Viaggio in Ospedale 3 – Cardiologia, Emodinamica vere eccellenze

D’Angelo: “Il segreto è la missione. Nessuna struttura e nessun studio può mai prescindere dalla missione”.

Scongiurata la chiusura, arrivano le promesse: 100 milioni per l’Ospedale Unico e il personale. Battipaglia protesta, sindacati e politici si azzuffano e nonostante tutto i reparti funzionano.

Giovanni D’Angelo

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Nei giorni scorsi una delegazione guidata dal Sindaco di Eboli Martino Melchionda, di cui ne facevano parte anche le opposizioni, con Fausto Vecchio, Emilio Masala, Massimo Cariello e Gerardo Rosania, insieme al Direttore dell’ASL  Ferdinando De Angelis, si recarono dal Commissario di Governo Giuseppe Zuccatelli. Al termine dell’incontro Zuccatelli ha dato tutte le assicurazioni che mettono a riparo definitivamente l’Ospedale di Eboli da eventuali chiusure.

Ha assicurato, tra l’altro, anche che reperirà 100 milioni di euro per la realizzazione dell’Ospedale unico della Valle del Sele di Eboli-Battipaglia, ed ha promesso di sbloccare i trasferimenti del personale, soprattutto gli infermieri (una 50ina di unità di cui 20 subito), per consentire il normale funzionamento delle strutture. Si è parlato anche di organizzazione e di razionalizzazione.

Questo risultato è servito per placare in qualche modo ma non del tutto la situazione ebolitana ma ha innescato la miccia delle proteste nella vicina Battipaglia, che vive gli stessi problemi e le stesse ansie per l’Ospedale Santa Maria della Speranza.  Il Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro, incalzato dalle opposizioni, ha convocato nella settimana un vertice con tutte le parti interessate per definire in qualche modo anche la vicenda dell’d Ospedale di Battipaglia.

D’Angelo con alcune collaboratrici

All’indomani dell’incontro e del risultato apparentemente positivo, sindacati, politici di opposizione e di maggioranza, dirigenti dell’ASL e i vari commissari preposti si stanno beccando per attribuirsi responsabilità o meriti.

Nel mentre  questo accade e nel mentre si azzuffano POLITICAdeMENTE continua il suo viaggio nell’Ospedale di Eboli e nella Sanità locale in genere. Un viaggio che vuole raccontare quello che spesso passa inosservato e che nel trambusto generale si finisce ingiustamente per riportare tutto in quel famoso luogo comune, che non funziona nulla, convinzione che fa da substrato alle intenzioni di tagliare, e tagliando si buttano via anche esperienze e realtà positive.

In questo viaggio si vuole mettere in evidenza le positività, oggi è il caso della Cardiologia e dell’Emodinamica.

Come al solito prima di incontrare gli operatori, ho fatto diverse “incursioni” e in diverse ore del giorno, ho fatto domande e ho ricevuto risposte, mi sono fatto la mia idea, l’idea di reparti che funzionano e di cui l’Ospedale deve andarne fiero e che danno la forza necessaria per la difesa di un presidio che svolge il suo lavoro e che potrebbe farlo ancora meglio se non vivesse l’ansia della precarietà e se si potenziassero e si fornissero le attrezzature idonee per svolgere al meglio il proprio lavoro.

Cardiologia Ambulatorio

Il responsabile della Cardiologia e dell’Emodinamica è il Dottor Giovanni D’Angelo, originario di Sessa Aurunca in provincia di Caserta, vive a Salerno ha 58 anni, sposato e con un figlio. Ha incominciato proprio ad Eboli nell’80, ed è rimasto fino al ’90, per poi trasferirsi all’Ospedale di Oliveto Citra. Nel 2005 ritorna ad Eboli.

