Cambiare in meglio il Recovery Plan per accompagnare alla ripresa il Paese, il Mezzogiorno, la Campania.
Vito Busillo presidente Anbi Campania e vicepresidente nazionale: “I progetti dei Consorzi di bonifica e irrigazione sono in linea con i parametri richiesti dal Next Generation Ue”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – È il momento di cambiare e in meglio il Recovery Plan per accompagnare il Paese, il Mezzogiorno ed in particolare il territorio della Regione Campania al riparo da pericolose sorprese sul fronte delle disponibilità idriche future per l’agricoltura e fuori dalla quotidiana emergenza idrogeologica. È questo il messaggio dell’Unione regionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue della Campania.
“L’appello che lanciamo come Consorzi di bonifica e irrigazione a Governo e Regione Campania è quello di non dimenticare le tante piccole e grandi opere proposte dai Consorzi proprio per rendere più resilienti i territori, tutte immediatamente cantierabili, una distrazione indotta dalla fretta di raggiungere l’obiettivo della presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza entro fine aprile alla Commissione Ue”. – dice Vito Busillo, presidente Anbi Campania e vicepresidente nazionale.
Attualmente, con il Recovery Plan varato dal Governo Conte, per tutto il comparto delle Risorse Idriche, incluse le risorse per l’idropotabile, sono stanziati – per la manutenzione straordinaria degli invasi e la gestione sostenibile delle risorse idriche 2,92 miliardi di risorse nuove, per un totale di 4,38 miliardi. Soldi con i quali realizzare circa 100 interventi, prevalentemente al Sud, finalizzati alla sicurezza statica e sismica, potenziamento e/o completamento di infrastrutture idriche di derivazione, invasi artificiali e dighe, condotte di adduzione primaria e volti alla riduzione delle perdite idriche nei sistemi di adduzione.
“Purtroppo tali fondi, pure ingenti, non sono sufficienti, atteso che solo il comparto irriguo ha bisogno, secondo Piano nazionale Anbi per l’efficientamento della rete idraulica del Paese, di oltre 4,3 miliardi di euro, che diventano 1,9 miliardi solo per le regioni del Sud e sempre e solo per il comparto irriguo – commenta Busillo, il quale sottolinea: “In questo caso vanno sicuramente affinate le possibilità di sviluppare economie di scala lì dove per la manutenzione straordinaria e la rifunzionalizzazione di invasi ad uso plurimo, gli investimenti risultano inscindibili tra progetti irrigui, potabili e per altri usi”.
Nel Sud Italia, secondo il Piano proposto dall’Anbi, oltre l’11% della capacità dei bacini per la raccolta delle acque è occupato dalla presenza di sedime; per liberarli dall’interrimento sono pronti 45 progetti, che garantirebbero oltre 1.300 posti di lavoro. Non solo: nel Meridione ci sono 6 invasi incompleti, la cui ultimazione incrementerebbe la disponibilità idrica per oltre 55 milioni di metri cubi, attivando circa 1.300 posti di lavoro; i progetti sono già pronti. Il piano Anbi prevede nel Sud anche 222 interventi di manutenzione straordinaria e la realizzazione di 4 nuovi bacini idrici; l’investimento complessivo è circa di 1 miliardo e 899 milioni di euro, capaci di attivare quasi 9.500 unità lavorative nel segno del Green New Deal ed in coerenza con gli obiettivi del Next Generation Ue.
Il Programma per la tutela del territorio e della risorsa idrica potrà contare nei prossimi anni su 15,03 miliardi di euro. È quanto previsto dal Recovery Plan, che ha stanziato 3,97 miliardi di nuove risorse accanto ai 10,85 miliardi già assegnati e ai 200 milioni provenienti da React EU. Il programma si articola in una serie di iniziative, che partono dalla sicurezza del territorio, attraverso azioni di contrasto ai fenomeni di dissesto idrogeologico, fino agli interventi di forestazione urbana e manutenzione straordinaria degli invasi. In pratica: sembrano moltissimi soldi, ma dentro ci sono almeno tre filoni: l’idropotabile, gli investimenti irrigui e gli interventi per la difesa idrogeologica, che sono tantissimi e non riguardano certo le sole competenze dei Consorzi di bonifica.
“Per dare una cifra reale delle necessità con riguardo alle sole esigenze espresse dalla difesa idrogeologica del territorio solo i Consorzi di bonifica della Campania hanno pronti 193 progetti per oltre 623 milioni di euro per migliorare ancora la tenuta del territorio – afferma Busillo – soggetto a periodici eventi meteo così detti eccezionali, ma che ormai stanno diventando la norma”.
“Credo su tutto ciò si possa aprire un dialogo con Regione Campania ed il Governo – conclude Busillo – che possa consentire ai Consorzi di lavorare ancora meglio e trattando opere di alto valore ambientale, per le quali credo vadano coinvolti anche gli assessorati all’Agricoltura e all’Ambiente della Regione Campania ed il Ministero per l’Ambiente.”
Salerno, 4 marzo 2021