Focus PdZ: 2° puntata: -31 giorni alla scadenza dell’appalto della coop di supporto. Ed è paralisi delle attività.
Emergenza PdZ s3: dopo il licenziamento delle 20 assistenti sociali il 31 dicembre u.s. altrettanti operatori rischiano senza proroghe tecniche a fine mese di andare a casa, e con loro i servizi e le prestazioni dedicati all’utenza. A chi giova l’azzeramento del PdZ S3?
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Manca solo un mese. Sì avete capito bene! In questi 30 giorni infatti si deciderà il destino del Piano di Zona s3 ex s5, quell’accordo di ambito che per vent’anni ha visto Eboli capofila nell’erogazione su Area Vasta delle politiche sociali, un vero e proprio “fiore all’occhiello” come tutti la definivano questa organizzazione, tra le migliori della Regione oltre che comprendente un circondario di 500 chilometri quadrati per oltre 80 mila abitanti.
Qualche settimana addietro ci siamo già occupati con una 1^ puntata prendendo a spunto narrativo una nota del circolo locale di Italia Viva, inerente un decreto dell’esecutivo nazionale che permette, dopo una serie di passaggi, l’assunzione degli assistenti sociali a tempo indeterminato https://www.massimo.delmese.net/165015/focus-pdz-s3-italia-viva-non-si-indugi-si-stabilizzi-il-personale/, quelle valenti professionalità, come le assistenti sociali, i sociologi e gli psicologi, corroborate dai lustri, quasi sempre tutte al femminile, che hanno garantito il servizio per tanti anni e come abbiamo avuto felice modo di definire loro, la vera e propria “cinghia di trasmissione” della Carta dei Servizi del Piano di Zona S3 ex S5.
Pertanto sono molteplici ed ugualmente variegate le prestazioni servite con precisione stagionale: si va dagli assegni di cura alla Home Care Premium, servizi alla persona a domicilio per anziani e gravi disabili, e ad altre varie altre forme di assistenza, sia economica, che psicologica, spalmate su tutte le età, con un occhio particolare rivolto all’p} . Difatti i servizi sociali attivi sono un universo-mondo vastissimo delle società evolute, e a tal proposito è davvero molto arduo e difficile da sintetizzare in poche righe, che in una realtà quotidiana gravemente afflitta da una crisi economica e psicologica oramai stratificata, riescono o quanto meno leniscono, delle situazioni di fragilità umana, che altrimenti sfocerebbero nell’inedia della famiglie o addirittura nella follia del singolo.
Eboli purtroppo registra che questa sua storica istituzione, ancora purtroppo non formalizzata in azienda speciale consortile dotata di personalità giuridica e dunque di terzietà rispetto ai fondatori, come hanno fatto altri piccoli centri della provincia ed ugualmente della Campania vedasi: Palomonte e Bracigliano, piccole realtà cittadine ed omologhi capofila, sta purtroppo subendo una inimmaginabile altrettanto inopinata impasse nei servizi, in concomitanza con l’arresto del sindaco Massimo Cariello dell’ottobre scorso e con la sospensione della ex dirigente delegata Annamaria Sasso.
Pertanto ragionando con il comune buon senso, un’omologazione fattuale tra realtà disomogenee non è praticabile, ossia, un’inchiesta giudiziaria viaggia su binari completamente opposti a quella che è la normale attività di Pubblica Amministrazione, questo in teoria dovrebbe essere, ma nei fatti è capitato l’esatto opposto.
Da quel momento fatidico (9 ottobre u.s.), i servizi in oggetto si sono fermati bruscamente, inoculando more maiorum, il virus dello scarica-responsabilità italico tra i vari preposti e la burocrazia generale ha fatto il resto!
Risultato e che del Pdz si sono perse le tracce nei radar della società istante, la quale comprende oltre ad Eboli capofila altri sette: Altavilla Silentina, Campagna, Contursi Terme, Oliveto Citra, Postiglione, Serre, Sicignano degli Alburni, il tutto sotto l’egida della provincia di Salerno e della ASL medesima.
