Progetto Terna, l’ex Vice Sindaco Di Benedetto boccia: Elettrodotto sottomarino; Centrale di trasformazione.
Cosimo Pio Di Benedetto: “Non esistono ristori per la distruzione della vocazione di un territorio, per la sua storia, per la salute e per il futuro dei nostri figli”.
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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Nel dibattito sulla realizzazione del “Tyrrhenian Link“, all’indomani dell’articolo di POLITICAdeMENTE dal titolo: https://www.massimo.delmese.net/164189/progetto-terna-commissario-se-ce-batta-un-colpo/ sull’elettrodotto sottomarino che unirà la Campania alla Sicilia e la Sicilia alla Sardegna, interessando anche Eboli, interviene Cosimo Pio Di Benedetto, già vicesindaco della Città.
“Credo che la transizione energetica sia una ottima idea e forse connotata da ineluttabilità – afferma Di Benedetto – credo altresì che il perseguire energia pulita e l’agire per la salvaguardia di ambiente e clima debbano essere obiettivi fondamentali per chi governa il territorio, ma est modus in rebus”.
Questa la premessa dell’ex amministratore che prosegue: “In primo luogo occorre chiarire che ogni comunità ha il diritto, ma anche potere, di disegnare e pensare al proprio sviluppo del territorio e ciò deve avvenire sicuramente in considerazione delle situazioni pregresse ma soprattutto nel rispetto delle vocazioni e delle innovazioni compatibili e coerenti con il disegno del proprio futuro. In secondo luogo, proprio nel solco della tutela del clima, ogni comunità deve agire con cura e circospezione in ordine alla salvaguardia del suo ambiente e delle realtà produttive funzionali al rispetto delle natura e della produzione agricola. In terzo luogo, infine, si deve rimarcare che la salvaguardia del clima non può essere perseguita con la distruzione di aree naturali“.
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Poi l’ex vicesindaco entra nel merito delle modalità di consultazione della cittadinanza previste da Terna e dell’impatto che la realizzazione del progetto potrebbe avere sul territorio:
“Il progetto Terna, di cui si promuove una consultazione popolare (???) con strumenti digitali che di popolare poco hanno, presenta una vera e propria invasione (svariati ettari) di una vasta zona agricola del nostro territorio, qualificata tale da ogni piano regolatore presente e credo anche futuro, per vocazione e peculiarità nonché per la ampia presenza di imprenditori e produzione agricola, che sono protagonisti di mercati nazionali ed internazionali.
La paventata occupazione con siti e centrali di conversione (S. Chiarella – Femmina Morta), con l’inevitabile accessorio di voci circa la presenza di onde elettromagnetiche – continua Di Benedetto – segnerebbe per sempre le nostre aree produttive, sia per espropriazione sia per vicinanza territoriale, cancellando definitivamente un volano della nostra attuale imprenditoria e ricchezza ma anche e soprattutto della storia della Piana del Sele e della nostra salute, già colpita in passato da blitz sovracomunali che hanno portato ecoballe, STIR, impianti vari per smaltimento rifiuti“.
Infine la presa di posizione e l’appello alla comunità ebolitana: “Andando oltre le misere valutazioni che giungono da parte di alcuni, sono convinto che non esistano ristori per la distruzione di una vocazione, di una storia, di una ricchezza ambientale e imprenditoriale, ma soprattutto non esistono ristori che possano tutelare e garantire la salute pubblica e il futuro dei nostri figli. Per questo – conclude Di Benedetto – invito la comunità Ebolitana a comunicare, per vie brevi o per consultazioni digitali, alla Terna di rivedere i suoi percorsi e le dinamiche messe in atto, escludendo i territori individuati nel Comune di Eboli dai suoi progetti“.
https://www.terna.it/it/progetti-territorio/progetti-incontri-territorio/Tyrrhenian-link
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Eboli, 31 gennaio 2021