Rifondazione e DeMa: È “crisi democratica” a Eboli

Con un sistema corruttivo emerso: “Una cloaca amministrativa deprimente”; La Città è in piena crisi democratica. 

“Avremmo potuto, ma non abbiamo voluto” E mille altre risposte a cui il neocostituito “Centrosinistra” Dovrà pensare. Rifondazione Comunista e DeMa prendono le distanze dal sedicente centrosinistra e da una operazione elettorale nebulosa.

PRG-DeMa

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota stampa congiunta del Partito della Rifondazione Comunista e da DeMa il Movimento che fa capo al Sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Nota che evidenzia una forte delusione per i percorsi politici che si stanno delineando, affinché si giunga ad una coalizione politica, capace di portare sicuramente elementi di novità, possibilmente insieme, o meglio, in una coalizione che metta insieme Partiti, Associazioni, Movimenti, cittadini che hanno gli stessi obiettivi e che appartengono allo stesso campo politico.

Tuttavia queste delusioni, sono comprensibili solo agli addetti ai lavori per niente recepibili dai comuni cittadini che al contrario annotano solo una fortissima divisione tra i vari soggetti politici e non riescono nemmeno ad identificare i loro confini politici e ideologici di quello che oggi è la più totale confusione. Confusione che proviamo a dare delle spiegazioni per aiutare gli elettori a comprendere posizioni, alleanze e campi politici.

Luca Sgroia

Allora vogliamo fare i nomi e i cognomi, ovvero vogliamo individuare i soggetti a cui PRC e DeMa rivolgono la loro delusione? Non si può intraprendere nessun “racconto” senza partire dalle ultime elezioni amministrative, allorquando la maxi coalizione che sostenne l’ex Sindaco si spoglió di tutti i colori politici per abbracciare quelli della “civicità” mettendo insieme proprio tutto da FI a FdI, quote di Lega e del M5S per finire al PD diviso e senza bandiera che vedeva da una parte una Lista organizzata dal Commissario sezionale Dem Luca Sgroia e dall’altra un’altra lista facente capo ai due Consiglieri comunali uscenti del PD Pasquale Infante e Francesco Rizzo (bellissima operazione commissariale). Insomma un tutti insieme appassionatamente che evidenziava solo come per vincere le elezioni, quei Partiti avevano perso faccia e onore.

antonio cuomo (7)

A fare da contraltare a questo “civismo” qualunquistico si contrapponeva un’altra alleanza, anche questa nebulosa, che per non far emergere le forti differenze politiche dei vari gruppi politici, provenienti dalla Sinistra estrema cittadina e vari gruppuscoli “sfollati” del PD, che si apprestavano ad allearsi con gli eredi del PSI dell’ex Ministro Carmelo Conte, fantasiosamente si “nascosero” tutti nel progetto “La Città del Sele“. Il risultato? Una frana sia per i pochi consensi che questo progetto ottenne e sia per il forte consenso che al contrario immeritatamente ottenne l’alleanza di Cariello. E mentre sono bastati 50 giorni per rompere quell’alleanza, quei giorni sono serviti a capire anche quale fosse l’andamento di una amministrazione guidata dal Sindaco ff Sgroia. E ora ci si trova quel gruppetto alleato con LeU dei Conte che dopo essersi “autoconvocati” sono approdati attraverso Democratici e Progressisti una sigla che fa capo a Corrado Martinangelo, al “Tavolo politico del Centrosinistra”.

Giancarlo Presutto

Insomma un bel casino che ci fa capire quale sia il terreno su cui si immagina di costruire un’alleanza sedicente di Centrosinistra. E queste cose che ci saremmo aspettati dicessero Rifondazione Comunista e DeMa, anche loro orfani di quella “Città del Sele”. Ci saremmo aspettati dicessero che in quel sedicente “Tavolo” politico, di politica c’è poco, come c’è poco di Democrazia, basta pensare che il PD Commissariato, non solo non ha mai convocato un’assemblea degli iscritti e degli elettori, non solo non ha nemmeno una sede nella quale poter discutere, non si sa nemmeno chi sta facendo le tessere (in mano a chi andranno?), si sa solo che il suo Commissario ha portato prima il PD nel qualunquismo e oggi addirittura, cosa mai vista, si vocifera da Comlissario liquidatore sia candidato a Sindaco di un tavolo senza storia politica.

damiano capaccio

E se il Commissario fosse stato Franco Alfieri, che succedeva si sarebbe candidato a Sindaco? Che affidabilità può mai avere un Partito che calpesta la sua storia democratica fatta di confronti aperti e civili unico a confrontarsi con le Primarie? Il PCI ha preso subito le distanze. Il PSI chiede pregiudizialmente la candidatura per Giancarlo Presutto e se non sarà possibile andrà da solo. Gli “autoconvocati” approdando a Martinangelo “soffocano” sul nascere una proposta che potrebbe mettere in campo una ottima candidatura, quella di Damiano Capaccio, anch’egli un Dem “sfollato” da questo qualunquismo a sperdere laddove con questo “tavolino” gli unici ad ubbidire sono i finti partiti che vi siedono intorno, eppure anche questo tavolino può risetvare qualche sorpresa: Vuoi vedere che Italia Viva spinga su Antonio Cuomo? Se dovesse succedere questo si smonterebbecsubito quel “Tavolino”.

