Uscire dalla crisi e costruire il domani per rilanciare Eboli e aprire una nuova fase della vita politica cittadina.
Salvatore Marisei (Riformisti e Democratici): È quindi urgente e necessario andare oltre uomini ed energie fino ad ora messe in campo e assumere un’iniziativa per superare quello che c’è, fare sintesi, ove possibile, e guardare al futuro con rinnovato ottimismo.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Nonostante è sempre più probabile uno slittamento delle elezioni Amministrative tra fine settembre ed inizio ottobre, i vari gruppi e sottogruppi politici, superato lo schock della disfatta giudiziaria che ha colpito l’Amministrazione Cariello, e perfino quella dei 50 giorni della gestione del Sindaco facente funzioni Luca Sgroia, accantonati i Partiti per convenienza, si lavora a costruire alleanze e liste, tutte rigorosamente civiche, tutti a riproporre quel civismo esasperato, che si è contestato all’ex Sindaco Massimo Cariello, progetto che aveva messo insieme destra, sinistra e centro con dentro: PD, FI, FdI, Lega, M5S; lasciando all’opposizione LeU che pure aveva ammainato ogni vessillo presentandosi in chiave civica e il PCI, unico Partito che non ha voluto rinunciare alla sua identità.
Sulla base di questi fatti, che non lasciano intravedere niente di buono per il futuro della Città, si immagina una sorta di exit strategy che aiuti partiti, gruppi e le varie personalità politiche a venirne fuori e salvare quel minimo di dignità per affrontare con più modestia e maggior impegno questa fase delicata che aiuti la Città ad uscire fuori dalla crisi, rilanciarla e contestualmente avviare una nuova fase.
Val la pena ricordare che i campi politici sono confusamente occupati e gli stessi attori faticano a delinearne i perimetri e così nella esasperata ricerca di includere tutti si mortificano identità e sensibilità politiche, non facendo altro che alimentare il qualunquismo ed il pressappochismo politico rendendo, tra l’altro, ogni possibile dialogo inutile. E così nel mentre, sempre confusamente, si osserva una frammentazione delle sinistre e si fatica ad individuarne le rispettive identità si mescolano aspirazioni, aspettative e pretese politiche rendendo ogni dialogo impossibile. E così si è messo su un sedicente tavolo politico del centrosinistra composta da varie sigle e alcuni partiti sopravvissuti per nascondere la solitudine politica del PD, ma anche per organizzare un rassemblemant a cui dare un candidato Sindaco predefinito. Un tentativo fallito sul nacere dal momento in cui quasi tutti i partecipanti a quel tavolo hanno posto come pregiudiziale un proprio candidato Sindaco. E così al predestinato Luca Sgroia si sono affiancati: Luigi Morena di Alleanza Democratica; un Rosania, tramontato il sostegno a Damiano Capaccio; Giancarlo Presutto del PSI; l’On. Antonio Cuomo di Italia Viva; e la legittima aspirazione di qualche giovane donna. Tutti decisi a non rinunciare, facendo naufragare ogni primazia correntizia che invece si voleva “democraticamente imporre“. A questi si aggiunge, sempre a sinistra, la candidatura a Sindaco di Mario Conte che guiderà l’alleanza della Città del Sele.
Ma se nella così detta Sinistra cittadina, eccezion fatta per il PCI che non intende affatto ammainare la sua bandiera e pare oggi anche dei Riformisti e Democratici che al contrario vorrebbero aprire una discussione sebbene sarebbe tra sordi, la Destra non è messa meglio. Infatti Damiano Cardiello dopo 10 anni di opposizione incalzante sarà presente con due Liste civiche e aspetta ancora che FI, FdI, UdC e Lega gli diano appoggio. Diversa invece è la posizione di Cosimo Pio Di Benedetto che dal primo momento ha detto che è nelle sue intenzioni di voler proseguire nel portare avanti il programma dell’Amministrazione Cariello, rivendicando una legittima eredità. In più non è affatto da sottovalutare le iniziative spontanee di associazioni e movimenti come per le “100 firme“, un gruppo di persone che si sono riunite, si sono dati una organizzazione per aree tematiche ed intendono presentare due Liste e candidando a Sindaco Alessandro La Monica, professionista della comunicazione e storico della letteratura.
