafottente delle forze politiche, da segnalare a nota di merito ed in solitaria, parliamo di “Italia Viva”, nella fattispecie del circolo cittadino di qualche settimana fa: (https://www.massimo.delmese.net/165015/focus-pdz-s3-italia-viva-non-si-indugi-si-stabilizzi-il-personale/), che dedicò un apposito spazio agli assistenti sociali in una sua compendiosa nota stampa illustrativa, riguardante nello specifico ad un finanziamento nazionale atto all’assunzione a tempo indeterminato delle assistenti sociali.

Piano di Zona S3

Annotiamo di contro, che è stato lasciato nel vuoto assoluto il “secondo nostro avviso”, inerente la scadenza prossima del contratto dei professionisti del Piano di Zona e della futuribile paralisi dei servizi; difatti dopo la cessazione collaborativa con le 20 assistenti sociali già il 31/12 u.s. adesso si aggiungono 18 unità in uscita a fine mese, notizie che mettono a repentaglio quella “Carta dei Servizi” che è stata il fiore all’occhiello per 20 anni di Eboli capofila nei Servizi Sociali. Questa  un esempio da esportare, tra le tante boiate propagandistiche degli ultimi anni, un qualcosa davvero di altamente proficuo per l’intero comprensorio. Un ambito ripetiamolo quello del Pdz s3 ex S5, che insieme agli enti comunali di: Altavilla Silentina, Campagna, Contursi Terme, Oliveto Citra, Postiglione, Serre, Sicignano degli Alburni, in coordinamento con la Provincia di Salerno e l’ASL di riferimento (https://www.massimo.delmese.net/165445/piano-di-zona-inizia-il-count-down/), ha garantito un sicuro ristoro per le fasce deboli della popolazione residente, in ben quattro gloriosi lustri, spalmando il tutto su 80.000 abitanti per oltre 500 chilometri quadrati, ed un budget annuo superiore ai 5 ml di €, non bruscolini dunque!

Oltre il danno la beffa si cela dietro l’angolo: infatti adesso i comuni che hanno usufruito per 20 anni delle anticipazioni finanziarie milionarie dell’ente comunale ebolitano e delle sue strutture, primo tra tutti il palazzo Massaioli al centro città, hub delle mansioni burocratiche, ed in seguito negli ultimi tempi, il modernissimo Centro polifunzionale situato al di fianco del Santuario dei SS Cosma e Damiano nel cuore antico, minacciano di andar via dal nostro coordinamento di ambito e di aderire ai finitimi consorzi, o aziende speciali (che doveva essere istituito da anni anche per il nostro Pdz, sia per grandezza che per popolazione), ricordando però ai suddetti primi cittadini viciniori, i quali pregiudizialmente alla vigilia di “levare le tende”, dovranno saldare il conto di quanto dovuto al Comune di Eboli, e nella sostanza ai suoi cittadini-contribuenti.

Pertanto i Sindaci di cui sopra, con la strumentale scusante della paralisi, che è avvenuta solo dopo l’arresto del sindaco capofila, Massimo Cariello (fino a quella data i servizi funzionavano ed anche bene, forse altre ragioni sono state ostative alla loro continuazione, gettando più di un’ombra e di sospetto), il futuro ad horas, appare per il PdZ tutt’altro che roseo: difatti senza una pronta virata sulla rotta perigliosa intrapresa, il commissariamento regionale si profila all’orizzonte, con il commissario prefettizio Antonio De Iesu, nelle vesti di capofila, commissariato a sua volta (un paradosso kafkiano), oppure un ridimensionamento dello stesso PdZ o ancora peggio la perdita del ruolo di comune capofila. Tutto questo se la volontà politica continuerà a latitare, se invece le forze presenti si uniscono per il tanto strombazzato “bene di Eboli”, un refrain a cui non crede più nessuno, evergreen stantio di ogni campagna elettorale, facendo gioco di squadra, si potrà forse evitarne il collasso. 

Federico Conte

A tal riguardo ci riferiamo a tutti i candidati sindaci ufficiali ed ufficiosi, che elencarli ognuno sarebbe una pletora stucchevole, ma parimenti anche a “lorsignori parlamentari”, ovvero Federico Conte e Cosimo Adelizzi, ben retribuiti anche in periodo pandemico ove ai lavori ordinari si sono sostituiti per 12 mesi gli estrosi Dpcm; essi infatti pur militando in partiti diversi, sono membri  in esecutivi di maggioranza dalle politiche 2018, e specialmente mandatari della volontà popolare. Ebbene vorremmo come cittadini del collegio votante, che alle interrogazioni (sic) di costoro nelle desertificate aule legislative, come alle copiose note stampa ad uso e consumo propagandistico, corrispondessero fatti concreti, e questo inerisce anche ma non solo, le oramai comatose politiche sociali allargate, esse potrebbero divenire un valido banco di prova dell’amore viscerale verso la nostra Città.

