Ultimo episodio domenica scorsa: Un barman attraversa le strisce al Ceffato e viene investito. Sotto accusa la scarsa illuminazione pubblica.
Manutenzione delle strade & illuminazione inadeguata un binomio esplosivo: il centro come le periferie eburine sono diventate stabilmente una jungla per pedoni ed automobilisti.
di Massimo Del Mese e Marco Naponiello per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”. San Francesco D’Assisi.
EBOLI – Una domenica uggiosa e cinerea di fine gennaio dell’era Covid, avrebbe potuto divenire un giorno luttuoso per la nostra comunità; ma il fato benigno ed il senso di civismo dei presenti all’accaduto hanno evitato il peggio. Tutto ciò a triste testimonianza di quanto possa divenire rischioso nella nostra città, anche un normale attraversamento sulle strisce pedonali.
Veniamo dunque alla cronaca dei fatti, riportata in maniera leggermente sintetica dalla presente, anche dal quotidiano “Le Cronache del Salernitano” in data 28 c.m. “Un operatore sui trent’anni A.D. di un’accorsata attività di ristorazione del quartiere Ceffato, intorno alle ore 20:15 di domenica 24 u.s. attraversando sulle strisce pedonali che danno sull’incrocio tra via Apollo 11 e la strada statale 19, è stato inopinatamente investito da una donna, la quale in verità, si è da subito adoperata nei primi soccorsi. L’accaduto è addebitabile alla perenne scarsa illuminazione della zona (facente il paio in questo caso con la pioggia), che è senza dubbio alcuno, la ss 19, arteria principale di snodo del traffico cittadino, con un doppio senso di marcia ed un’altissima affluenza veicolare giornaliera. Tale situazione è stata segnalata negli anni più volte dai residenti alle pubbliche autorità, ma giammai risolta realmente visto anche l’ultimo increscioso accadimento, rendendo la strada in questione assai rischiosa sia per i pedoni, che per gli automobilisti. Dunque la strada statale non è nuova anche per la cronaca ad episodi del genere, come sottolineato con sdegno da numerosi frequentatori dei social già nella tarda serata domenica.”
A tal riguardo, continuando nella cronaca dei fatti ed a corredo espositivo di cui sopra, va specificato come una pattuglia dei Carabinieri della locale Compagnia che si trova nei paraggi è prontamente intervenuta operando i rilievi di prammatica, ed i presenti all’accaduto hanno da subito allertato il Pronto Intervento del 118. Ma questi per giungere sul posto, tra il disappunto generale, sono passati quasi 60 minuti; un’eternità per il giovane malcapitato barman, il quale fortunatamente rialzatosi dall’impatto, ha immediatamente tranquillizzato gli astanti e come refertato in seguito, non riportando nessuna frattura corporea, ma soltanto delle forti contusioni guaribili con qualche giorno di riposo.
Questo a noi fa molto piacere, ossia che il ragazzo vittima dell’incidente viepiù conosciuto da tutti oltre che un grande lavoratore, sia riuscito ad evitare un esito infausto, ma quest’episodio ci spinge ad una serie di considerazioni in merito; delle considerazioni apodittiche forse per chi vive la città di Eboli, ma non è mai cosa errata rinfrescare la memoria collettiva, e di quella di coloro, possiamo giurarci in tanti, che tenteranno tra qualche mese la scalata ai seggi del parlamentino civico.
Pertanto come sentenziò (vedremo tra breve) un grande ingegnere, Gabriele Del Mese, premiato come “Ebolitano Illustre” A.D. 2016 (https://www.massimo.delmese.net/103448/premio-a-gabriele-del-mese-ebolitano-illustre-2016) ai massimi livelli per decenni tra gli ingegneri strutturisti mondiali, un professionista che di costruzioni e di viabilità di sicuro se ne intende molto di più dell’uomo della strada e non solo. Ebbene il nostro in una affollata kermesse di qualche anno addietro, candidamente rivolto agli amministratori presenti, disse: ”Iniziate la rivoluzione urbanistica dalle piccole cose: il manto stradale e dei marciapiedi, la pubblica illuminazione, la manutenzione dei servizi essenziali, ed in definitiva il decoro urbano!” Difatti dalle piccole cose, parafrasando San Francesco, dal possibile si può passare all’impossibile, ma senza naturalmente salti od avventurismi di sorta.