E’ sempre presente nel suo reparto, perché è “suo” come dice lui, e c’è in qualsiasi ora del giorno e della notte, perché l’ho trovato anche di notte, nel corso delle mie “escursioni”. In quell’occasione un’infermiere disse che si era trattenuto perché era particolarmente preoccupato per un degente, la circostanza la confermarono i parenti, che venivano informati di volta in volta delle condizioni dell’ammalato. Quel degente D. A. poi l’ho incontrato, era in condizioni disperate, ora sta bene: un caso disperato risolto con la cardiologia clinica..

E’ presente per svolgere quella che definisce una missione: la missione.

Solo dopo che mi sono reso conto con chi avevo a che fare, ho cercato un appuntamento, per fargli due domande e l’ho avuto. Mi sono incontrato e ha voluto, facendo da cicerone,  mostrarmi e parlare dei “suoi” reparti.

D – Parliamo di cardiologia o di Emodinamica?
R – L’Emodinamica è una parte della cardiologia, quindi parliamo di cardiologia clinica ed interventistica.
D – Per esempio?
R – La Cardiologia clinica è fatta di degenza ordinaria e degenza di terapia intensiva coronarica: per esempio c’è la degenza per patologie cardiologiche che non richiedono cure intensive e monitoraggio e poi la terapia intensiva coronarica (UTIC) terapia intensiva cardiologica, per la cura di fasi acute di patologie cardiologiche, con necessità di monitoraggio continuo di parametri vitali (pressione Arteriosa, elettrocardiogramma, emogassanalisi).

D – Quanti posti letto ci sono?
R – La Cardiologia clinica è strutturata in 9 posti di terapia non intensiva e 4 di terapia intensiva e 1 in D.H., anche se in caso di necessità frequentemente capita che si vada oltre i posti letto protocollari.
D – Quanto personale è assegnato e quanti ne sono in servizio in questo Reparto?
R – 12 Infermieri a tempo pieno,1 in part times; 2 infermieri tecnici (non turnisti), assegnati unicamente alle attività ambulatoriali; 1 caposala, 2 OSS (da luglio 1); 7 dirigenti medici turnisti più 1 non turnista; 2 consulenti esterni cardiologi, per le attività emodinamiche; il Primario;
D – Quanti casi trattate?
R – Nel 2004 i ricoveri erano 867, nel 2009 siamo passati a 1200.
D – Quali sono i tipi di intervento?
R – Parliamo di 23.000 prestazioni cardiologiche ambulatoriali tra interne ed esterne: 145 impianti di pace maker ex novo (solo nel 2009), in questo primo scorcio dell’anno siamo già a circa 80 (nel 2004 erano 88); Le sostituzioni di pace maker sono raddoppiate da 18 a 36 nel 2009 e in questi primi cinque mesi dell’anno in corso sono già 16.
D – Questi sono gli interventi ordinari, quali sono quelli in cui il reparto eccelle?
R – Sono gli impianti di defibrillatori e di defibrillatori con resincronizzazione: solo in questi primi cinque mesi dell’anno ne abbiamo applicati 11, significa che tendenzialmente arriveremo a circa 25 alla fine dell’anno.
Altra eccellenza è l’attività di elettrofisiologia rappresentata da studi endocavitari dei disturbi del ritorno e della frequenza cardiaca e da procedure di ablazione.
Dall’aprile del 2009 è in funzione la sala di emodinamica per procedure diagnostiche e di rivascolarizzazione meccanica a livello coronarico: al momento abbiamo eseguito 530 coronografie, con 245 procedure di interventistica salvavita (PTCA più impianti di STENT).