Con una salace riflessione riferente ad un nostro editoriale contemporaneo, è come se capitasse che degli alti magistrati o degli alti dirigenti della sanità nazionale fossero indagati/arrestati, e cosa si fa? non si erogano più servizi alla popolazione? Non si è celebrano più i processi, si chiudono i tribunali, gli ospedali e i centri accreditati? Non è una scusa questa accettabile, anzi offensiva dell’intelligenza comune. Tutti vogliamo vi sia Giustizia, ma che sia Giustizia “Giusta” e non diventi un ghigliottinaggio a carico, neanche a farlo a posta, di quella parte della società più fragile.
Il 31 dicembre u.s. abbiamo avvertito le prime drammatiche avvisaglie: 20 assistenti sociali sono state licenziate e per il momento non sono state riammesse al servizio. La conseguenza? Si è paralizzato il servizio di riferimento e tra una trentina di giorni si rischia il bis!
Specifichiamo: negli uffici di via Umberto Nobile sede burocratica del Piano di Zona (mentre il Centro Polifunzionale adiacente al santuario dei SS Cosma e Damiano, ne è il cuore operativo) è presente il team di circa venti unità, quasi tutte laureate, composto di persone (giovani e meno) del comprensorio, assunte da una cooperativa della provincia di Napoli che ha vinto la gara di appalto riguardante il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), svolgente verso il Comune capofila un ruolo di supporto e non esterno, essendoci negli uffici un funzionario dipendente sempre del Comune capofila.
Ora da ottobre fino a febbraio inoltrato, il medesimo team è stato un po’ abbandonato a se stesso, non ha ricevuto ordini di servizio, ed in zona cesarini ci si sta attivando con la nuova delegata che è nuova anche a tale incombenza, per far ripartire i progetti in cantiere e non perdere di concerto i finanziamenti. Forse tardi, ma meglio tardi che mai!
E se dovessero perdersi i fondi precipuamente destinati a determinati servizi di chi saranno le responsabilità e di chi le colpe?
Infine pur non puntando il dito accusatore su nessuno, e ritenendo che tutti gli attori siano animati da una costruttiva buona volontà, ci auspichiamo che i vari candidati sindaci si facciano carico del problema e si propongano per un incontro con il Commissario Prefettizio De Jesu, affinché si venga a capo di questo problema, ponendosi come obiettivo, la capacità di discernere da qualsivoglia azione giudiziaria in corso, con una normale gestione operativa del PdZ avendo fondi e personale disponibile e soprattutto tanti cittadini bisognosi dei servizi che normalmente si erogano, suggerendo piuttosto di adoperarsi per costituire quanto prima un Consorzio Sociale, atteso che vi è un orientamento generale di dare stabilità giuridica a questo tipo di strutture e al personale impiegato, tenendo anche conto del blocco dei licenziamenti del 31 marzo p.v. causa misure nazionali anti-covid.
A parte meritano le missive di protesta di alcuni Comuni dell’ambito s3, i quali minacciano di distaccarsi. Ebbene chiariamo un concetto: gli ambiti medesimi vengono concertati con la Regione Campania, ed il Comune di Eboli ed i suoi contribuenti, hanno permesso finanziariamente (tramite anticipi di cassa) e strutturalmente, per all’incirca un buon ventennio (Palazzo Massajoli + il centro Polifunzionale) di mantenere una simile realtà. Orbene, se i sindaci e le amministrazioni di questi enti volessero davvero distaccarsi, potrebbero anche farlo, ma si aprirebbe un grande contenzioso nel caso in cui non dovessero che preliminarmente saldare i debiti all’ente capofila.
Pertanto con il riaffermare la volontà di mantenere alta l’attenzione sulle problematiche del PdZ s3 ex s5, ad horas ci limitiamo ancora a ragionamenti molto generici, ma nelle prossime puntate, non lesineremo di scendere nello specifico, e tanto si potrebbe ancora raccontare.