Premettiamo sommessamente che i nostri tecnici comunali del settore operano in difficoltà da diverso tempo, le emergenze difatti si chiamano: mancanze di organico, fondi ed ora che siamo nel pieno della fase commissariale, tutto si complica con emergenza pandemica a guisa di zavorra. Naturalmente non possiamo pensare che essi, compreso il commissario prefettizio Antonio De Iesu, possono trasformarsi, repente, in fenomeni amministrativi per ovviare delle carenze oramai sedimentate negli anni.
Ma va da se che la cronaca locale degli ultimi anni, ha registrato copiosi investimenti di troppi cittadini, dovuti si in molti casi ad una condotta sciagurata degli automobilisti (in qualche episodio anche ad uso di sostanze stupefacenti od all’alcol), ma invero sotto accusa è una perenne scarsa illuminazione generale, fievole indegna, al centro e nei rioni popolosi, passando per le ampie periferie dell’agro, e specialmente se parliamo delle arterie centrali ad alta percorrenza, con il concreto rischio che anche urbani a ridosso del centro, possono trasformarsi d’improvviso in una periferia di prossimità, vedi Ceffato o Centro Storico. In specie quando ad una certa ora si calano le saracinesche (in questo frangente serrate causa Covid-19) e venendo cosi meno, anche quell’ illuminazione privata che fa da supporto alla mancante comunale, favorendo peraltro nelle “tenebre” episodi criminosi, come furti con scasso o tentativi medesimi, per non parlare poi del timore intergenerazionale quanto giustificato, di ritrovarsi fuori dalla propria casa ad una certa ora, ed il perché è lapalissiano.
Ritornando alla viabilità, pneumatica e pedestre, ebbene quivi giovani ma specialmente gli anziani, son stati ripetute vittime dell’infortunistica, senza obliare poi i sampietrini, i quali sono davvero una trappola, una vera “pietra di inciampo”, non dunque in senso metaforico, per grandi e piccini (una rima non canzonatoria ma ahinoi assai veritiera), di uno stato dell’arte francamente non acconcio ad una piccola città, espressione comunque di una nazione civile.
Infine da segnalare come negli ultimi tempi si stanno aprendo numerose buche, talvolta voragini sul manto stradale, dei veri e propri attentati potenziali ad i pneumatici e parimenti agli avantreni delle autovetture circolanti, le quali forse potranno essere una gioia (passatemi la boutade) per carrozzieri e meccanici, ma non di certo per gli sventurati automobilisti.
In definitiva si ripropone il consiglio aulico dell’ ingegnere, nostro concittadino, Gabriele Del Mese di cui sopra, ovverosia che la prossima Amministrazione (ma in special modo i prossimi candidati Sindaci e Consiglieri, di tutti gli schieramenti e nei rispettivi programmi), mettano mano in prima battuta, o come si suol dire, secondo la vulgata modaiola, “I Primi 100 giorni”, alle piccole cose; esse sono quei provvedimenti che il cittadino avverte nel quotidiano, quegli accorgimenti che costano poco dal punto di vista finanziario, la classica, canonica, manutenzione ordinaria. Operazione, fortunatamente, che sta affrontando Francesco Mandia solo da circa 2 mesi a capo del settore manutenzione. Queste operazioni pur nella loro modesta apparenza, eviteranno danni ripetuti ai consociati ed anche all’Erario comunale, non dovizioso di certo visto che l’Ente è ancora in “rientro”, ed in aggiunta soggetto di vertenze giudiziarie a iosa.
Poi diciamoci la verità e senza infingimenti, per le opere faraoniche o meno ci sarà tempo, “Il libro dei Sogni” rimane best seller intramontabile della politica, ma il quotidiano degli ebolitani, quello no, non può oltremodo attendere.
Eboli 29 gennaio 2021