Dipartimento Salute Mentale ASL Salerno, per la Cisl-Fp, il nuovo modello Assistenziale si basa sulla chiusura delle UOSM.
Antonacchio, Pastore, Fasolino e Pagano Cisl-Fp: «Oggi più che mai, sarebbe opportuno potenziare i servizi di salute mentale invece di chiuderli, senza alcuna ipotesi imminente di riapertura. Purtroppo ciò attiene ad una seria programmazione del settore che allo stato non manca… ma è del tutto assente».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – «Il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL di Salerno non è governato né la direzione sanitaria aziendale pone rimedio a tale totale assenza di programmazione. – Si legge in una nota a firma del: Segretario Generale CISL FP Salerno Pietro Antonacchio; Segretario Aziendale DS Angri Francesco Pagano; Coordinatore Area Psichiatrica CISL FP ASL Salerno Paolo Fasolino; Coordinatore Giovani CISL FP Andrea Pastore; – La grave situazione della UOSM di Angri per quanto attiene la carenza di organico e la chiusura dei servizi a Scafati per mancanza di personale, mostra tutta la poca attenzione che si pone sulla continuità assistenziale, la certezza delle cure e la garanzia di avere presidi territoriali a tutela del malato psichiatrico.
Questo è quanto denunciato dai dirigenti sindacali della CISL FP di Salerno. Pietro Antonacchio, Paolo Fasolino, Andrea Pastore e Francesco Pagano, rispettivamente segretari e coordinatori per la CISL FP di Salerno, in una missiva indirizzata anche al sindaco di Scafati, quest’ultimo in quanto primo responsabile sanitario del territorio di competenza, hanno evidenziato che le ultime situazioni mostrano una poca volontà di adeguare gli organici e tenere aperte le strutture territoriali, marcando una accentuata interruzione dell’assistenza sanitaria per i pazienti fragili psichiatrici.
Appare evidente che già la dislocazione della sede della U.O.S.M. nel comune di Angri, qualora si determinasse la sua unica e sola presenza sul territorio in questione, rappresenterebbe, come si configura tutt’oggi, una consistente disparità dell’assetto organizzativo offerto dal servizio di Salute Mentale dove le funzioni deputate della U.O.S.M., con particolare attenzione alla loro declinazione in relazione alle caratteristiche demografiche del territorio e dell’utenza afferente, non sono omogenee, avendo una popolazione che insiste più sul comune di Scafati. In tale scenario, non è l’organizzazione a ruotare intorno alla persona malata ma è lo stesso cittadino che cerca di ricomporre, in solitaria prima persona l’offerta assistenziale presentandosi ai diversi punti di erogazione dei servizi per ricevere una risposta al proprio bisogno di salute.
Appare inutile anche se purtroppo oggi se ne ravvede il bisogno, sottolineare il fallimento dell’attività del Dipartimento di Salute Mentale, che invece di potenziare le strutture operative, rendendole capaci di garantire l’unitarietà degli interventi volti al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini, li depotenzia e li frammenta con la chiusura di servizi indispensabili su un territorio, come quello del comune di Scafati con circa sessantamila abitanti. Oggi più che mai, – concludono con rammarico Antonacchio, Pastore, Fasolino e Pagano, che non sono ancora percettibili i gravi danni psicologici e psichiatrici che i cittadini avranno a seguito dell’epidemia in atto – sarebbe opportuno potenziare i servizi di salute mentale invece di chiuderli, senza alcuna ipotesi imminente di riapertura. Purtroppo ciò attiene ad una seria programmazione del settore che allo stato non manca… ma è del tutto assente».
Salerno, 16 febbraio 2021