D – quale è la procedura di cui più ne va fiero?
R – Lo sforzo organizzativo e culturale più grande, e non ancora terminato, è stato quello messo in campo per attivare la cardiologia interventistica. L’amore più grande è per la cardiologia clinica, che rappresenta la base scientifica ed umana di qualsiasi procedura assistenziale.
D – In cosa differisce il suo reparto dagli altri?
R – Per la sua attitudine alle attività cardiologica di emergenza/urgenza, per le quali rappresenta un punto di riferimento per l’alto e il medio Sele, ed un punto importante per la rete di emergenza. Pensando che circa il 30% delle prestazioni di cardiologia interventistica sono effettuate per pazienti provenienti dalla Provincia di Salerno.
D – Questo accade ad Eboli e nell’Ospedale di Eboli, cambia qualche cosa se l’Ospedale di Eboli diventa Unico di EBOLI-Battipaglia?
R – NO. Niente.
D – Perché?
R – La missione. Una struttura assistenziale ha il dovere di assistere al meglio secondo i criteri stabiliti dalle varie programmazioni, il bacino di utenza nel quale opera. Se è vero questo principio, il problema della sua allocazione deve essere frutto di uno studio poliplanimetrico dei bisogni assistenziali, e dell’orografia del territorio. Ma nessuno studio può mai prescindere dalla missione.

…………………  …  …………………

Fotogallery

Cardiologia Eboli ingresso
Cardiolodia Reparto
Emodinamica ingresso
Emodinamica
Sala emodinamica cardiovascolare
Sala elettrofisiologia e elettrostimolazione
Cardiologia Sala elettrostimolazione elettrofisiologia
Cardiologia un posto letto con strumentazioni
D’Angelo con alcune collaboratrici

13 commenti su “Viaggio in Ospedale 3 – Cardiologia, Emodinamica vere eccellenze”

  1. Speriamo che non perdiamo anche questo pezzo importantissimo. Sono un cardiopatico abbastanza giovane che scrive,ho iniziato a frequentare l’ospedale prima che si insediasse ad Eboli il dott. D’angelo con la crescita del suo reparto di emodinamica.
    Mi sto curando in un buon centro del sud italia ,ma comunque distante da eboli e nel caso di urgenza andare lontano potrebbe costare la vita in alcuni casi. Ora mi sento piu sereno che esiste questo reparto ad eboli,anche se fino adesso non sono mai stato suo ospite ,ma mi da serenita sicurezza di un evntuale intervento terapeutico improvviso. La cardiologia e tutto cio che circonda questa parte della medicina è un mondo delicatissimo dove in una societa consumistica come la nostra diventa la patologia piu frequente e supera come numero di vittime anche i morti per cancro. Non sono un medico ma nonostante conosco bene l’argomento perche ne sono affetto,
    non voglio fare un trattato ma cercare di valorizzare al massimo questa neo struttura nella realta ebolitana.Auguri al dott. D’angelo e spero che potenziano questa realta medica.

    Rispondi
  2. tutti insieme senza colori politici difendiamo i nostri diritti ,difendiamo il nostro ospedale ,che dico l’ospedale Maria santissima addolorata l’ospedale di tutti ,l’ospedale sito in eboli
    ,pubblico ,storico ,realta rinnovabile per la garanzia dei servizi sanitari della gente del territorio e non solo dgli ebolitani. Tutti paghiamo le tasse ed attraverso una fetta di esse finanziamo l’assistenza sanitaria pubblica ,non schiacciamo questo diritto conquistato in anni di lotta ,non credo nell’ospedale unico ,troppo artificioso e superato come concetto . Abbandoniamo il privato per ingrandire il pubblico,solo cosi si garantiscono servizi in uno stato democratico. La crescita delle strutture pubbliche ,le leggi per farle funzionare sono sempre esistite basta solo applicarle.Viva la sanita pubblica viva l’ospedale di Eboli.

    Rispondi
  3. E’ un reparto che funziona e sia il primario che i dipendenti sono tutti disponibili. Ma disponibilità a parte sono molto professionali e D’Angelo è sempre in prima linea, ha ragione il dott. Del Mese, c’è anche di notte quando potrebbe non esserci.

    Rispondi
  4. Non possiamo permetterci di far chiudere l’Ospedale di Eboli, e non è nemmeno giusto che si chiuda quello di Battipaglia. Unificarli è una follia, si spenderebbero centinaia di milioni di euro che se spesi per potenziare le due strutture avremmo due gioielli.
    La cardiologia è una realtà positiva, meno male. Ma ci sono molte sacche di incompetenza e di poco attaccamento al lavoro, smascheriamo i lavativi e chi lavora contro.