Invero una politica all’happy hour non serve mica alla città di Eboli ed al comprensorio, di contro una fattiva collaborazione che sia performante ai problemi in giacenza da diverso tempo, questo si sarebbe un nobile impegno, ricordando che la Politica si vivifica e declina nell’ascolto dei bisogni della popolazione residente, così da poter trasformare le loro istanze in percorsi concreti. Ad ogni buon conto cari nostri politici, non aspettiamo sempre che il “paziente muoia” per poi “stracciarsi (ipocritamente) le vesti” e trovare mirabilmente ex post, tutte quelle soluzioni utili che alla bisogna non sono state poste sul tavolo, sarebbe altresì oltraggioso verso un’utenza sofferente, quanto anche offensivo dell’intelligenza media del consociato-lettore.

Cosimo Adelizzi

Si configurerebbe dunque la “pistola fumante del reato”, in lode a quel “tanto meglio, tanto peggio”, bussola comportamentale di chi gioca dolosamente allo sfascio, per poi utilizzarne le macerie del Pdz,in consumate promesse da campagna elettorale nella previsione di un Consorzio (ineluttabile necessità anche se in forma ridotta), come un sorta di bancomat del facile consenso, trucco vecchio come il classico “Cucco”. Carissime “mascherine” vi riconosceremmo subito, e noi naturalmente di rimando, vi rinfacceremo tranchant, questi appelli andati giustappunto, a“farsi benedire!”

Tornando alla questione, negli ultimi giorni sul fronte occupazionale, rumors di corridoio vogliono ai blocchi di partenza un nuovo progetto di una diversa cooperativa rispetto all’uscente, ad onor di cronaca questi sodalizi sono entrambi del napoletano; per cui il progetto ai blocchi di partenza è denominato ITIA (Intese Territoriali di Inclusione Attiva) molto simile a quello portato avanti sinora dall’altra cooperativa, il quasi omonimo SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva), progetto quest’ultimo il quale dovrebbe occupare diverse unità, ma che al momento non avrebbe tutte le caselle dell’organico occupate. Sicché riguardo le competenze professionali per quel che investe le Politiche Sociali, segnatamente il Piano di Zona sono omologhe, e potrebbero essere riassorbiti alcuni licenziandi per fine appalto della cooperativa uscente, i quali hanno già acquisito una prolungata esperienza sul campo, ed ad adiuvandum il bazooka finanziario ristoratore del Recovery Fund targato UE è alle porte, pertanto le risorse non dovrebbero essere, di qui a breve, di difficile reperimento.

Antonio De Jesu

Ancora e con rammarico, una considerazione a latere merita l’operato del Commissario Prefettizio Antonio De Iesu, che all’indomani della sua presa di possesso del Civico 49 di Via Ripa, sembrava godere dei migliori auspici bipartisan, novello “Messia”, visto il curriculum che lo accompagnava, ma nei fatti, e speriamo di essere smentiti a breve, il suddetto organo straordinario ha deluso su tutta la linea. Auguriamoci adesso, uno scatto repentino di orgoglio del suddetto e che possa farsi parte diligente, affinché dia presto delle risposte concrete scongiurando cosi gli scenari nefasti stagliatisi negli ultimi mesi. Un obbligo, preliminarmente, verso un utenza composta da persone e famiglie in situazioni di grande fragilità, i quali sono i principali fruitori dei servizi rilasciati dal Piano di Zona, specialmente in una situazione, prolungata ed assai drammatica, aggravatasi con la crisi economica da Covid e di riverbero tutelare lo stesso Piano di Zona da un depauperamento in essere dei servizi erogati.

Il tutto in un’ottica funzionale, allorché finalità istituzionale del Commissario ai dettami del TUEL (Testo Unico Enti Locali), consiste nel mantenere lo status quo ante in attesa del nuovo governo cittadino (ad ottobre prossimo), e nella fattispecie di offrire oltremodo se possibile, uno sbocco lavorativo concreto agli esuberi od alcuni di essi, della prima cooperativa, che a quanto pare non ha ottenuto una proroga tecnica dell’appalto, e dunque il suo rapporto si risolverà a fine mese, per la precisione coi lavoratori il 31, ma il progetto addirittura il 28 p.v. una situazione questa, non di poco conto, visto il dramma lavoro sedimentatosi e che riguarda in gran numero anche le fasce di popolazione maggiormente scolarizzate e di ogni età! 

Attendiamo allora fiduciosi, indipendenti e con il piglio degli orgogliosi, ovvero quello di essere esclusivamente un organo di stampa votato al bene generale, auspicando che al contempo di questa incresciosa faccenda, non se ne occupi viepiù la Magistratura Contabile o quella Ordinaria, sarebbe altresì un’ultronea cocente sconfitta della politica locale ed altrettanto della società civile impegnata nelle tante formazioni sociali, ed in definitiva ahinoi, dell’intera collettività. 

