Contro la deriva di valori morali e coesione sociale i “Democratici e Progressisti” dettano il decalogo in 4 punti
Ecco i 4 punti dei Democratici e Progressisti: No a vecchie logiche meramente elettoralistiche; A battaglie di mera testimonianza; Un programma condiviso e scelta del candidato sindaco senza porre veti o imporre candidature precostituite; Un quadro politico amministrativo provinciale, regionale e nazionale organico con i necessari raccordi e concordanze con livelli esterni alla nostra realtà amministrativa.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – «La corsa a occupare sempre posizioni di potere di gran parte degli amministratori di Eboli negli ultimi 10-15 anni, ha determinato una deriva dei valori morali e di coesione sociale e accentuata la crisi economica del nostro territorio. – si legge in una nota stampa pervenutaci dal Coordinamento cittadino dell’Associazione dei Democratici e Progressisti – C’è necessità di ritrovare il significato più autentico della politica, quella fondata sui valori, sulle idee e sulla partecipazione democratica, così come sancito nella nostra carta costituzionale.
Con queste premesse si è costituito a Eboli l’associazione politica dei “Democratici e Progressisti”, che raccogliendo istanze ed esperienze maturate nell’ambito del centrosinistra ebolitano si propone di concorrere a creare le condizioni per l’elaborazione e la gestione di un programma amministrativo condiviso, imperniato sui temi dello sviluppo economico e sociale e la rinascita civile e culturale della città e del suo territorio. – prosegue la nota dei Democratici e Progressisti – Chiamiamo a essere partecipi di questo progetto tutti quelli che si riconoscono nei valori nelle idealità storiche espresse nel Centro Sinistra, che pongono in via prioritaria l’affermazione della dignità della persona, il diritto al lavoro, la partecipazione democratica, lo sviluppo economico finalizzato al benessere collettivo, alla tutela dell’ambiente e della salute.
Riteniamo che per realizzare questi obiettivi si debba partire dalla consapevolezza che è necessaria una svolta profonda rispetto al modello di gestione della passata amministrazione. – si aggiunge nella nota dei Democratici e Progressisti – L’arresto del Sindaco di Eboli, un evento doloroso per tutta la città, che, senza entrare nel merito di responsabilità individuali, ha reso evidente una gestione politica distorta e corruttiva. L’apparente atteggiamento amichevole del personale politico amministrativo ha indotto spesso vasti strati di onesti cittadini a ritenere che, per soddisfare legittime esigenze individuali o collettive, fosse più utile essere “vicino” ai gestori del momento. – conclude la nota del Coordinamento dei Democratici e Progressisti – Non è un fenomeno solo locale né imputabile solo a una persona e chi è stato attivamente compartecipe non può far finta che non è successo niente, o, peggio, elevare a capro espiatorio l’ormai ex leader.
Per questo noi riteniamo che:
- Sia oggettivamente incompatibile con un progetto di Centro Sinistra organico e serio, che non si lascia condizionare da vecchie logiche meramente elettoralistiche, il reclutamento di personale politico che non ha dimostrato autonomia di pensiero, ma, al contrario, è stato pienamente attivo e compartecipe con la prassi politica e amministrativa della passata amministrazione.
- Non è utile per il paese, in questo momento storico in cui bisogna affrontare, anche a livello locale, questioni d’ordine epocale, fare battaglie di mera testimonianza, riteniamo quindi che sia necessario fare ogni sforzo per tenere unite tutte quelle componenti sane dell’area di centro e di sinistra che, pur con posizioni diverse, hanno espresso o esprimono la necessità di discontinuità con la passata gestione amministrativa.
- Bisogna costruire con il contributo di tutte le componenti un programma condiviso e allo stesso tempo scegliere il candidato sindaco, senza porre veti o imporre candidature precostituite, fra figure di alto profilo morale, espresse dalla coalizione, con riconosciuta capacità politica, che garantisca collegialità e operatività di gestione all’auspicata maggioranza amministrativa.
- Siamo consapevoli che bisognerà operare in un quadro politico amministrativo provinciale, regionale e nazionale organico e che per questo sono necessari raccordi e concordanze con livelli esterni alla nostra realtà amministrativa. Non ci sentiremo però vincolati a determinazione esterna, politica o amministrativa, che non sia stata concordata e condivisa, e sia estranea agli interessi reali della nostra comunità territoriale».
Intanto mentre si gira intorno a questo “Tavolo” politico sedicente di centrosinistra, che altri non è che un “tavolino” traballante messo su dal Partito Democratico con qualche partito come: Il PSI, che tra l’altro, candidato a Sindaco Giancarlo Presutto sembra non ha nessuna intenzione di ritirarlo; O Italia Viva che al contrario mette sul tavolo la candidatura dell’On. Antonio Cuomo, e questa proposta certo non è una presenza di servizio; E tante sigle che riproducono quella alleanza tattica e non politica che caratterizzò la coalizione che ha sostenuto alle ultime elezioni regionali il Governatore Vincenzo De Luca; “Sigle posticce” per non evidenziare la solitudine del PD.
Solitudine aggravata anche dalle decisioni politiche che hanno portato questo Partito a “nascondersi”, ammainando vessilli, colori, tradizione e valori, in un civismo di “convenienza” per tenere sotto tono un partito adagiandolo a misura dei desideri di un Commissario sezionale, che dalla sua nomina non ha avuto la delicatezza di convocare un’assemblea, aprire una sezione, o aprire ad un tesseramento pubblico (sperando non sia stato fatto di nascosto come di nascosto si decise di allearsi con Cariello).
Non vorremmo che contravvenendo al suo ruolo “terzo” avesse un’aspirazione e candidarsi a Sindaco senza dimettersi e porsi alla pari con altri che pure hanno questa aspirazione. E di qui gli “autoconvocati” i quali per non avventurarsi in una esperienza “testimoniale” hanno pensato di aderire ai Democratici e Progressisti per partecipare alla partita e poter proporre, come girano le voci, Damiano Capaccio, un PD “disperso“, che per far emergere le sue potenzialità politiche deve entrare dalla porta di servizio perché il suo Partito ha la porta principale chiusa, o meglio non ha una porta perché non ha nemmeno una sezione, per trovare qualcosa di chiuso bisogna recarsi a Salerno nella Sede del PD.
Eboli, 12 febbraio 2021