    Rispondi
  5. Stamattina leggo dai giornali che non ci sono i soldi degli stipendi per i lavoratori dell’Ospedale di Eboli. Mi dispiace, ma forse invece di finanziare Noemi Letizia che va ad un concorso a Valva, il centro destra poteva fare diversamente.
    Peccato, ma per quanto mi riguarda mi dispiace per le cose che funzionano come la Cardiologia e per colpa degli sprechoi, deve soffrire immeritatamente.

    Rispondi
  6. mi scuso dott. Admin quello che scrivo non è pertinente al suo articolo ma sento il bisogno di scrivereuna verita latente ,lacerante che avviene tutti i giorni nel centro storico e non solo.
    Sarò sintetico,mi riferisco fondi 219/81 continuano ad arrivare a distanza di 30 anni dal sisma ,fondi pubblici gestiti male e non controllati dall’ente erogatore. La legge dice che il tecnico presentato perizia e relazione tecnica con tanto di firma e timbro se ne assume le responsabilita per cui nessuno esterno puo o interviene su come vengono eseguiti i lavori.Anche quando il diretto interessato cioè il proprietario denuncia all’ufficio tecnico comunale -ente erogatore ed amministratore dei fondi pubblici 219/81 questo interviene ,rispomde che è in fatto tra PRIVATO ,MA SE CIO FOSSE VERO NON CI SAREBBE BISOGNO DI PRESENTARE ALL’UFFICIO TECNICO LA PRATICA CON I PROGETTI SE QUEST’ULTIMO SI LIMITA SOLO AL TIMBRO DI VISTO ALLA PRESENTAZIONE ED UN VISTO AL TERMINE PER EROGARE I FONDI PUBBLICI SENZA CONTROLOO VERO ABUSI E VIZI OCCULTI. cHI COME ME HA IL CORAGGIO DI DENUCIARE FA LA FINE DI DON CHISCIOTTE NESSUNO LO CONSIDERA. eD è COSI CHE PERPETUAMENTE IL CENTRO STORICO EBOLITANO DA 30 ANNI SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI DIVENTA UN ‘ALTRO PAESE SI TRASFORMA ASSUMENDO FORME A DIR POCO DI CATTIVO GUSTO ED ANTIFUNZIONALI. mA COLORO CHE DOVREBBERO INTERESSARSI DI QUESTO NOI CITTADINI LI PAGHIAMO E LORO CNTINUANO A NASCONDERSI DIETRO A DELLE BEGHE FATTE DI PAGLIA ALL’INTERNO DELLA PRASSI AMMINISTRATIVA COLTIVANO CLIENTELISMO E CORRUZIONE.
    GRAZIE PER LA PAZIENZA aDMIN ,CREDO CHE QUESTO ARGOMENTO VADA RIPRESO PERCHE CI PORTANO VIA IL NOSTRO PAESE ,E QUESTA VOLTA LE DENUNCIE IO LI HO FIRMATE.