Ma su un elemento potete starne certi: noi di POLITICAdeMENTE ci siamo e ci saremo, e ciò non vuol esser giammai una frase a mo di minaccia, ma bensì una precisa promessa di impegno editoriale e di civica partecipazione: siamo la memoria storica di Eboli, e sapremo rispondere “a tempo e luogo”, alle infingardaggini e/o alle bugie di coloro i quali eventualmente, proveranno ad ingannarci.

Eboli – Valle del Sele – Alburni: 15 marzo 2021

4 commenti su “Eboli, Piano di Zona: Due settimane al “Lockdown” per il personale”

  1. Gentile Admin ,
    mi permetto di offrire una valutazione prendendo per buone tutte le cose che Lei ha scritto in merito perchè non conosco a fondo la vicenda.
    R’ notorio , lo dicono i giornali , che il pdz sia al centro di numerose indagini , dico questo senza voler criticare gli operatori e coloro che in un modo o nell’altro si sono prodigati per offrire i servizi alla parte debole della popolazione che sono anch’essi vittime della vicenda.
    Ci sono dirigenti sospesi , ci sono indagini sulla liquidazione di presunte prestazioni erogate quando era impossibile farlo , ci sono stati episodi poco chiari nella gestione dei buoni spesa che la magistratura sta cercando di verificare.
    Il centro polifunzionale affidato a una coop che potrebbe non averne avuto diritto e anche su questa vicenda si sono accesi i riflettori con la richiesta di revoca del finanziamento.
    Io sono garantista e finchè non verrà appurato inequivocabilmente cosa è successo devo concedere a tutti coloro che sono coinvolti in queste vicende il beneficio del dubbio ma in una situazione del genere non mi sento di condividere l’affermazione che il pdz sia un fiore all’occhiello se non per gli operatori che incolpevolemte si trovano al centro di questa problematica.
    Infine mi sembra ingiusto addossare al commissario responsabilità che , questo è certo , sono non sue perchè non ha determinato in alcun modo questa situazione e se potesse non vedo perchè non dovrebbe risolvere questo problema.
    Spero di non avere urtato la sensibilità di nessuno esprimendo il mio parere.
    Grazie.

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  2. Caro Eboli, invece non condivido il tuo di pensiero, non conosci il piano e lo si denota, e ti informi a bottiglia mezza piena vedendo solo quel che ti conviene:
    -le indagini riguardano un altro periodo storico 2015-18- poi se si dovesse sospendere ogni servizio collegato ad una indagine si fermerebbero 8000 comuni.
    Poi come evidenziato in altro articolo con un salace esempio: il guardasigilli o il ministro della sanità vengono raggiunti da arresti o informazioni di procedimento( avvisi di garanzia) che si fa, si chiudano i tribunali e gli ospedali? Ma scherziamo!!!
    Ci sono famiglie in forte difficoltà e la dismissione dei servizi sarebbe una blasfemia, il commissario mantenga almeno quello che ha trovato, non può far miracoli certo e penso che nessuno glieli chieda, lo affermo da cittadino, ma non si girino le dita chi di dovere per poi dolersi dopo il patatrack.
    In conclusione il piano di zona ed altri centri di spesa sociale e collettiva siamo noi e perderlo sarebbe una sconfitta per Eboli, quella Jevul che poi “tutti amano.”
    ORDU’DATEVI UNA MOSSA!

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  3. Purtroppo le notizie di oggi , nuova richiesta di proroga delle indagini da parte della DDA su molti settori ricadenti nel pdz , rivelano il motivo per cui è ancora tutto fermo. Pare che la richiesta sia scaturita proprio da documentazione fornita dal commissario che ha analizzato molti incartamenti relativi alla gestione di alcuni servizi erogati attraverso il piano di zona.
    Ovviamente è tutto da verificare ma è comunque una situazione che pregiudica il posto di lavoro di molti onesti operatori che facevano il proprio dovere nonostante tutto. Penso che il beneficio del dubbio vada concesso in entrambi i sensi però cioè i sospetti potrebbero non essere fondati ma potrebbe anche essere il contrario e questa situazione non l’ha certo creata il commissario e , quindi , alla luce di questi sospetti non credo che pur volendo si possa fare finta di niente e far proseguire le cose come se nulla fosse.

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    • allora? paga il giusto per il peccatore? pagano le persone in difficoltà, o degli operatori part-time a termine? per fatti anche risalenti nel tempo ove loro non erano presenti neanche?
      poi l’uso disinvbolto delle intercettazioni è stato sanzionato dalla UE, e avrà riperscussioni anche in italia, si alla legalità no ad uno stato di polizia, gli elementi probatori devono essere analizzati con una giusta discrezionalità!
      Sono fiducioso che vincerà un sindaco ed una coalizione non giustizialista,e subito riavvierà quel che rimane del pdz in un’ottica consortile.
      Auguri al nostro ufficio di piano ed ai suoi operatori maalox ai disfattisti interessati!

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