Ad ogni buon conto auspichiamo, che le istituzioni attuali comunali e sovracomunali, primo tra tutti il Commissario prefettizio Antonio De Iesu, nella sua terzietà e in ottemperanza al suo ruolo specifico se ne faccia pronto latore di questa emergenza irrimandabile, e per quel che riguarda garantire il prosieguo del servizio e il mantenimento dei livelli occupazionali, affinché nel passaggio del testimone al nuovo primo cittadino, quest’ultimo non si ritrovi una città impoverita del maggior centro di spesa (oltre 5 milioni di € annui) sperando si spendano nella massima trasparenza e nella più piena soddisfazione degli utenti, salvando in uno servizi e livelli occupazionali.
A tale proposito giova ricordare che POLITICAdeMENTE c’è e ci sarà nel rispetto dei suoi tanti lettori, e sarà pronto a raccontare la sua informazione libera e scevra appunto da infiltrazioni di qualsiasi genere, votata solo ed esclusivamente all’interesse generale.
Eboli 1 marzo 2021
Penso la colpa sia del commissario e dei magistrati .
Se prima il pdz era un fiore all’occhiello e dopo il 9 ottobre u.s. si è fermato tutto la conclusione è facile.
I magistrati non dovevano arrestare il sindaco , così funzionava tutto perfettamente e le persone che lavorano lì precariamente da 20 anni sarebbero state stabilizzate. E non sarebbe nemmeno arrivato il commissario . A Eboli funzionava tutto perfettamente , ma guarda sti giudici che hanno combinato…….
x eboli
Una vergogna la tua affermazione disfattista, il pdz nostro era preso a modello, giustizialista un tanto al kilo, pensa ai tuoi padrini padroni chissà quante ne hanno combinato
ma si facciamo chiudere anche il pdz e vediamo se avremo i servizi sociali per i deboli, poi tutti a lamentarvi che non ci sta un cxxo!
Fra poco diventiamo a uso Postiglione, anzi peggio, un paesotto mentalmente e un paesino nei servizi.
Naturalmente lungi da me da apparire offensiva verso questo stupendo centro degli Alburni.
Voleva invece essere soltanto un esempio di come troppe volte si vogliono grandi servizi senza però approntare i necessari sforzi. Comunque salvaguardiamo questo patrimonio di 8 comuni dell’entroterra salernitano.
ottime le riflessioni!
i candidati sindaci, i sindacalisti, la società civile all’unisono che amano eboli, slogan evergreen, ora possono finalmente dimostrarlo, riunitevi e parlate con il commissario, salvate capra e cavoli prima che si dica:uh,eh, mannaggia che peccato!
chiedo scusa all’amministratore del sito se vado off topic cioè fuori tema, ma oltre l’emergenza il piano di zona ci sta un’altra emergenza cioè l’ordine pubblico,
Si scassina si ruba c’è gente in mezzo alla strada che ti importuna per chiedere i soldi.
Ma la cosa strana è che nonostante ci sia il divieto di fare qualsiasi forma di festeggiamento privato e pubblico diverse sere al mese si sparano i fuochi d’ artificio.
ora questo nel linguaggio di una certa criminalità dedita al traffico degli stupefacenti a Napoli almeno così si usa secondo la leggenda è un segnale per far comprendere che è arrivato il carico.
Dunque chi spara? da dove provengono? perché non si fa nulla? effettivamente sono atteggiamenti molto smargiassi quasi beffardi verso la società civile in generale ma specialmente verso i tutori dell’ordine pubblico cittadino
Cmq vi auguro ogni bene e naturalmente rientrando nel tema auguriamo tutti che il piano di zona salvaguardi le forme di utenza come anche i professionisti in loco impegnati!
Forza Eboli.
Naturalmente lungi da me da apparire offensiva verso questo stupendo centro degli Alburni.
Voleva invece essere soltanto un esempio di come troppe volte si vogliono grandi servizi senza però approntare i necessari sforzi. Comunque salvaguardiamo questo patrimonio di 8 comuni dell’entroterra salernitano.