    Rispondi
    • Per ebolitano fuori di se –
      E’ uno sfogo legittimo anche se non attinente come dici tu. Invece io trovo che sia attinente, perchè lo hai postato su questo articolo, cogliendo il segno e le motivazioni per il quale è stato scritto, che certo non è quello di magnificare ma di mettere in evidenza quello che c’è di buono in una struttura che rischia seriamente di essere chiusa o se non proprio, di essere ridimensionata all’inverosimile, per colpa di incapaci o di qualche rassetto di provincia che per difendere qualche orticello distrugge tutto il resto.
      Tornando al centro storico, potrei parlartene a fiume, anche perché, non so se lo sai ma tanti anni fa sono stato anche assessore all’urbanistica, e alla 219 di questa Città. in quanto tale mi adoperai per approvare, primo in Italia, il Piano di Recupero, per poter “proteggere” e ricostruire il centro storico, che ai mè, lo dicevo allora e lo dico adesso, era storico solo nella sua struttura viaria, tranne qualche piccola realtà, mentre nella sua realtà, volumi forme e strutture era da ritenersi antico, per via delle sovrastrutture che ne avevano alterato il senso dello storico, ultimo in tutto i bombardamenti e lo i terremoti specie quello dell’80. Tuttavia nella speranza di quella protezione, si riconosceva percentuali di finanziamenti maggiorati, a supporto di lavori più complicati che prevedevano magari il cuci e scuci o la conservazione tout court, invece si è fatto scempio del nostro centro storico o antico che dir si voglia utilizzando tecniche costruttive (Vedi camicie di cemento e reti elettro saldate) che ne hanno alterato la struttura compromettendone irreversibilmente la durata, senza parlare dell’innesto di nuovi edifici, che hanno solo riempito il centro antico senza risolvere un solo problema.
      Ma sto andando fuori tema, intanto mi interesserebbe saper più nei dettagli le tue denunce e se è possibile aprire un forum.
      Grazie Massimo Del Mese

  7. Per Admin e gli ebolitani.
    posso dire che all’ufficio tecnico di eboli settore 219/81 l’alloggio del sottoscritto nel 2002 fu interessato da questa legge solo per lavori strutturali art. 32.Da subito come l’impresa inizio i lavori nel contesto di un condominio quindi un lavoro molto oneroso,si capi subito che le cose non andavano come dovevano .Insospettendomi di alcuni movimenti chiesi il parere di un amico tecnico ,il quale dopo aver visionato le copie delle relazioni tecniche ,gia notava difformita evidenti dei lavori in esecuzione a quelli descritti nella relazione. Chiesi subito l’intervento dell’ufficio 219 con un invito scritto al quale non ha mai risposto.In breve dopo varie peripezie fatte di via vai dagli uffici comunali e presentando anche contestazioni per iscritto passavano gli anni
    ne passano 8 ,a fine lavoro mi consegnarono l’alloggio che a stendo si riconosce sembra diverso ed è diventato piu piccolo .
    Avrei voluto iniziare una lotta giudiziaria ma il valore dell’alloggio è di netto inferiore alle spese giudiziarie che avrei dovuto affrontare tra avvocati e perizie giurate dei tecnici,eventuali rinvii di udienze e tutto il resto di come funziona la giustizia italiana sarei arrivato a conclusione dopo 20 di anni. Ma quello che è importante ,è che il cittadino quando trova il coraggio di ribellarsi e denunciare malfatti e ingiustizie ,trova l’omertà attorno a sè
    e quindi si accorge di combattere contro un numero considerevole di persone.questo dimostra che non c’è cultura di giustizia per cui non fiducia nelle istituzioni perche non funzionano.Eboli centro storico è tutto questo e non solo centro storico ..Dove cadono interessi di privati importanti le istituzioni volano non ci sono .E il paese sfonda nel baratro piu profondo strumentalizzando e calunniando ogni inzio di protesta.
    Ho cercato di fissare i passaggi principali per far capire di come funzionano anzi come non funzionano le cose senza scendere nei particolari pere la tutela della privacy.

    Rispondi
  8. perchè Berlusconi ha paura?
    esce cammina e compare in pubblico sempre scortato,blindato è dir poco. Chi fa le cose giuste non ha paura, chi è leale non teme nessuno lui è un buffone impoverito dalla propria prigionia.
    Quindi questo ti fa capire in che mondo viviamo quale stato di democrazia viviamo?
    Sembra unabarzelletta quello che dico .

    Rispondi
  9. Lode al dott. D’Angelo e a gran parte della sua equipe. La sua é una vera e propria missione, sempre presente in reparto, di una sensibilità estrema anche nei riguardi dei familiari dei degenti. Grazie per aver salvato la vita a mio marito, spero che il Vostro reparto, ovunque sia allocato, continui ad essere sempre così efficiente.

    Rispondi

Lascia un commento