L’Associazione “100 Firme” con l’ebolitana Tonia Maratea partecipa al “Tavolo di discussione” dei lavoratori MIC (ex MIBACT).
Presenti al Tavolo istituito dal DG dei Musei Massimo Osanna le più grandi associazioni sindacali e di settore dei lavoratori dei luoghi della cultura, relativamente alla carenza di personale, criticità che depotenziano Musei e Parchi archeologici, criticità che non esclude né il MOA il (Museo Archeologico Nazionale di Eboli) né il resto del Patrimonio dello Stato presente in provincia di Salerno.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – Si è concluso il primo tavolo di discussione per i lavoratori negli istituti e luoghi di cultura istituito presso il neocostituito MIC, Ministero Cultura (ex MIBACT). “Il tavolo è solo il primo passo”, ha spiegato il Direttore Generale dei Musei, già direttore del Parco Archeologico di Pompei, prof. Massimo Osanna, “cui seguiranno altri tavoli più specifici tesi ad affrontare i problemi del settore”.
Presenti le più grandi associazioni sindacali e di settore, in rappresentanza tanto dei gestori dei B.B.C.C. (Coopculture e Civita) che dei lavoratori (Mi Riconosci, Associazione Nazionale Archeologi, Associazione Nazionale Archivistica Italiana, etc.). Anche Tonia Maratea, componente e tra le principali animatrici dell’associazione “100 Firme” di Eboli, ha partecipato al tavolo per il settore Guide Turistiche e che a tale proposito ha dichiarato: «Ho partecipato al tavolo permanente per i lavoratori negli Istituti e luoghi di cultura organizzato dal Direttore Generale dei Musei Prof. Massimo Osanna. Presenti le maggiori associazioni del settore (Coopculture, Civita ecc.) Al tavolo sono emersi, tra gli altri, i problemi strutturali di fruibilità dei luoghi di cultura, in particolare Musei, Biblioteche e Archivi, per lo più legati alla Carenza di personale, che la Pandemia ha acuito e che sono sotto la lente di ingrandimento del MIC».
Sebbene il settore turismo, che il governo Draghi ha voluto riportare in capo ad un suo ministero, sia stato sottratto al MIC (ex MIBACT), è e resta in contatto con quel ministero da cui musei e aree archeologiche dipendono.
Le occasioni di fruibilità dei luoghi della cultura sono, in questo momento, fortemente compromesse dal forte contingentamento degli accessi e dai continui cambiamenti di “colore” delle Regioni che seguono l’andamento della situazione sanitaria. Prescindendo dalla legittimità di tali norme (basta un semaforo arancione a tener chiusi musei, aree archeologiche, archivi e biblioteche) su cui nessuno ha ritenuto opportuno commentare, essendo la materia di competenza del Comitato tecnico scientifico e del ministro della Salute, è stato ribadito più volte che la crisi da Covid ha solo esacerbato criticità strutturali del sistema Beni Culturali italiano che da anni soffre di carenze di personale dovuto all’assenza di turn over.
I luoghi della cultura italiani sono sottorganico per più del 70% e ciò incideva e incide, oggi drammaticamente, sulla possibilità di tenerli aperti e renderli accessibili ai cittadini. Appare chiaro che da queste criticità non sono esclusi né il MOA il (Museo Archeologico Nazionale di Eboli) né il resto del Patrimonio dello Stato presenti in provincia di Salerno. Ci si augura che il Ministro Dario Franceschini metta in opera le misure indispensabili e urgenti, volte a risolvere l’ormai cronica carenza di personale affinché, superata la crisi e migliorate le possibilità di accesso ai luoghi di cultura, si possa ripartire dando la possibilità agli operatori turistici di programmare itinerari che includano anche i luoghi della piana del Sele.
Roma, 3 marzo 2021