“Curatevi e avvicinatevi all’Ospedale” è l’allarme-invito in una lettera aperta ai cittadini del Dott. Bottiglieri Cardiolo dell’Ospedale di Eboli.
“La mortalità per le persone affette da coronavirus è del 2-3%, mentre la letalità/mortalità per le persone che hanno l’infarto miocardico e non sono trattate tempestivamente è del 30-40%, ben 20 volte in più”. Giuseppe Bottiglieri (Cardiologo): “Rispettiamo le regole che conosciamo e teniamo alta la difesa dal coronavirus…. ma avviciniamoci all’ospedale senza paura ogni volta che il cuore lo chiede“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera-appello agli utenti della salute, da parte del Cardiologo campagnese Giuseppe Bottiglieri dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia e UTIC dell’Ospedale di Eboli, indirizzata agli utenti della salute, i quali nel corso della Pandemia da Covid-19 hanno riununciato a servizi e prestazioni vitali aggravando le proprie condizioni di salute fino a trovare la morte.
«GRAZIE per l’opportunità anche da parte della dirigenza, di concedere a noi medici di esprimere e denunciare le numerose difficoltà che la Pandemia da Coronavirus ha determinato nella nostra vita professionale in ambito ospedaliero. – esordisce così il Dott. Giuseppe Bottiglieri, introducendo il delicato tema della rinuncia alle cure per paura di essere contagiati dal covid da parte di cittadini che presentano gravi patologie, oltre che la comunicazione indispensabile per contrastare la pandemia utilizzando tutte le precauzioni suggerite per evitare la diffusione del contagio specie in assenza di un Piano Pandemico nazionale – La pandemia ha rivelato in modo drammatico problematiche e criticità del nostro sistema sanitario e dei nostri ospedali già note e mai risolte
- tutti sappiamo della mancanza di un piano pandemico indispensabile per affrontare e contrastare una Pandemia
- della mancanza di dispositivi di protezione individuale per ridurre il contagio ed evitare la morte di tanti operatori sanitari
- dell’inesistenza di una medicina territoriale che riduce gli accessi incontrollati al PS degli ospedali evitando un assurdo sovraffollamento e quindi l’esplosione dei contagi in questi luoghi.
- delle carenze strutturali dei nostri ospedali che da sempre ed inutilmente denunciamo
Per sopperire a queste mancanze noi medici siamo stati scaraventati in prima linea, a mani nude, per tentare di arginare l’infezione e aiutare il maggior numero di persone contagiate dal virus – prosegue il Dott. Bottiglieri – Cosi nei primi momenti della epidemia, in modo del tutto autonomo, abbiamo dovuto:
- Organizzare nuovi percorsi assistenziali in ospedali vecchi e strutturalmente inadeguati a fronteggiare un epidemia di tale entità
- procurarci i dispositivi di sicurezza (mascherine, caschi, visiere, camici, tute) non sempre disponibili e spesso insufficienti; a volte abbiamo comprato direttamente tali dispositivi o abbiamo ricevuto donazioni dalla società civile, tutto per mettere in sicurezza noi medici, gli infermieri e gli stessi pazienti, per cercare di ridurre al massino il rischio del contagi
Mascherine, guanti, visiere, sono diventati nuovi attrezzi del mestiere e lavorare in un reparto d’urgenza come la Cardiologia e l’Emodinamica interventistica, è diventato di gran lunga più difficile e pericoloso, raggiungendo livelli di rischio e di stress difficili da gestire e sopportare.
Sappiamo che l’unico modo per contrastare la devastante pandemia è ridurre il numero dei contagiati adottando tutte le norme igieniche consigliate (mascherine, lavaggio delle mani, distanziamento) e rinunciando ancora in parte alle nostre libertà. – aggiunge il Cardiologo dell’Ospedale Maria SS Addolorata di Eboli – Tutto questo l’abbiamo già fatto ma è necessario continuare in attesa che la protezione indotta dai vaccini possa estendersi a tutta la popolazione.
Ma vorrei soffermarmi su un altro importante aspetto che è quello dell’informazione: il terrorismo mediatico a volte utilizzato dalle televisioni, giornali, internet, ha determinato purtroppo ulteriori problemi e morti collegati al virus. – aggiunge ancora il Dott. Bottiglieri introducendo anche il tema della pessima comunicazione che è stata data ai cittadini da parte del mondo delle comunicazioni, aggravata anche dalle pessime, quanto confuse e contraddittorie informazioni date dalle varie voci ufficiali e dai vari scienziati che si sono offerti ai mass media incuranti del danno che hanno procurato con le loro dissertazioni, talvolta anche ideologiche, fino a confondere, deviare eterrorizzare i cittadini –
Tante persone per paura del contagio non afferiscono al pronto soccorso pur presentando sintomi gravi, mettendo cosi a rischio la propria vita; – aggiunge ancora – mi riferisco ai pazienti con dolore toracico, episodi sincopali, dispnea improvvisa, tutti segnali di una grave patologia cardiovascolare
Questo dato preoccupante è stato evidenziato in uno studio osservazionale pubblicato sulla Rivista americana di Cardiologia “Circulation”, a cui abbiamo partecipato come Emodinamica dell’ospedale di Eboli, che ha valutato l’accesso al PS per INFARTO nei primi 6 mesi della pandemia in Campania.
I dati sono allarmanti, confermano una riduzione inspiegabile di ben il 30-40% degli accessi al PS per INFARTO
Ben 4 pz su 10 con dolore toracico sospetto per infarto non si recano in ospedale per paura di essere contagiati dal VIRUS!!!!!.
Questo atteggiamento ha determinato un aumento preoccupante sia della mortalità per infarto che delle conseguenze disastrose per i pazienti sopravvissuti in termini di scompenso cardiaco futuro – prosegue il Cardiologo Bottiglieri a sciorinare dati allarmanti :
A tale proposito bisogna ricordare che la letalità/mortalità per le persone affette da coronavirus SARS COV 2 è del 2-3%
mentre la letalità/mortalità per le persone che hanno l’infarto miocardico e non sono trattate tempestivamente è del 30-40% …
cioè ben 20 volte in più !!!!!
Questo preoccupante dato è divenuto oggetto di campagne pubblicitarie delle società scientifiche di medicina affinche’ vi sia una corretta informazione non solo sui rischi connessi al coronavirus, ma soprattutto sul rischio di sottovalutare, per paura del virus, le altre patologie acute, come quelle cardiovascolari, che continuano incessantemente ad essere la prima causa di morte nel mondo.
Quindi se è fondamentale mantenere alta la difesa contro il coronavirus sempre, non bisogna assolutamente sottovalutare i sintomi dell’infarto miocardico e recarsi tempestivamente in ospedale. – conclude il Dott. Giuseppe Bottiglieri, Cardiologo dell’Ospedale di Eboli – Rispettiamo le regole che conosciamo e teniamo alta la difesa dal coronavirus…. ma avviciniamoci all’ospedale senza paura ogni volta che il cuore lo chiede»
Eboli, 22 febbraio 2021