Governo merita sostegno e fiducia. Per l’On. Federico Conte (Leu): Ma per il Sud, impegno da rafforzare.
Fiducia incondizionata ma supportata da una critica rispetto al “poco mezzogiorno” della relazione di Draghi nel discorso che ha ottenuto la fiducia. Poco Mezzogiorno e grande squilibrio nelle rappresentanze governative prevalentemente di aree del Nord.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – “Il terzo Governo di questa legislatura, figlio della pandemia e della crisi dei partiti, ha trovato in Draghi, per la sua statura internazionale e la competenza, l’interprete ideale. – dichiara Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali – Merita, perciò, sostegno e fiducia in Parlamento e nel Paese, che sarà tanto più efficace e leale se dialogante e non ossequiosa. Non si può sottacere, quindi, che nella sua relazione al Parlamento, di altissimo profilo per la visione e la concretezza, c’è stato poco Sud, non tanto per la struttura del Governo, vista la provenienza geografica della maggior parte dei Ministri, da sempre portatrice di interessi particolari; non è rilevante neppure che egli, nel suo intervento, abbia pronunziato la parola Mezzogiorno solo 3 volte in 51 minuti di discorso. Appare significativo, invece, che la Questione meridionale sia stata evocata solo di riflesso in relazione al giusto richiamo al lavoro per le donne e come scenario di azioni più generali”.
“Sul Mezzogiorno – continua nelle sue critiche il parlamentare salernitano di LeU Conte rilevando come sia squilibrata l’impalcatura del Governo Draghi in favore dei grandi interessi economici e finanziari del Centro Europa dentro il quale il Nord si inserisce supportata da una corposa squadra di Ministri di quell’area geografica – c’è bisogno di una sottolineatura che va affidata alla prova dei fatti (Draghi ne ha fatto una ragione di ricambio per la fiducia ricevuta). Il Governo, essendo “senza formule” dovrà trovare in Parlamento il perimetro della sua agenda, nella quale dovrà essere centrale l’impegno a costruire l’Europa del Mediterraneo con grandi reti infrastrutturali, onde integrare se non scardinare gli assi finora prevalenti e concentrati, a livello Europeo, su Germania e Francia e, all’interno del nostro Paese, sul Nord.
Non si tratta di una rivendicazione, ma di una scelta perché il Sud rappresenta il punto di svolta per l’Italia e la nuova Europa. – prosegue ancora Federico Conte rilevando come sia importante lavorare sulla eliminazione degli squilibri per raggiungere l’obiettivo generale della ripresa economica del Paese – La riduzione dei divari territoriali e sociali deve essere un punto centrale del Next Generation EU: sia il propellente della scommessa vera per il futuro. Mettere in produzione chi non produce o non produce in maniera adeguata, pur avendone la potenzialità, e non solo ristorare chi già produceva e ora non più. Ciò vale anche per le riforme che Draghi ha annunziato con stile e competenza (Pubblica amministrazione, Giustizia, Sistema fiscale) che non saranno mai uguali per tutti, se il Mezzogiorno non avrà mediamente le stesse chance del resto del Paese.
Draghi ha ragione anche in questo: abbiamo il dovere della Ricostruzione nazionale, come nel dopoguerra, quando la risposta per il Sud fu parziale (la Cassa per il Mezzogiorno), – conclude l’On. Federico Conte che ripone la sua fiducia incondizionata su Draghi, sebbene il Sud nel suo intervento sia stato citato solo 3 volte in 51 minuti – ora rispetto ad allora, possiamo fare una riforma strutturale perché ci sono più risorse, ci sono più competenze, e soprattutto c’è l’Europa da attrarre sulle sponde del Mediterraneo, e c’è Draghi, l’uomo giusto al momento giusto. Tocca a noi, a una politica attenta ai cambiamenti, autoriformarsi e fare la differenza”.
Roma, 19 febbraio 2021