In questo quadro politico si inserisce l’iniziativa dei “Riformisti e Democratici“: «La crisi di Eboli richiede uno sforzo collettivo che tenga insieme esperienze ed innovazione e delinei una via di uscita dall’impasse in cui siamo precipitati. – si legge in una nota dei Riformisti e Democratico a firma di Salvatore Marisei ex Consigliere comunale per due mandati ai tempi dell’Amministrazione Melchionda e candidato Sindaco nelle elezioni comunali del 2015 – Senza esprimere giudizi sulle energie e sugli uomini in movimento, considerato che ve ne sono di valore, appare evidente la mancanza di una visione della città che vada oltre la rivendicazione di programmi espressione di un passato più o meno recente e alcune legittime ambizioni personali.
È quindi urgente e necessario assumere un’iniziativa per superare quello che c’è, fare sintesi, ove possibile, e guardare al futuro con rinnovato ottimismo. – prosegue Marisei investendosi di quella che al momento sembrerebbe una vera e propria missione – Riformisti e Democratici, movimento nato nel 2015 per affermare un’idea diversa della politica, ritorna in campo per contribuire alla discussione sul futuro della città di Eboli. E intende farlo con serietà, esperienza e competenza, aprendosi al dialogo con partiti e movimenti che hanno radici nel riformismo socialista, liberale e popolare; con le donne e gli uomini che fondano la loro azione sulla consapevolezza delle necessità di porre rimedio alle ragioni del fallimento dell’ultima esperienza amministrativa, con l’intento di rilanciare Eboli e la speranza di poter aprire una nuova fase della vita politica cittadina.
Costruire la Eboli dei prossimi anni per noi significa puntare su pochi elementi distintivi:
- stabilire un rapporto corretto tra politica, burocrazia, imprese, terzo settore e professionisti, in cui ognuno eserciti il ruolo che gli è proprio senza deviazioni e compromissioni;
- mettere al centro della discussione la qualità della vita dei cittadini, per creare una città sicura ed accogliente, con nuovi spazi di socialità, moderne infrastrutture e servizi per le famiglie, i bambini e le imprese, capace di attrarre risorse umane qualificate ed investimenti;
- realizzare un nuovo welfare locale che dia risposte immediate alle emergenze, restituisca serenità a chi ne ha bisogno, protegga i più deboli e li includa in un percorso di cittadinanza, per consentire ad ognuno di costruire o riprendere il proprio progetto di vita;
- puntare sull’innovazione dei modelli di gestione dei servizi, da subito nel settore dei rifiuti, dell’energia, della mobilità urbana, e di offerta e fruizione in campo turistico e culturale, per divenire in pochi anni punto di riferimento per un comprensorio più ampio.
Esempi ed esperienze virtuose, anche a noi vicine, dicono che ciò è possibile. – Prosegue ancora Marisei – Occorre che ognuno riconsideri le proprie posizioni e partecipi attivamente alla costruzione di un progetto per la città di Eboli: professionisti, operatori economici e sociali, partiti e movimenti, e anche quanti hanno amministrato Eboli nel recente passato.
Ciascuno con pari dignità e senza primogeniture, insieme possiamo scrivere un nuovo patto di cittadinanza, definire obiettivi concreti e realizzabili, far emergere una nuova classe dirigente che governi la città per i prossimi anni. – Conclude Salvatore Marisei a nome dei Riformisti e Democratici – Eboli ha tradizioni politiche e sensibilità civiche diffuse che possono trovare una sintesi più alta nell’interesse dell’intera comunità. E’ finito il tempo di indugiare. E’ giunto il momento della svolta, per uscire dalla crisi e costruire il domani.
Eboli, 3 marzo 2021