Destra-sinistra-centro-Di Bebedetto-Sgroia-Cariello-Vecchio

«Abbiamo affrontato le precedenti elezioni amministrative con una sola, sostanziale consapevolezza: volevamo essere “altro” da quanto si era susseguito negli anni precedenti, e soprattutto da quanto si stava per materializzare sotto gli occhi di tutti. Abbiamo costruito insieme un programma, abbiamo investito in candidature e credibilità e, nonostante le problematiche e gli indugi, nonostante le rotture e gli alterchi, nei mesi scorsi ci siamo ritrovati in un’assemblea partecipatissima, come non si vedevano da tempo, colmi di idee da condividere e da realizzare. – scrivono in una nota congiunta PRC e DeMa – “Abbiamo bisogno, come sinistra, di ritrovarci – al di fuori di vecchi schemi e tatticismi – e di ritrovare una connessione con la città”, ci siamo detti. Ed eravamo lì, giovani, meno giovani, militanti di nuova e vecchia generazione,compagni”. “Gli Stati Generali della Sinistra”, li chiamava qualcuno, con grandi proclami.

Noi ci abbiamo creduto fino in fondo, parlandone anche con chi non era convinto, con chi si era allontanato dal nostro percorso e con chi non ci era nemmeno mai stato, nel percorso. Ci abbiamo creduto perché credevamo che un seme si stava piantando, lo leggevamo negli occhi di chi interveniva quasi emozionato all’idea di mettere dei punti insieme (anche di sutura) in una situazione ormai degenerata nella politica ebolitana.

A Eboli si è verificata, infatti, una vera e propria crisi democratica, con un sistema corruttivo emerso ormai alla luce del sole; sistema contro cui bisognava rilanciare, in discontinuità, un tessuto di relazioni e di alleanze per contribuire a costruire dal basso una rete che riunisse le forze sociali democratiche progressiste disponibili. – aggiunge PRC e DeMa – Non immaginavamo, invece, che alcuni dei riuniti stavano aspettando altro, di “democratico”, facendo gli occhi dolci a un assetto di continuità che andava a braccetto con la vecchia amministrazione, che di democratico ha ben poco e che era stata definita dai più avvezzi, in campagna elettorale, “una cloaca amministrativa deprimente” di cui, improvvisamente, ora si vuole far parte a tutti i costi. Apprendiamo, infatti, che nonostante le grandi assemblee partecipate si è deciso di proseguire facendo naufragare tutti i buoni propositi che potevano significare una nuova fase della sinistra ebolitana. Veniamo a conoscenza di un fruttuoso tavolo di centrosinistra per creareuna coalizione forte e coesa che possa recuperare il rapporto con la Città in vista delle prossime elezioni amministrative”. Peccato che di “nuovo”, “innovativo” e soprattutto “alternativo” abbia ben poco.

Come parte di quella sinistra infinitesimamente disgregata crediamo che la tanto declamata “rinascita ebolitana” debba passare da altri parametri, da altre rappresentazioni e soprattutto da altri personaggi rispetto a chi si è reso corresponsabile del tracollo di una città. Ci chiediamo, infine, dove possa essere finita la credibilità di chi ha basato un’intera campagna elettorale a battersi contro il precostituito sistema, per poi collocarcisi accanto alla prima occasione utile.

Questa storia ha, purtroppo, un epilogo leggibilissimo: l’ennesima corsa a diventare “sinistra di governo”, con una comunità da amministrare ma non da far mutare, evolvere, sviluppare, portando avanti gli stessi, medesimi, fallimentari schemi e poi ritornare al punto di partenza compatti, come prima ma peggio di prima.

È stata sprecata l’ennesima occasione di fare ciò che è meglio per la Città per fare ciò che è più conveniente per i singoli interessi dei pochi. Auspichiamo un rinsavimento, che rimetta in giudizio quanto di positivo si stava costruendo, prima che non solo sia troppo tardi, ma anche inservibile, pleonastico, irreparabile. – conclude Rifondazione Comunista e DeMaNoi ci sentiamo parte di quell’ “altro” che avete già disertato, senza confronto politico, per un tornaconto più vantaggioso; ci sentiamo parte di quegli elettori e di quei cittadini che in voi ha creduto e che avete imbrogliato, illuso. Ci sentiamo “altro”, e abbiamo fiducia del fatto che non siamo soli, in netta opposizione – che sia elettorale o no – a tutto questo annientamento, a tutta questa farsa carnevalesca sgradevole e deleteria.

Eboli, 8 febbraio 2021

1 commento su “Rifondazione e DeMa: È “crisi democratica” a Eboli”

  1. La questione morale deve essere la stella polare di questa campagna elettorale. Ieri in un’intervista televisiva un candidato a sindaco l’ha liquidata in 2 parole rispondendo a una domanda della giornalista.
    E’ un argomento così importante da dover spingere molti a superare anche gli steccati ideologici più alti in nome di questo obiettivo comune.
    Leggevo , in un post precedente su questo blog, di alcuni fedayn che sono diventati anche pseudo-giuristi i quali affermano che se la Cassazione dovesse ritenere inammissibili le prove ottenute dai magistrati attraverso il trojan l’ex sindaco ne uscirebbe innocente.
    Niente di più falso e mistificatorio.
    Qualcuno interessato lascia passare questo messaggio e molti ci credono.
    Le prove raccolte attraverso il trojan sono servite a giustificare da parte della Procura la richiesta al GIP ( giudice autonomo e terzo rispetto ai magistrati della Procura) di misura cautelare che è stata poi avallata ben 3 volte dai magistrati del riesame.
    Anche se dovesse accadere che la Cassazione dichiari inammissibile l’uso del trojan non vuol dire che l’imputato non abbia commesso il fatto. Questa discussione riguarda solo la possibilità di adottare e mantenere la misura cautelare ma nel merito nel processo che si avvia allo svolgimento vedremo se è innocente.
    Faccio un esempio comprensibile anche a chi non mastica il diritto: se mia moglie scopre che la tradisco trojan o non trojan mia moglie mi lascia!!!
    Spero di essere stato suficientemente chiaro.

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